Un senatore assassinato da guerriglieri dell'«Ira» di Renato Proni

Un senatore assassinato da guerriglieri dell'«Ira» Sono già centosessanta i morti nell'Ulster Un senatore assassinato da guerriglieri dell'«Ira» Ucciso nella sua abitazione, che poi e stata fatta saltare in aria - Faulkncr accusa Dublino di "complicità" e sollecita misure contro i terroristi (Nostro servizio particolare) Londra, 13 dicembre. L'Ira ha assassinato un senatore nord-irlandese e ha così provocato una crisi nei rapporti1 tra Dublino e Londra. Il senatore dello « Storinoli! », Jack Barnhill, di G5 anni, e stato ucciso da due guerriglieri, ieri sera, nella sua abitazione, che è poi stata fatta saltare in aria. La casa del senatore si trovava nella campagna attorno a Strabane. a soli 800 metri dalla frontiera tra l'Ulster e la Repubblica d'Irlanda. Oggi il ministro degli Esteri inglese, Sir Alee Douglas Home, ha dichiarato alla Camera dei Comuni: «Solleveremo questo problema con il governo irlandese, perché esso è parzialment? responsabile di questi avvenimenti». Il Primo ministro nordirlandese Brian Faulkner ha accusato il governo di Dublino di «complicità» e lo ha sollecitato ad agire per reprimere l'attività delle bande di guerriglieri che operano da basi situate sul territorio della Repubblica. Faulkner era giunto in mattinata a Londra. Ha parlato con il ministro dell'Interno Reginald Maudling, con il quale è poi tornato a Belfast. Il ministro inglese si incontrerà nei prossimi due giorni con 1 comandanti delle truppe britanniche nell'Ulster. I contatti, quindi, non mancano: l'attività politica è intensa tra Londra, Belfast e Dublino, ma è totalmente sterile. Dall'insurrezione del 9 agosto scorso — quando entrò in vigore l'internamento dei sospetti — Heath, Maudling, Faulkner e Lynch hanno avuto modo di incontrarsi ripetutamente, di scambiarsi idee, proposte, messaggi. La decisione di internare i sospetti è stata la miccia che In fatto esplodere la guerriglia. Ha accresciuto l'ostilità della popolazione cattolica verso le forze britanniche, ha fatto aumentare il numero dei giovani che si arruolano nell'Ira, ha costretto le truppe ad attuare una «escalation» di repressione, ha smantellato l'ordinamento parlamentare, ha trasformato le azioni di un gruppo di terroristi in una guerra di liberazione. Quattro mesi di intensa guerriglia hanno, però, chiari to il problema: la spartizione dell'Irlanda, compiuta 50 anni or sono, è stata un fallimento storico, le discriminazioni contro i 500 mila cattolici da parte di un milione di protestanti hanno creato le condì- zioni per tentare l'unificazione con la forza. Il nocciolo della questione —che Belfast e Londra ancora non vogliono affrontare —è questo. L'Ulster è una provincia che sta dissanguandosi. Il colloquio politico tra l'opposizione cattolica e il governo unionista e protestante e interrotto. I cattolici hanno il (oro controparlamcnto. Allo « Stoiiiiont » non si governa più. Belfast è una desolazione. Ventimila famiglie cattoliche si rifiutano di pagare le lasse e gli affìtti, il progresso economico è compromesso. 160 persone sono morte in undici mesi, migliaia sono stale ferite. La disoccupazione è alta, quasi il 111 per cento in alcune zone. L'Ulster si regge sulle baionette dei 17 mila soldati inglesi, ad un prezzo politico e finanziario molto allo per la Gran Bretagna, che già finanzia il sistema sociale nord-irlandese con decine di miliardi di lire all'anno. La stessa Gran Bretagna ne risente. I laboristi, per la prima volta, hanno adottato una politica opposta a quella del governo sull'Ulster. Londra è in grave imbarazzo per le critiche degli stranieri alla sua opera di repressione, spesso dura. L'opinione pubblica britannica è stanca, vuole richiamare a casa i soldati e lasciare che gli irlandesi si uccidano tra di loro, come probabilmente avverrebbe, essendo sempre presente il pericolo di un «backlash» protestante. La Repubblica d'Irlanda si trova a sostenere una guerriglia che fa vittime innocenti e non dispone della forza diplomatica, politica o militare per fare da interlocutrice seria all'Inghilterra. Jack Lynch cavalca una tigre nazionalista e rivoluzionaria chs non può arrestare, ma che non vuole spingere oltre. Restano le trattative — accettate dal governo inglese con riserve — per l'unificazione dell'Irlanda, secondo il piano di Harold Wilson. L'unificazione avverrebbe dopo 15 anni, a condizione che cessi il terrorismo. Ma Belfast — e anche Londra, sia pure con ambiguità — rifiuta ogni negoziato sulla frontiera. Dublino, invece, darebbe forse disposta a modificare la s- i Costituzione per renderla accetta al milione di protestanti nordirlandesi. Il piano di Wilson è l'unico faro nella lunga notte di sangue e di terrore dell'Ulster. Renato Proni d à e l . o o à

Persone citate: Alee Douglas Home, Brian Faulkner, Faulkner, Harold Wilson, Jack Barnhill, Jack Lynch, Lynch, Reginald Maudling