"La contrattazione programmata verrà estesa a tutta l'industria,, di Mario Salvatorelli

"La contrattazione programmata verrà estesa a tutta l'industria,, Intervista a "La Stampa,, del ministro del Bilancio Giolitti "La contrattazione programmata verrà estesa a tutta l'industria,, Come è avvenuto per il settore chimico, in base al « piano » approvato dal Cipe: « Non saranno adottate direttive rigide: costruendo questo metodo, ci metteremo in condizione di confrontare l'adeguatezza delle decisioni prese con la realtà » - Polemica risposta ai giudizi dei sindacati sulla chimica: « Il loro abbaglio è sorprendente » /Nostro servizio particolare) Roma, 8 dicembre. I colossi italiani della chimica ridurranno nel quadriennio 1972-'75 gl'investimenti nella produzione di base, allo scopo di rendere disponibili maggiori risorse per gli altri settori della chimica, che assorbono un numero più alto di lavoratori. La riduzione non significa minore capacità produttiva, perché le aziende che hanno partecipato all'accordo, Montedison, Anic (gruppo Eni), Sarp (gruppo Sir-Rumianca), Liquichimica (gruppo Esso), costituiranno un consorzio di produzione, eliminando doppioni e impianti anti-economici. Infine, ed è questo l'aspetto forse più interessante del «piano chimico» approvato lunedi dal Cipe, per la prima volta la contrattazione programmata ha portato le imprese ad accettare una revisione dei loro programmi e una verifica costante della loro capacità produttiva, in base all'andamento dell'economia e alle esigenze della programmazione. L'espressione « piano chimico », adottata per brevità, può indurre in errore. II ministro Antonio Giolitti stamane ci ha precisato, in un lungo colloquio, che si tratta del « programma di promozione della chimica di base ». ha affermato che questo metodo di contrattazione sarà applicalo a tutti i settori dell'industria ed ha risposto, infine, alla « dichiarazione di guerra » che i sindacati hanno lanciato ieri contro il piano c clic dovrebbe manifestarsi già con 10 sciopero proclamato per giovedì Ili dicembre. Può essere sconcertante che 11 Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) decida di ridurre gl'investimenti proprio in un momento in cui se ne invoca l'aumento. Giolitti ricorda che la chimica di base condiziona tutte le altre attività della chimica, secondaria e dei derivati (dai fertilizzanti alle fibre sintetiche e alle materie plastiche), perché è la fornitrice di materie prime e perché esige investimenti giganteschi, ma ha un'occupazione limitata, con un elevato rapporto tra capitale e manodopera. Si trattava di esaminare i programmi delle imprese in questo settore, metterle d'accordo per eliminare «sovrapposizioni e dispersioni», ottenere il massimo livello di razionalizzazione e «liberare» cosi disponibilità finanziarie per lo sviluppo di quella chimica ohe crea più valore aggiunto e più occupazione. «Ci siamo trovati di fronte — continua il ministro del Bilancio — a tre categorie di programmi: in corso, approvati ma non iniziati, proposti ma non ancora approvati, tutti relativi al quadriennio l!)72-'75 e clic ammontavano complessivamente a 4 mila miliardi di lire. L'operazione che abbiamo latto, primo esempio concreto di conlratt ..ione programmata con le imprese, ha ridotto l'impegno a circa 2000 miliardi. Abbiamo poi aggiunto un'ipotesi di sviluppo lino al 1080, ma solo come prima approssimazione, in base alla quale si potrebbe arrivare ai 4000 miliardi». Il ministro riconosce le difficoltà incontrate nella trattativa: ogni impresa resisteva, difendendo i propri programmi e chiedendo che fossero le altre a ridimensionare i loro. «Alla fine — dice Giolitti ~ siamo riusciti a ricondurre questi piani nei limiti che riteniamo compatibili con quella quota di reddito nazionale da destinare agl'investimenti nel prossimo quadriennio. I criteri seguiti sono slati due: concentrazione per i nuovi impianti, razionalizzazione di quelli già esistenti, sulla base delle esperienze già latte in Germania, Francia, Gran Bretagna». Dopo aver confermato le notizie, già pubblicate, relative alle aeree dove saranno messi in pratica questi criteri, Giolitti afferma: «In definitiva, pur dimezzando il previsto sforzo finanziario, la capacità italiana di produzione, che a fine '70 era di circa un milione di tonnellate di etilene, salirà a 1 milione 760 mila già entro il '73». «E' molto importante — continua — che ciò sia stato latto con l'accordo delle imprese. E' questo il primo esempio del genere. Montedison, Anic, Sarp e Liquichimica si sono impegnate a fornire le materie prime necessarie anche alle aziende che non tanno parte di questo consor zio. Prima Vautoproduzione si concretava in impianti la cui ca-pacità era utilizzata in mi sura ridotta, quindi anti-economica». A questo punto Giolitti apre «una piccola polemica» con l'Unità, che ha chiamato questo programma «il piano dei padroni». «Mai come quo. sia volta — dice — abbiumo lutto un piano non per i pfecdpslnv padroni, ma in aperto confronto. in piena dialettica con essi, tenendo ovviamente neconto necessario le esigenze dell'economia e della programmazione». Il ministro ci legge poi il comunicato emesso ieri dalle federazioni nazionali dei lavoratori chimici della Cgil, Cisl e UH, in cui si esprime «netto disaccordo sul piano della chimica», si giudica «inaccettabile un metodo di programmazione che intende ridurre il confronto con i sindacati a un generico e semplice incontro», si afferma la «mancanza assoluta di legami con le esigenze dell'economia» e si dichiara che lo sciopero del 16 dicembre «sarà una' prima risposta alle forze padronali e governative che insistono su una linea non rispondente alle esigenze della classe lavoratrice e del paese». Giolitti precisa che i sindacati, dopo essere intervenuti nella fase iniziale dell'elaborazione, erano stati invitati a presentare un documento scritto. «Li abbiamo sollecitati ripetutamente — aggiunge — poi ci è arrivato questo», e ci mostra un documento di due cartelle e mezzo, in data 3 dicembre, «poco, effettiva niente, di fronte a centinaia di cartelle di studi, tardi per una decisione da prendere il 6 dicembre». «Ma quello che e più sorprendente — continua il ministro del Bilancio — è l'abbaglio preso dai sindacati. Ci rimproverano di aver trascurato interi settori della chimica, quando il piano si riferisce solo alla chimica di buse (gli altri seguiranno presto); ci attribuiscono l'errore di puntare sulla chimica di base per lo sviluppo del Sud. quando è il contrario. Abbiamo ridimensionalo, infatti, quei programmi per 4000 miliardi, proprio per lasciare più risorse alle altre attività chimiche. Ci auguriamo di avere la. possibilità di spiegare queste cose ai sindacati, di far loro comprendere il significato e la portata di questo piano, con il quale il processo non è esaurito, è appem all'inizio ». «Verificheremo annualmente l'esecuzione di questi programmi — conclude Giolitti — dando indicazioni in ordine di grandezza, di accelerare o rallentare lo sviluppo in base all'andamento dell'economia. Non saranno prese decisioni rigide: via via che andremo costruendo questo metodo della contrattazione programmata, ci metteremo in condizioni di confrontare l'adeguatezza delle decisioni prese con gli sviluppi della realtà. Quello che si è deciso di fare per la chimica di base varrà anche per le altre attività chimiche e per gli altri settori dell'industria». Mario Salvatorelli ministro Giolitti (Tel.)

Luoghi citati: Francia, Germania, Gran Bretagna, Roma