Ha salvato più di 500 cani la "mamma dei randagi,,

Ha salvato più di 500 cani la "mamma dei randagi,, Ha salvato più di 500 cani la "mamma dei randagi,, Premiata a Trento una donna di 67 anni «Non posso veder soffrire gli animali» (Dal nostro corrispondente) Trento, 14 dicembre. (a. n.) Una targa e una medaglia d'oro sono state consegnate a Giulia Lorenzoni, 67 anni, di Trento, socia dell'Ente nazionale per la protezione degli animali, notissima come la « mamma dei cani randagi ». In 27 anni la donna ha salvato più di 500 cani e altri mille li ha sistemati presso famiglie. « Nel 1944 — ha detto — ero ricoverala all'ospedale di Levìco dove avevo subito una difficile operazione. Un giorno ho trovalo una cagnetta ferita a una gamba, non ricordo se per una raffica di mitragliatrice (c'era la guerra) o perché era statu i?i« vestita da un'auto. L'ho raccolta, l'ho curata e la mia più grande soddisfazione è stata quella di poterla guarire. Non posso vedere soffrire gli animali: ho sempre cercato di assisterli x. Giulia Lorenzoni è conosciuta in tutta la provincia di Trento. Le telefonano moltissime persone per chiederle consigli o per segnalarle i casi che richiedono il suo intervento. « Un giorno — ha raccontato — mi telefonarono da Povo che c'era una cagna ammalala di cimurro e che il veterinario ne aveva deciso l'abbattimento. Ho rintracciato i vecchi padroni della bestiola e li ho convinti a curarla. Pensavo che soffrisse per la loro mancanza. Infatti è stato così. Tutti i giorni so- «o andati a trovare la cagaci-ta, accomp'ignandola poi nei boschi e nei prati, finché è guarita ». Una volta la Lorenzoni ha trovalo nelle campagne di Madrano un bellissimo cane tibetano, smarrito dai proprietari, rimasto ferito da un'auto. I contadini minaccia| vano di sparargli, per paura che mangiasse le galline. L'ha curato e accolto nella sua casa. Numerosi altri animali, invece, li ha sistemati presso famiglie che li richiedevano, pronta però a riprenderli se non era sicura che fossero trattati bene.

Persone citate: Giulia Lorenzoni, Lorenzoni

Luoghi citati: Trento