Marzollo vuole decidere domenica se ricorrere contro l'estradizione

Marzollo vuole decidere domenica se ricorrere contro l'estradizione Prende tempo l'ex agente di cambio a Copenaghen Marzollo vuole decidere domenica se ricorrere contro l'estradizione Ieri gli è stato notificato l'ordine del ministro della Giustizia: deve rientrare in Italia - Ha tempo di opporsi sino a domenica e ha scelto quel giorno per decidere su suggerimento del suo avvocato difensore - Comunque vada, sino a metà gennaio resterà in Danimarca (Nostro servizio particolare) Copenaghen, 23 dicembre. Il procuratore del re presso la polizia, Geo Lemvigh, ha notificato oggi a Marzollo l'ordine di estradizione emesso ieri dal ministro danese della Giustizia, K. Axel-Nielsen. Marzollo è stato trasferito dal carcere alla Questura centrale su un'auto privata della polizia. E' stato un inatteso cambiamento di programma. Ieri, era stato infatti comunicato ai giornalisti che Lemvigh si sarebbe recato in carcere per informare Marzollo della decisione di estradarlo in Italia. Invece è stato Marzollo a uscire dalla prigione: era calmo, senza manette. E' salito sulla vettura accompagnato da due agenti più un autista, tutti in borghese. Marzollo è stato fatto sedere sul sedile posteriore ed ha percorso in silenzio il non lungo tragitto. Giunto in Questura, è stato introdotto nello studio di Lemvigh, che gli ha notificato il decreto di estradizione. Quindi, il procuratore del re presso la polizia ha avuto 'con l'ex agente di cambio un colloquio, che è durato oltre un'ora. Nessuno sa esattamente che cosa sia stato detto. In ogni modo, per prima cosa, Lemvigh ha informato Marzollo dei suoi diritti relativi alla situazione in cui è venuto ora a trovarsi. L'ex agente di cambio infatti ha la possibilità di ricorrere, purché lo faccia entro tre giorni da oggi, cioè al più tardi domenica pomeriggio. Al colloquio era presente un interprete, che, in base alle indicazioni della legge danese, ha dovuto accertarsi che Marzoilo avesse compreso bene la possibilità di ricorrere." Ad un certo punto del colloquio, il procuratore del re ha fatto portare tè e pasticcini. Più tardi, è giunta la signora Jette Hecht-Johansen, legale dell'ex finanziere, che era in ritardo per impegni presi in precedenza. A questo punto, Marzollo, ormai del tutto rilassato e sicuro di sé. dopo essersi consultato con il suo avvocato, ha detto a Lemvigh di voler attendere fino a domenica pomeriggio per prendere una decisione, cioè se accettare l'estradizione, oppure ricorrere. L'atteggiamento di Marzollo, che vuole approfittare di tutti i giorni e le ore che gli sono concesse dalla legge per restare in Danimarca, è senz'altro da attribuire al consiglio della signora Johansen. I Lemvigh, in Questura, ha! acconsentito di ricevere i i giornalisti, ai quali ha detto: j «Ho preferito che il signor Marzollo venisse qui, anziché andare io da lui. per dargli j modo di cambiare ambiente. I anche se solo per poche ore. \ La vita della prigione è mono- ! tona e triste, e l'isolamento è sempre una cosa penosa. Costa poco dare un minimo' di sollievo ad un detenuto, ed io quando iiosso lo faccio sempre. Con il signor Marzollo abbiamo parlato dì parecchie cose, ed anche di compravendita di azioni. Evidentemente il signor Marzollo è un ottimo finanziere. Ho apprezzato moltissimo la lezione che mi j ha dato nel campo dei movi- \ menti di Borsa». Marzollo, anche se per caso | accettasse l'estradizione, non sarà in Italia prima della metà di gennaio, poiché occorre qualche tempo per espletare tutte le formalità di legge. Nel caso contrario, che appare il più probabile, la causa non potrà venire di- j scussa prima del 7 gennaio, in quanto tutte le sezioni della corte d'appello sono impegna- j te fino a quel giorno. Se venisse confermata l'estradizione, Marzollo potrà ri- ] correre con un'altra istanza, ma prima che questa ulteriore causa possa venire disctts- j sa dovranno trascorrere di-1 versi mesi. Marzollo passerà quindi il Natale ed il Capo-1 danno in Danimarca. Il caso Marzollo è quindi ben lungi dall'essere risolto. Oggi la signora Johansen t apparsa ottimista e molto sicura. L'avvocatessa dai capelli rossi può riservare sorprese a catena. Non per niente Marzollo l'ha scelta come suo legale. L'imbeccata che gli è stata data a suo tempo dal famoso avvocato di Francofone sul Meno, che continua ad agite dietro le quinte, è stata magistrale. Walter Rosboch dveMMcosotidzidmnagriraCmntrdsealmrereqadsfunluvbreilngmdmsndcfpesnpsAlatnsvletdapzcl A Venezia lo aspettano debiti per 27 miliardi fDal nostro invialo speciale] \ Venezia, 2'.', dicembre. Attilio Marzollo, un tempo abituato a giocare in Borsa in modo spericolato, ha perduto nel suo ultimo gioco, di tutt'altro genere: quello del tiro! alla fune. L'estradizione con-1 cessa dal ministro della Giustizia danese ha annullato gli sforzi estenuanti dell'ex agente di cambio, impegnato da oltre un mese e mezzo nel tentativo di evitare il viaggio di ritorno. Ora la corda tra I scina il finanziere dalla parte i verso il carcere di Santa Maria dell'Italia, veneziano Maggiore. Venezia, dunque, aspetta Marzollo, per il saldo di un conto arretrato molto vistoso: ventisette miliardi di debiti, accuse di bancarotta fraudolenta, truffa, falso e sottrazione di documenti. Ma quando l'ex agente di cambio rimetterà piede nella città lagunare? L^ex agente di cambio si aggrappa alle speranze che gli rimangono, per cercare di tirare la fune dalla parte di Copenaghen. La procedura gli mette a disposizione tre giorni per presentare appello contro il provvedimento di estradizione e, nel caso in cui la sentenza venga confermata, altri tre giorni per un estremo ricorso alla corte superiore. A Marzollo, dunque, non resta che continuare, per quanto gli è consentito, ad applicare la tattica del rinvio, del ritardo. Intanto, è stata data soddisfazione ai magistrati e ai funzionari di polizia veneziani che si sono occupati a lungo e minuziosamente della vicenda dell'ex agente di cambio. La richiesta di ricondurre Attilio Marzollo a Venezia era stata inoltrata poco dopo il suo arresto, avvenuto il 4 novembre scorso in un villaggio nei pressi di Copenaghen, ma l'attesa si è protratta più del previsto. I maggiori ostacoli sul cammino degli inquirenti italiani sono stati esposti (e continuano ad esserlo) da una donna, l'avvocatessa Jette Hecht Johanssen, alla quale il finanziere aveva affidato la propria sorte. Intraprendente e instancabile, la legale ha sollevato una serie di obiezioni con le quali è riuscita a prolungare il soggiorno danese, sia pure carcerario, di Attilio Marzollo. Di recente, l'avvocatessa è venuta anche a Venezia per raccogliere certi elementi e forse preparare nuovi progetti di difesa per il suo pericolante cliente. Dal canto loro, i magistrati veneziani hanno replicato che la domanda di estradizione era assolutamente giustificata, non soltanto per la gravità dei reati contestati all'ex agente di cambio, ma anche per l'abbondante documentazione che accompagna le accuse, g. m. e l i e e à x e nnvdlnpzdpnvnnnfes| j | j Saint-Moritz. Ursula Funk, amica di Marzollo, in vacanza coi figli (Foto Farabola)

Persone citate: Hecht, Jette Hecht-johansen, Johansen, Ursula Funk, Walter Rosboch