Bonn: intervento di Brandt per gli scioperi nel Baden di Tito Sansa
Bonn: intervento di Brandt per gli scioperi nel Baden Sindacati e imprenditori dal Cancelliere Bonn: intervento di Brandt per gli scioperi nel Baden L'improvvisa decisione per l'aggravarsi della situazione nell'industria dell'auto - In un primo tempo le due parti avevano rifiutato l'olferta di mediazione, poi ha prevalso la ragione - Lunga seduta nella notte (Dal nostro corrispondente) Bonn, 7 dicembre. Il cancelliere Willy Brandt e il ministro dell'Economia e delle Finanze Karl Schiller hanno deciso oggi, improvvisamente, di intervenire nel conflitto salariale tra il sindacato dei metallurgici e i datori di lavoro del Baden-Wuerttemberg, che sta provocando gravi conseguenze per l'economiu tedesca. A causa degli scioperi nella regione, ai quali gli industriali hanno risposto con la serrata in 530 aziende con 360 mila dipendenti, sono venuti a mancare pezzi importanti per l'industria automobilistica di altre regioni, che nei giorni scorsi sono state costrette a chiudere (la settimana scorsa la Mercedes e la Audi-Nsu, ieri la Bmw e la Volkswagen). ((Non possiamo più tacere e assistere all'incendio che si sta allargando», ha detto a Bonn il ministro Schiller. E il portavoce della Cancelleria, Conrad Ahlers, pur precisando che il governo intende rispettare l'indipendenza dei sindacati e degli industriali e non vuole politicizzare la disputa, ha annunciato che Brandt e Schiller cercheranno di convincere le controparti a trovare una soluzione, nell'interesse comune e del paese. Sindacalisti '-e industriali della commissione straordinaria di arbitrato, e il giudice indipendente da loro nominato, sono stati invitati a Bonn. In un primo tempo avevano rifiutato, temendo pressioni politiche, poi la ragione ha prevalso e hanno accettato, partendo per Bonn. Il presidente della commissione di arbitrato, in mattinata durante la settima riunione della commissione speciale, aveva fatto un ultimo tentativo di compromesso, proponendo aumenti salariali del 7,5 per cento e il 40 per cento di una tredicesima mensilità, cifre assai vicine a quelle delle richieste dei sindacati (7,9 per cento e 40 per cento della tredicesima), gli industriali avevano rifiutato. Da stasera alle 19 i rappresentanti delle partì e il loro arbitro sono nel palazzo della Cancelleria di Bonn. Brandt e Schiller hanno ricevuto per primo il professor Wannagat (l'arbitro), quindi sono entrati i tre rappresentanti degli industriali, infine i tre delegati dei sindacati. Con molta discrezione, secondo quanto è trapelato, il Cancelliere non ha discusso i particolari tecnici della disputa, né ha fatto propost? concrete (per rispettare l'indipendenza delle parti) ma ha chiesto loro che intanto decidano all'unanimità (come prevede il regolamento) di protrarre per altri tre giorni, fino a venerdì sera, la scadenza dei negoziati prevista per le 24 di oggi. Ha proposto, pure di continuare stasera'stessa le trattative a Bonn, e a oltranza. E' quasi certo che sindacati e imprenditori abbiano accettalo l'invito a continuare, ed è quindi probabile che riescano a trovare un accordo. «Ci prepariamo per una lunga notte — ha detto un industriale — così non può andare avanti». Proprio oggi si è avuta notizia che le conseguenze dello sciopero dei metallurgici del Baden-Wuerttemberg cominciano a venire avvertite anche all'estero: le officine di montaggio della General Motors americana ad Anversa, in Belgio, hanno dovuto sospendere dal lavoro 4 mila dei 7 mila dipendenti, le filiali della Ford e della Volkswagen sono in difficoltà, in Olanda la Daf di Eindhoven, dipendente, per il materiale elettrico, dalla Bosch in sciopero, accusa le prime carenze. Tito Sansa
Persone citate: Brandt, Conrad Ahlers, Karl Schiller, Schiller, Willy Brandt
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