Quirinale: stamane prima votazione in gara Saragat, Fanfani, De Martino di Fausto De Luca

Quirinale: stamane prima votazione in gara Saragat, Fanfani, De Martino Comincia la "lunga marcia,, degli scrutini presidenziali Quirinale: stamane prima votazione in gara Saragat, Fanfani, De Martino L'attuale Presidente della Repubblica è il candidato ufficiale dei socialdemocratici - Fanfani è stato designato nella notte dalla de, dopo una lunga assemblea dei « grandi elettori » democristiani (c'è stato qualche contrasto, ma sul suo nome oggi la de dovrebbe votare compatta) - De Martino è stato prescelto dai socialisti, su lui confluiranno i voti degli altri partiti di sinistra - Il pri voterà scheda bianca, in attesa che le posizioni si chiariscano (Nostro servizio particolare) | Roma, 8 dicembre. Saragat, Fanfani, De Martino: su questi tre nomi s'impernierà da domattina la battaglia politica per l'elezione del Presidente della Repubblica. Altri nomi usciranno dalle urne: Malagodi per i liberali, De Marsanich per i missini, ma si tratterà di candidati-bandiera, in attesa che qualche fatto nuovo induca i rispettivi gruppi a votare per l'uno o l'altro dei candidati maggiori. Potranno uscire anche indicazioni di stima o di simpatia per questa o quella personalità politica, come altre volte è capitato, oppure segnalazioni di nomi sui quali potrebbero aprirsi trattative per sbloccare la situazione. Posizioni rigide Mentre stanno per cominciare gli scrutini, le posizioni sembrano rigide: per Francesco De Martino votano i 426 « grandi elettori » dei partiti e dei movimenti di sinistra, per Saragat votano i 44 socialdemocratici, per Fanfani i 423 democristiani (forse, fin dal primo scrutinio, aumentati dei 5 voti degli altoatesini). De Martino, indicato ieri dalla segreteria del psi alla unanimità, .è stato accolto con la stessa unanimità dalla direzione del partito, riunitasi questa mattina. Subito dopo Mancini, Bertoldi e Pie- raccini hanno preso contatto con gli altri partiti e movimenti della sinistra, che si erano impegnati a sostenere la candidatura del psi, constatando che tutti erano disposti a votare unitariamente fin dal primo scrutinio. Con queste ulteriori assicurazioni, la assemblea dei grandi elettori socialisti ha approvato stasera, per acclamazione, la candidatura di De Martino. La posizione degli amici di Nenni, il quale ha accettato l'orientamento del partito a favore di De Martino, è stata così riassunta dall'on. Corona: « Noi autonomisti abbiamo appoggiato la proposta, che ci è venuta dalla commissione che aveva preso contatto non solo con gli altri partiti, ma anche con tutti i principali esponenti del psi. Il problema di fondo è chiedersi se bisogna avere, noi del psi. un candidato alla presidenza della Repubblica o un Presidente della Repubblica. La risposta è che noi vogliamo un Presidente della Repubblica ». « Ciò — ha aggiunto Corona — non per polemica nei confronti del monopolio di potere da parte della de, ma per dare una risposta antifascista allo slittamento a destra esistente nel Paese. Una risposta alla quale sono interessati anche altri partiti dell'arco costituzionale. Ciò significa, quindi, che non potevamo accettare nel prosieguo una diversa soluzione di una candidatura di ripiego, magari passando sulle nostre teste ». L'assemblea dei « grandi elettori » de si è aperta, al gran completo, alle 18,30; c'è stato un dibattito di circa due ore, poi si sono iniziate le votazioni per la designazione del candidato. Forlani, cominciando la seduta, ha riferito sui contatti della delegazione de (Forlani, Zaccagnini, Andreotti, Spagnolli) con gli altri partiti, dicendo che è stata sempre riscontrata una grande « cordialità » e la disponibilità a sviluppare la discussione. )7 Fino in fondo Una questione pregiudiziale è stata sollevata dall'on. Galloni, della sinistra di « Base ». A suo avviso, i contatti con gli altri partiti non hanno dato i risultati che la direzione si aspettava, cioè di trovare i consensi necessari per l'elezione di un candidato della de. E' quindi un errore designare un candidato del partito in queste condizioni. Meglio evitare la votazione dei « grandi elettori » e affidare lo svolgimento della linea di condotta de alla «delegazione dei quattro », che dovrebbe subito riprendere | e concretare una vera trattativa. Se questa proposta non fosse stata accolta, la « Base » avrebbe votato stasera « scheda bianca ». Così è avvenuto. Forlani ha respinto la pregiudiziale, affermando che la de non poteva non presentarsi con tutta chiarezza davanti all'opinione pubblica. Donat-Cattin ha auspicato « cautela » nella de e un atteggiamento, nelle trattative con gli altri partiti, tale da « evitare che il candidato de possa andare al Quirinale con i voti dei fascisti ». Il senatore Marcora, della « Base », ha chiesto a Forlani fino a quando la de avrebbe sostenuto il candidato scelto questa sera. Il segretario del partito ha risposto che la scelta, una volta fatta « la si porta fino in fondo », ma non ha escluso che, presentandosi « tatti nuovi », possa essere riconvocata l'assemblea dei «grandi elettori». I presidenti dei gruppi parlamentari, Andreotti e Spagnolli. hanno poi « proposto il metodo di lavoro », approvato dall'assemblea, che ha pure «confermato l'impegno a ricercare con altre forze parlamentari la base necessaria del consenso nell'ambito della piattaforma unanimemente indicata dalla direzione del partito ». Le ultime parole vogliono dire: una trattativa che non vada al di là delle forze dell'« arco costituzionale »: cioè monarchici e missini restano fuori del gioco. II risultato delle votazioni è rimasto segreto in ogni particolare, tranne il nome che ha riportato almeno la metà più uno dei voti. Tuttavia in base alle dichiarazioni ufficiose di esponenti delle varie correnti e alle piattaforme politiche delle correnti de, avrebbero votato per Fanfani, oltre ai fanfaniani, i dorotei di Piccoli e Rumor, i tavianei, il gruppo di Scelba-Scalfaro e quello di Sullo, gli amici di Colombo: tutti insieme avrebbero formato una massa di circa 300 voti. Fanfani accetta Gli andreottiani, oltre a taluni « non classificati », avrebbero imbucato scheda bianca insieme con i « basisti », mentre un centinaio di voti sarebbero andati a Moro da parte dei morotei e di «Forze nuove» (Donat-Cattin). Questo non significa che domani si ripeteranno tali divisioni, poiché la candidatura ufficiale è adesso vincolante per tutto il partito. Per domani è quindi previsto il «plenum» dei voti de su Fanfani. La notizia ufficiale che Fanfani è il candidato de -t stata data alle 22,30, appena terminato lo spoglio delle schede. Forlani ha detto ai giornalisti: « Fanfani è il candidato della de ». La delegazione « presidenziale » democristiana si è poi recata al Senato per comunicare la notizia all'interessato. Il presidente del Senato, nel ringraziare Forlani, Zaccagnini, Andreotti e Spagnolli, e — tramite loro — i senatori, deputati e delegati regionali della designazione fatta, li ha assicurati di accettarla « quale autorevole invito a collaborare all'azione che la de si accinge a svolgere, e per concorrere, insieme con le altre forze democratiche, a riaffermare gli ideali ispiratori della Resistenza, a perseverare nell'attuazione dei principi della Costituzione, consolidando cosi le istituzioni repubblicane ». Fanfani si è augurato che « lo sforzo unitario della de e le prospettive di sviluppo democratico che lo hanno suscitato trovino l'atteso apprezzamento delle forze politiche inte- Fausto De Luca (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

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