Morto a 81 anni Amerigo Bartoli l'artista degli "amici al caffè,,

Morto a 81 anni Amerigo Bartoli l'artista degli "amici al caffè,, Il pittore che mise in caricatura l'Italia letteraria Morto a 81 anni Amerigo Bartoli l'artista degli "amici al caffè,, (Nostro servizio particolare! Roma, 20 dicembre. Amerigo Bartoli, il pittore dei ritratti e della caricatura, è morto oggi a Roma. Avrebbe compiuto ottantun anni il prossimo Natale, era ammalato da alcuni giorni. Nella sua lunga stagione artistica non cambiò mai stile e inclinazione, fedele ai propri umori e alla propria pigrizia, insensibile al fascino delle mode. Era nato a Terni, si trasferi a Roma giovanissimo, ed ebbe elogi e riconoscimenti già a quindici anni. A ventuno vinse una borsa di studio, andò a Torino e di li a Parigi. Nella capitale francese tornò più volte, per curiosità artistica, non per imparare qualcosa. La sua patria d'arte e d'ispirazione fu Roma, con il suo ambiente letterario e mondano. Negli Anni 30 le conversazioni di caffè, le piccole congiure letterarie e i dibattiti un poco inutili sull'arte (si pensi agli anni e alla politica corrente, costretta nel fascismo) ebbero in Bartoli il loro testimone ironico e beffeggiatore. Anche nei quadri, il tratto intimamente caricaturale sapeva mettere in evidenza i vizi e le virtù dei suoi amici. Appunto una tela del '30 « Gli amici al caffè » ebbe grandi lodi ed il premio alla Biennale di Venezia. Il caffè per antonomasia era l'Aragno, ove, nella terza saletta, si riunivano i begli ingegni romani. E' di quell'epoca la prima e ricca aneddotica che riguarda Bartoli. Si narra che egli mise fine con un quadro alla polemica artistica tra forma e contenuto. La tela raffigurava un signore elegante dai modi aristocratici che contemplava una vetrina di formaggi: il personaggio — spiegò Bartoli — era il suo amico Conte Nuto che stava osservando la Forma (di parmigiano). Nel '41 vinse il premio della caricatura a Madrid: una medaglia d'oro che egli tentò di vendere, scoprendo soltanto allora che era in argento dorato. L'aneddotica accompagna il pittore anche negli anni della liberazione c del dopoguerra. Nel '44 in Roma liberata ci fu una naturale e tumultuosa -nascita di gior¬ nali. E c'era perfino chi s'improvvisava con scarsi meriti direttore annunciando: « Non posso uscire per mancanza di carta ». Bartoli distrusse gli incauti facendo -pronunciare la stessa battuta a un signore che s'affacciava sulla soglia della toilette. Una serie di battute circondava anche la bassa statura dell'artista. Si dice che Cardarelli, in una riunione di caffè, cosi accennasse all'amico assente: « Noi stiamo qui a discutere e Bartoli sta passeggiando nervosamente sotto il letto ». Ma fu lo stesso poeta a scrivere: « Il primo caricaturista d'Italia non nascose mai una componente di umanità ». Nel dopoguerra Bartoli collaborò al « Mondo » di Pannunzio e portò, con Maccari e Longanesi, la caricatura a grande dignità in un paese incline all'astrattezza e con poco senso dell'umorismo. Accademico di San Luca e per molti anni insegnante all'Accademia romana di Belle Arti, esercitò sempre anche verso di sé un'amabile ironia, che mantenne inalterata fino alla vecchiezza. s. reg. -f Roma, 20 dicembre — Nell'assemblea dell'Unat (Unione Nazionale Attività Teatrali) 1 teatri a gestione pubblica hanno confermato alla presidenza del loro settore Paolo Grassi nominando vicepresidente Nuccio Messina, direttore amministrativo dello Stabile di Torino.