Importazioni agricole Tassa anche in Italia di Mario Salvatorelli

Importazioni agricole Tassa anche in Italia Per tutte le provenienze, compreso il Mec Importazioni agricole Tassa anche in Italia Il «dazio» si aggirerà sul 5-6 per cento - Gli altri Paesi della Cee lo hanno già istituito - Bonomi: è necessario rivalutare l'Unità di conto (che è ancora ferma alla vecchia parità aurea del dollaro) i 4 l i o . e i l o o . , a a o o (Nostro servizio particolare) Roma, 29 dicembre. L'Italia applicherà tasse compensative sull'importazione di prodotti agricoli, allineandosi alla posizione assunta dalla Germania Occidentale, dalla Francia e dal Bénelux, cioè da tutti gli altri Paesi della Comunità europea. Lo afferma una nota ufficiosa del ministero dell'Agricoltura, in cui si precisa che le tasse compensative sulle importazioni agricole, provenienti sia dagli altri Paesi del Mec, sia da Paesi terzi, saranno del 5-6 per cento. Dopo la rivalutazione del marco, del fiorino, del franco belga, e in mancanza di una modifica dell'Unità di conto su cui vengono regolati i prezzi agricoli nel Mec (che corrisponde alla precedente parità aurea del dollaro), i prodotti agricoli tedeschi, olandesi, belgi e lussemburghesi venivano a trovarsi sui mercati italiani in una posizione di vantaggio. Questo vantaggio corrispondeva al margine di rivalutazione delle rispettive monete rispetto all'oro, oltre al tasso di svalutazione dell'I per cento della lira. Un fenomeno del genere — si dice nel comunicato del ministero dell'Agricoltura — protratto per tempi anche non lunghi, avrebbe avuto l'effetto di sconvolgere i mercati, che vengono invece difesi con l'adozione delle tasse compensative. Inoltre, nell'occasione di un prossimo incremento dei prezzi agricoli, già deliberato in sede Cee, si sarebbero riversati sui previsti ritocchi quegli ulteriori aggravi che invece verranno gradualmente distribuiti con l'imposizione delle tasse compensative del 5-6 per cento. Non si avranno, quindi, a carico dei consumatori, gli aumenti improvvisi del 10-11 per cento che, altrimenti, sarebbero stati inevitabili. Nel commentare il comunicato del ministero dell'Agricoltura, il presidente della Coldiretti, onorevole Paolo Bonomi, ha dichiarato, tra l'altro, ai giornalisti: « Siamo d'avviso che l'effetto economico del nuovo assetto monetario non deve sacrificare l'agricoltura europea, compromettendo gli sforzi finora fatti per sorreggerla equamente, secondo i postulati del Trattato di Roma». Bonomi ha ricordato che, in occasione di svalutazioni di monete di Paesi concorrenti, particolarmente per le nostre produzioni mediterranee, l'Italia si era astenuta dall'applicare tasse compensative, « che certo avrebbero rafforzato la preferenza a favore dei nostri agrumi, dei nostri vini, della frutta secca. Anche in questa occasione non potrà mancare la solidarietà e la comprensione fra ì diversi Paesi. Bisogna evitare nuove scosse al mercato agricolo comune. Questo obiettivo dovrebbe rendere tutti ì governi cauti nelle decisioni che non siano frutto di una stretta collaborazione in seno al Consiglio dei ministri della Comunità ». « Ora che il governo italiano — ha aggiunto Bonomi — ha dichiarato di accettare l'applicazione delle tasse compensative, dobbiamo tendere a una soluzione definitiva del problema che non si potrà avere se non attraverso la rivalutazione dell'Unità di conto, e misure compensative dei diversi governi, intese ad evitare la riduzione dei redditi agricoli nei Paesi la cui agricoltura si trovasse danneggiata per effetto della rivalutazione ». Il presidente della Coldiretti ha poi sottolineato la ncpcttfclldcgfcnrtblppcmu necessità che i negoziati in corso tra la Comunità europea e gli Stati Uniti «non compromettano guanto è stato fatto e ottenuto, anche attraverso difficili compromessi fra i sei Paesi ». Ed ha concluso: « JVeI momento attuale tutto ciò che può ostacolare la libertà di circolazione dei prodotti e l'unità del mercato agricolo rappresenta un grosso pericolo, in quanto rinfocola tendenze protezionistiche e nazionalistiche, in piena antitesi con la volontà di rafforzare ed estendere l'unità economica europea. Dobbiamo perciò lavorare perché le tasse compensatrici siano provvisorie e durino il meno possibile, per non pregiudicare più oltre l'unità del mercato agricolo comune ». Anche nel comunicato del ministero dell'Agricoltura c'è un indiretto accenno ai nego¬ ziati della Comunità con gli Stati Uniti, là dove si afferma che il maggior costo dei cereali americani che si verrà a determinare con le tasse compensative è un dato negativo solo in apparenza. « L'esperienza passata, infatti, insegna che quando le tasse doganali diminuiscono, consentendo alle merci di passare le frontiere a prezzi inferiori, il consumatore non beneficia mai della riduzione dei prezzi d'entrata, riduzione che diventa appannaggio esclusivo della speculazione degli importatori ». Dopo questo « rassegnato » riconoscimento di una delle tante distorsioni che si verificano nella commercializzazione dei prodotti, sarebbe ora opportuno studiare misure di controllo, per evitarle in avvenire. Mario Salvatorelli

Persone citate: Bonomi, Paolo Bonomi

Luoghi citati: Francia, Germania Occidentale, Italia, Roma, Stati Uniti