Dieci anni di telespazio di Bruno Ghibaudi

Dieci anni di telespazio Apparecchi d'avanguardia alla " stazione,, del Fucino Dieci anni di telespazio Dai primi esperimenti di telecomunicazioni spaziali (Telstar e Relay) all'Early Bird agli Intelsat 4 e 5 ancora in fase di studio - Uso simultaneo di circuiti telefonici, telegrafici e di canali televisivi Un convertitore standard che permette di ricevere in Europa la trasmissione tv a colori dagli S. U. (Nostro servizio particolare) Avezzano, 6 dicembre. Tre grandi antenne paraboliche orientate verso il cielo, un complesso di laboratori e di uffici, il tutto adagiato sul fondo pianeggiante di un lago prosciugato con ardite soluzioni tecniche cento anni fa: ecco come si presenta la Stazione di Telespazio « Piero Fanti » realizzata dieci anni fa dall'Iri-Stet e dall'Italcable nella conca del Fucino, poco a sud di Avezzano, e intitolata a colui che ne fu il primo direttore generale. Di qui passano le telecomunicazioni in arrivo o in partenza via satellite fra l'Europa e gli altri quattro continenti: telefonia, telegrafia, televisione e trasmissione di dati. La nostra visita alla modernissima stazione, che fa dell'Italia un vero porto europeo per le telecomunicazioni via satellite, non è casuale: Telespazio, la società attualmente presieduta con entusiasmo e dinamismo dall'ingegner Marcello Rodino, compie dieci anni. E l'anniversario è sottolineato dal conseguimento di traguardi che vale la pena illustrare. La stazione, la quarta in ordine cronologico ad entrare in funzione nel mondo, comprende due complessi-antenna per telecomunicazioni. Il primo, denominato « Fucino I », dispone di un'antenna da 27,40 m di diametro e opera con i satelliti in orbita sull'Atlantico, per i collegamenti con 11 Nord America e il Sud America. Il secondo, noto come « Fucino II », si serve di un'antenna di 29,56 m di diametro ed è orientato sul satellite in orbita sull'Oceano Indiano per assicurare i collegamenti con i paesi dell'Asia e dell'Oceania. Una terza antenna (13,40 m di diametro) viene utilizzata per i servizi di telemetria, telecomando e monitor dei satelliti Intelsat. Quest'ultima antenna ha una funzione importantissima. E' infatti lei a fornire in ogni istante le informazioni generali su un satellite, raccogliendo i dati trasmessi dai rilevatori di bordo sullo stato delle apparecchiature, sulla pressione e sul livello dell'idrazina (il propellente che aziona il motore per gli spostamenti e le correzioni d'orbita), e su tutto ciò che serve per stabilire la posizione e l'orientamento del satellite. La storia di Telespazio è collegata a quella della Intelsat, il consorzio internazionale per le telecomunicazioni via satellite costituito il 20 agosto 1964 e creato allo scopo di ottenere un sistema commerciale globale di comunicazioni per mezzo di satelliti. I paesi che attualmente vi aderiscono sono 80. I primi esperimenti di telecomunicazioni spaziali incominciarono il 4 agosto 1960. Era l'attuazione pratica di un'idea lanciata quindici anni prima dallo scrittore avvenirista inglese Arthur Clarice, il quale aveva immaginato che collocando tre stazioni ripetitrici artificiali ad una quota di circa 35.000 km dalla Terra e a 120" l'una dall'altra sarebbe stato possibile coprire l'intera superficie del globo. Anche se Telstar e Relay, i primi due satelliti impiegati, non erano «sincroni » (cioè non ruotavano intorno alla Terra con la stessa velocità angolare in modo da rimanere « fissi ») ma giravano su orbite ellittiche e con sentivano comunicazioni da punto a punto limitate nel tempo, tuttavia servirono ad aprire una nuova strada nelle telecomunicazioni. II primo satellite sincrono fu Intelsat 1, meglio conosciuto come Early Bird, che venne lanciato nell'aprile '65 in orbita geostazionaria sull'area del Nord Atlantico. L'apparato aveva una capacità ridotta (240 canali telefonici od un canale televisivo) ma permise di aumentare del 50 per cento la disponibilità di telecomunicazioni attraverso l'Atlantico e soprattutto rese possibile — per la prima volta — le trasmissioni televisive « dal vivo » attraverso un oceano. Intelsat 2, lanciato nel 1966, diede inizio alla seconda generazione di satelliti, che permettevano a più stazioni terrestri di accedere al satellite per usufruire dei suoi servizi. Due satelliti di questa serie furono posti in orbita sull'Oceano Pacifico. Intelsat 3 aprì la serie dei satelliti della terza generazione (1200 circuiti o 4 canali tv, con uso simultaneo di circuiti telefonici, telegrafici e di canali televisivi). E fu con l'aiuto di questi satelliti che nel luglio 1969 giunsero in Italia e in Europa le immagini televisive dei primi uomini sulla Luna. Intelsat 4, capofila della quarta generazione di satelliti (3000 circuiti telefonici e 12 canali tv), è stato lanciato nel gennaio di quest'anno e posto in orbita sull'Atlantica. Un altro Intelsat 4 verrà lanciato alla metà di dicembre e situato ancora sull'area atlantica. Altri sei satelliti decidavilampotesudie tonirasedisisituvemrismdlocdCl'ptrqatupcinslosndsnm(dgNmucrqt dello stesso tipo saranno lanciati entro il 1975. Da quella data in poi entreranno in servizio i satelliti Intelsat 5, della quinta generazione, attualmente in fase di studio. Alla fine di quest'anno, dopo il lancio del secondo Intelsat 4, i satelliti in servizio sulle tre aree (Atlantico, Indiano e Pacifico) saranno sei e offriranno una disponibilità totale di 9840 canali telefonici, dei quali solo 3830 saranno utilizzati. Per svolgere le sue funzioni secondo le crescenti esigenze di un servizio in rapida esten, sione, la Stazione del Fucino si arricchisce di apparecchiature d'avanguardia. L'ultima arrivata è un convertitore di si andard che permette agli utenti europei di ricevere via satellite le trasmissioni televisive a colori dagli Stati Uniti. Come si sa, lo standard delle tv americane — l'NTSC — è diverso da quelli europei (PAL e SECAM) e le trasmissioni dell'uno non potevano essere passate direttamente agli altri. Il compito di effettuare questa trasformazione viene assolto dal convertitore. Attualmente ne esistono due tipi: quello elettronico, che converte i segnali elettronici in arrivo prima che siano trasformati in immagine, e quello ottico, che riprende con il sistema utilizzatore l'immagine formata su un monitor dai segnali provenienti dal sistema trasmittente. Al Fucino è in funzione da pochi mesi un convertitore ottico (il terzo costruito nel mondo), che permette il passaggio dal sistema americano NTSC al PAL. L'immagine messa a disposizione degli utenti presenta un lieve decalage nella definizione ma risulta assai. più stabile di quella ottenuta con i convertitori elettronici. Bruno Ghibaudi l r i o o e i a i sti Stazione del Fucino. Complessa antenna C operante con il satellite Intelsat in orbita sull'Oceano Indiano, per i collegamenti con i Paesi dell'East Africa e Estremo Oriente

Persone citate: Arthur Clarice, Bird, Early, Early Bird, Piero Fanti