Tra le "due Berlino,, c'è ancora intesa di Tito Sansa

Tra le "due Berlino,, c'è ancora intesa Rinviata la firma dell'accordo Tra le "due Berlino,, c'è ancora intesa A Bonn si ritiene che Pankow dovrà cedere « su ordine di Mosca » -1 negoziati potrebbero riprendere entro la fine dell'anno (Dal nostro corrispondente) Bonn, 6 dicembre. La firma degli accordi paralleli intertedeschi (tra il governo di Bonn e quello di Pankow, e tra Berlino Est e Berlino Ovest) è stata sorprendentemente rinviata, proprio al momento finale, quando tutto era pronto per la cerimonia. E' accaduto sabato, dopo giorni e notti di trattative eccitate: i rappresentanti dei due governi (Egon Bahr e Michael Kohl) erano riusciti ad accordarsi su un testo per le comunicazioni tra la Germania federale e Berlino, ma i rappresentanti del governo di Berlino Est e del Senato di Berlino Ovest (Guenter Kohrt e Ulrich Mueller) sono rimasti bloccati su alcuni problemi basilari. Sembra — stando alla versione occidentale — che la Germania orientale abbia cambiato all'ultimo istante un paio di parole, per cui gli abitanti di Berlino occidentale non « otterranno », ma « potranno ottenere » visti per recarsi (limitatamente a 30 giorni l'anno) nel settore orientale della città. Questo « potranno » introdotto di soppiatto ha indotto il Senato di Berlino Ovest a respingere il testo dell'accordo. Ma le vere cause del rifiuto sarebbero più importanti: Berlino occidentale vuole che i lasciapassare vengano concessi «in qualsiasi momento » e non soltanto durante i giorni feriali (come prevede la Germania orientale), e che i berlinesi possano varcare il « muro » anche in automobile e non soltanto a piedi (secondo quanto pretende la «Ddr»), Se Berlino occidentale ha respinto il testo dell'accordo, la Germania orientale ha scatenato una campagna di propaganda contro il borgoma stro berlinese Klaus Schuetz, accusandolo di sabotare gli accordi già trovati tra i governi delle due Germanie. La previsione che si fa negli ambienti politici è che la Genriania comunista sarà obbligata a riprendere le trattative e a cedere, perché un accordo per Berlino è indispensabile all'Unione Sovietica, la quale desidera la convocazione di una conferenza per la sicurezza europea. Da quando la Nato ha posto come pregiudiziale per la conferenza la soluzione berlinese, non c'è più tempo da perdere: la Nato si riunirà ve¬ npppqNrab nerdì a Bruxelles, e la sua prossima riunione avverrà appena nel giugno dell'armo prossimo. Pertanto, secondo quanto scrive la Frankfurter Neue Presse, « è lecito pensare che le difficoltà verranno appianate su ordine di Mosca ». Bonn e il Senato di Berlino hanno tempo, Berlino Est, invece, è sotto pressione. Ha detto il sottosegretario alla Cancelleria, Egon Bahr, che, nonostante tutto, è possibile una sollecita firma, «perché agli uomini, come a Dio, è possibile tutto ». Soltanto il borgomastro di Berlino, Klaus Schuetz, è pessimista, ritiene che i negoziati riprenderanno appena l'anno prossimo. Berlino Est non intende rinunciare a controlli e a limitazioni, per impedire una invasione domenicale di centinaia di migliaia di berlinesi occidentali, che scuoterebbero l'economia della città. Tito Sansa

Persone citate: Egon Bahr, Guenter Kohrt, Klaus Schuetz, Michael Kohl, Ulrich Mueller