L'angelo custode d'America di Ennio Caretto

L'angelo custode d'America CHI È RALPH NADER, IL "RIBELLE RAGIONEVOLE,, L'angelo custode d'America Di origine libanese, 37 anni, è l'avvocato volontario dei consumatori e del pubblico interesse - Le sue denunce colpiscono i colossi industriali e i sindacati, il governo e i partiti: ha fatto chiudere trecento fabbriche e ottenuto la nomina del primo negro alla direzione della General Motors - «-La sua rivoltella ha più tacche di quella d'un pistolero del West » - Gli studenti chiedono di lavorare gratis per lui, si pensa di candidarlo alla Casa Bianca (Dal nostro corrispondente) New Vork, dicembre. Ogni anno l'America ha sfiorato o promesso una rivoluzione, quella dell'opulenza o della droga, dei negri o della tecnologia, dei «serbatoi» di pensiero o dei trapianti. Ogni anno sono cambiati i profeti, John Galbraith e Timothy Leary, Ralph Brown ed Herman Khan, i Weathermen e Charles Reich. Ma il segno più profondo lo ha lasciato e lascia colui che il Sunday Times definisce « il ribelle ragionevole » e che Newsweek descrive come « l'angelo custode volontario e non pagato di 210 milioni di americani »: Ralph Nader, l'avvocato dei consumatori e del pubblico interesse. - Nel '64, Ralph Nader era uno sconosciuto: oggi è noto tanto quanto il presidente Nixon, e più amato. Tre scrittori stanno preparando altrettante sue biografie, il « partito nuovo » di Gore Vidal e del dottor Spock intende presentarlo candidato alla Casa Bianca nel '72; la stampa, quasi per sottolinearne l'affinità spirituale, lo esalta quale «il quinto potere » negli Stati Uniti, e per lui gli studenti sono disposti a lavorare gratis. Persino la rivista Life usa la parola naderismo senza virgolette: nel linguaggio corrente, essa indica onestà, idealismo, puritanesimo, riforma. In sette anni, Ralph Nader è diventato l'ultimo « folk hero », uno degli uomini più influenti IdeZ Paese. Praticamente da solo, egli ha dato una coscienza al consumismo. Come David contro Golia, ha affrontato i colossi industriali e i sindacati, il governo e i partiti, armato appena di una fionda. Ha vinto innumerevoli battaglie per l'uomo della strada, sulle tasse e sull'igiene, sulla povertà e sull'ecologia, sulla crisi urbana e sull'establishment militare: «La sua rivoltella — dice Fortune — porta più tacche di quelle dei pistoleri del Far West». La sua rivoluzione è stata tanto efficace quanto silenziosa: si è svolta all'interno del sistema, ignorando i confini politici e le suggestioni ideologiche, i privilegi della casta o della ricchezza. Rapida ascesa L'elenco delle conquiste di Ralph Nader negli ultimi sei anni è impressionante. Ha fatto approvare dal Congresso sei grosse leggi: sulla sicurezza automobilistica, sulla lavorazione della carne, sui gasdotti, sulle miniere, siti pollame, sulle radiazioni da apparecchi elettronici. Ha costretto Nixon a ristrutturare la Commissione del Commercio e l'Amministrazione dei farmaci e degli alimentari. Ha provocato la chiusura di 300 fabbriche, ottenuto la nomina del primo negro alla direzione della General Motors, restituito gli hot dogs, forse il più popolare pasto in piedi americano, alla loro integrità originaria, e convinto le ditte a difendere l'ambiente naturale. I suoi rapporti, sull'onda del successo di Unsal'e at Any Speed, il suo proto-libro, sono stati venduti in 450 mila copie l'uno. Ne ha pubblicati finora diciassette: La festa chimica sui cibi sofisticati, L'aria che scompare sull'inquinamento, Cosa fare dell'automobile che non funziona. Una vita, un medico sull'assistenza sanitaria, ed altri sul ministero dell'Agricoltura, sulla società Du Pont, sulla First National City Bank di New York, sul latifondismo in California, sui supermercati... Sono denunce feroci di abusi di potere, piene di invettive, ma coi dati giusti: « La nostra credibilità — ammette Nader — dura finché non facciamo errori madornali. Tutto è controllato due o tre volte ». Come riesce Ralph Nader a compiere questi miracoli? Ho visitato i suoi quartieri generali a Washington: il Centro per lo studio della legge responsabile, il Gruppo di ricerca per il pubblico interesse, il Centro per la sicurezza automobilistica, il Progetto per la responsabilità industriale. Vi lavorano una settantina di persone, nella maggioranza giovani avvocati di Harvard, Yale e Princeton, a cui s'aggiungono d'estate duecento studenti. La confusione è indescrivibile: curiosi cartelli sulle porle (come « Proibito entrare in bicicletta») accolgono il visitatore, i telefoni squillano ininterrottamente, nessun discorso viene mai finito. Cattivi cosmetici a t n a : I miracoli sembrano affidati alla passione e alla lealtà personali. Spesso il punto di partenza è una delle 15002000 lettere settimanali che giungono a Nader da ogni parte dell'America. Subentra poi l'iniziativa singola o di gruppo. Uno dei casi più importanti ha avuto per protagonista Nancy Adams, una ragazza ritornata dal Brasile dopo due anni nel Corpo della Pace. Scoprì accidentalmente una frode nel la pubblicità dei cosmetici: ne scaturì un'inchiesta e il risultato è che le ditte dai cosmetici alle automobili — oggi devono dimostrare la fondatezza delle loro asserzioni pubblicitarie, pena la smentita o brucianti multe. Nei quartieri generali la mistica di Nader è tangibile. I suoi collaboratori sono conosciuti come raiders, razziatori, e si valgono di tecniche che farebbero arrossire il giornalista più coriaceo. Vedono « il Capo » forse una volta ogni due o tre mesi, ma non protestano per la paga miserabile, 4500 dollari annui, in America appena al di sopra del livello di povertà. Il raider più famoso, anche se non per meriti proprii, è stato Eddie Cox, il marito di Trieia Nixon, la figlia del Pre sidente. Nader impone prò ve estreme ai suoi collaboratori: esige una settimana lavorativa di 100 ore, la rinuncia ad ogni distrazione (donne incluse), estremo sangue freddo, resistenza fisica, tenacia, intelligenza, passione. Mi hanno raccontato la sua storia, ed è un fenomeno tipicamente americano Ralph Nader è figlio d'immi grati libanesi, suo padre, ot tantenne, ha una piccola catena di ristoranti nel Connecticut. In casa si discutevano sempre questioni economico-sociali, e specialmente i rapporti tra il big business e il governo, il potere del denaro sulla politica. Nader ha studiato a Princeton e Harvard, le migliori università americane. Il suo primo articolo per la Rivista di giurisprudenza si intitolò: « Le nostre automobili, costruite per la morte »; fu esso a suggerirgli l'inchiesta del '65 sulla General Motors, insieme col fiasco della « Corvair ». L'inchiesta uscì come volume: Unsafe at Any Speed («Pericolosa a qualsiasi velocità»). In un anno, la General Motors vide le vendite della « Corvair » scendere del 93 per cento. Ordinò a detectives privati d'indagare nella vita di Nader: uno di essi era una bionda avvenente, che lo avvicinò e fu respinta. Ralph Nader querelò la General Motors per molestie, ne ebbe le scuse e mezzo milione di dollari in risarcimento danni. Quei soldi costituirono la base della sua organizzazione: egli arrotonda il bilancio coi proventi delle sue conferenze, fino a un milione e mezzo di lire l'una, e con le «zaYmdArNcannfggmnsca « borse » di alcune Fondazioni. Ho incontrato Nader in aereo tra Washington e New York. Ha 37 anni; è alto, magro, vestito eternamente di grigio, timido e nervoso. Assomiglia ad un missionario, e certo ne ha lo spirito. Nella capitale vive in una camera d'affitto a SO dollari al mese, dividendo il telefono con altri. E' vegetariano, non beve, non ha amicizie femminili quantunque sia giudicato « un bellissimo ragazzo, con irresistibili occhi marrone » (il Lady's Journal). Oltre all'inglese conosce l'arabo, lo spagnolo, il cinese e il russo. Il « naderismo », come impegno di cittadino, è la sua intera vita: non parla d'altro, e ad ascoltarlo si scopre che la sua guerra per il consumatore è solo la superficie: sotto c'è qualcosa di più vasto e profondo. Ralph Nader ha la convinzione del rivoluzionario, ma l'animo del legalitario. Egli considera il diritto e la democrazia le uniche e più concrete armi di cambiamento. Ritiene la società americana il prodotto di una « controrivoluzione » delle strutture industriali verso le istituzioni, a danno della gente. Giudica « correi » i sindacati. « perché miopi, interessati all'ora, al dollaro e a nient'altro », e la burocrazia, « affossatrice delle iniziative e del coraggio ». « I reati commessi nelle sale dei consigli d'amministrazione — afferma — non sono mai scoperti o condannati dal governo ». Occorre la pacifica, giusta presa di posizione dell'uomo della strada. « Il cliente più scorbutico d'America », come lo ha definito Tùne, è consapevole dei proprii limiti. Confida però di trasformare il movimento da lui creato in una forza riformatrice nazionale. Ha sviluppato una campagna su tre fronti: per la creazione di una rete di « avvocati del pubblico interesse », giovani che accetti¬ no 8000 dollari, all'anno e si battano per il bene sociale; per la creazione di una coscienza civica, la partecipazione attiva dei singoli alla soluzione dei problemi comuni; per la raccolta di fondi nelle università, tramite i giornali: « Non si scuote la rocca di Gibilterra in cinque o sei soltanto » ha detto. Un idealista Z/Observer ha notato che Ralph Nader cerca, in fondo, la « rigenerazione dell'America ». Egli predica l'etica del lavoro, il dovere verso se stessi e il prossimo; appartiene alla corrente idealista che già fu di Upton Sincliir. Fortune l'ha accusato di riversare « le sue paure e i suoi sospetti sull'intera società americana», ma la Harris Poli, un solido sondaggio d'opinione, l'ha smentita: il 67 per cento della popolazione lo stima e apprezza, solo il 5 per cento ne diffida. Egli attira d'istinto le simpatie sia dei progressisti, con le sue spinte furibonde, sia dei conservatori, con i suoi richiami alle virtù tradizionali. Per questo, domani, egli potrebbe essere una forza politica. E' difficile valutare un tale personaggio da lontano, o senza un'adeguata conoscenza del Paese. Ma Ralph Nader ha dalla sua gli studenti, cioè il futuro. Dovunque siano stati interrogati, dall'università di Miami agli slums di Chicago, essi hanno risposto nell'identica maniera: voterebbero per lui presidente nel '72, la loro massima ambizione è entrare tra i suoi raiders. Gore Vidal ha scritto che «di fronte a uomini come Richard Nixon, Edward Musine e George Wallace, Nader sembra Abramo Lincoln ». Vidal ama il paradosso, ma è un fatto che per Nader gli studenti paiono pronti a buttare alle ortiche anche le droghe. Ennio Caretto e a , e . Ralph Nader, di Levine: l'uomo più popolare d'America veste il saio di Martin Lutero (Copyright N. Y. Rcvicw of Books, Opera Mundi c per l'Italia La Stampa)