Il programma europeo per il velivolo militare con ala a geometria variabile

Il programma europeo per il velivolo militare con ala a geometria variabile Finalmente uno sforzo unitario per uno scopo comune Il programma europeo per il velivolo militare con ala a geometria variabile Colmare il gap tecnologico con l'America o almeno renderlo il meno profondo pos'sibile è la grande aspirazione dell'Europa. Punto d'arrivo di molta parte dell'attività scientifica e tecnica di questi anni è appunto la ricerca di questa indipendenza tecnologica che non può essere raggiunta da una sola nazione o, peggio, da una sola azienda. E' l'Europa intera che deve unire le sue forze. Uno degli ultimi esempi significativi di collaborazione riguarda l'industria aeronautica per il « Programma Mrca (ala a geometria variabile) ». Lo ha illustrato sabato 11 dicembre a Sestriere l'ingegner Franco Giura, responsabile della Divisione Aviazione Fiat con la relazione « Presenza italiana nelle attività aerospaziali » svolta al Convegno dell'Unione giornalisti italiani scientifici. « Il programma Mrca — ha detto — prevede la costruzione di un velivolo biposto bimotore con ala a geometria variabile, destinato a soddisfare una vasta gamma di missioni militari. I governi tedesco, italiano e britannico e i rispettivi Stati Maggiori si sono accordati per dotare le forze aeree di un aereo di assoluta avanguardia e nello stesso tempo impegnare le rispettive industrie in un lavoro di ricerca e sviluppo che permetta il perfezionamento ed il consolidamento di una indipendenza tecnologica dagli Stati Uniti nel campo dell'aeronautica militare ». Questa collaborazione poggia su due concetti: « Nessun paese può mantenere viva e vitale un'industria aeronautica militare continuando solo a svolgere attività di costruzione su licenza: un genere di associazione completa e aperta fra industrie aerospaziali europee è l'unica via per far loro superare quella condizione di dipendenza conseguente alla loro concorrenza singola con le industrie americane per contendersi un mercato spezzettato e ristretto ». La Fiat entra in questo programma internazionale con lo studio, progettazione, sviluppo e fabbricazione dell'ala a geometria variabile e con studi e sperimentazioni che estendono la sua partecipazione a tutto il sistema dell'aereo. Non è alla sua prima collaborazione del genere. Proprio per il progetto Mrca sono recenti le prove di decollo verticale (felicemente riuscite il 10 settembre e 2 ottobre scorsi) dei prototipi Vakl91, mentre per il trasporto civile è in corso la collaborazione con la società francese Dassault per il « Mercure », un bireattore di medio tonnellaggio con 135-150 posti e fusoliera di grande diametro e bagagliaio capace di alloggiare i containers dei grandi velivoli transcontinentali. Il progetto prevedeva redditività di esercizio anche su percorsi dell'ordine di mille chilometri, capacità di operare su piste ridotte e drastico abbattimento del rumore nel¬ le fasi di avvicinamento e allontanamento dalle zone urbane. La Fiat ha progettato e costruito gli impennaggi e tutta la parte della fusoliera posteriore all'ala. Il prototipo « Mercure » ha già compiuto il primo volo. Tutto questo senza dimenticare la partecipazione già nota della società torinese ai programmi spaziali. Ricorderemo solo, perché più recente, il programma « Post-Apollo » della Nasa. Domenico Garbarino

Persone citate: Dassault, Domenico Garbarino, Franco Giura

Luoghi citati: America, Europa, Sestriere, Stati Uniti