Il bandito si converte

Il bandito si converte LE PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Il bandito si converte Giù la testa di Sergio Leone, quasi un western ideologico - Quattro tocchi di campana, con Douglas - Io non vedo, tu non parli, egli non sente, giallo comico Giù la testa, di Sergio Leone, con Rod Steigcr. James Coburn. Romolo Valli. Italiano, a colori. Cinema Cristallo. Il film è introdotto da alcune sentenze di Mao sulla rivoluzione in genere, che non è cosa da educande, si svolge nel Messico al tempo di Pancho Villa, e ha due personaggi principali: il terrorista irlandese Jean Mallory che sotto l'aspetto tranquillo nasconde un arsenale di esplosivi, e Miranda, un truce bandito dall'idea fìssa, che è di rapinare la banca di Mesa Verde. Dopo un burrascoso incontro, i due si al- leano per fare il colpo, ma mentre il bandito si crede di essere la « mente », egli è soltanto il « braccio », che l'altro guida ai suoi fini rivoluzionari. Nella banca infatti l'oro non c'è più, la fabbrica è stata mutata in carcere, un carcere stipato di prigionieri politici, che Mallory voleva liberare. Che fa Miranda quando gli manca l'oro? Naturalmente protesta, ma poi la situazione prende anche lui; e di fronte alle nefandezze commesse dai governativi, da quel furfante utilitario che era, diventa, senza tuttavia abdicare al suo stile libero, un disinteressato campione della buona causa. Pago di aver propiziato tale metamorfosi, il sottile Mallory muore nel corso d'uno dei tanti e atroci combattimenti. Tale il filo conduttore, e non più, della complessa e ultracomposita vicenda, che elabora una quantità di riferimenti letterari e cinematografici, e dove il regista porta innanzi, con innegabile bravura nei singoli episodi, la sua opera di demitizzazione intellettualistica del western vecchio e nuovo. S'inarca su questi personaggi (cui è aa aggiungere quello di un medico ardente di zelo ideologico ma incapace di reggere i tormenti, si che diventa un delatore) un cielo problematico, cui la terra risponde con un repertorio d'inaudite violenze. Ma nell'insieme il film è un po' sbilanciato dalle troppe cose che contiene, dai troppi e non necessari flash-back, e bisogna che lo spettatore faccia quello che il regista non ha fatto, cioè che sfrondi, lasciando campeggiare i molti luoghi vigorosi, che sono quasi tutti di pura visività o di puro ritmo. Il cast è d'eccezione: Rod Steiger (il bandito) lega molto bene con James Coburn d'irlandese), e degnamente s'inserisce un tormentato Romolo Valli. Fra gli altri Domingo Antoine, Franco Graziosi e Maria Monti. Le belle immagini sono di Giuseppe Ruzzolini, le musiche veementi di Ennio Morricone. 1. p. * *

Luoghi citati: Messico