Un articolo-documentario pensato e scritto in classe

Un articolo-documentario pensato e scritto in classe UTILE INCONTRO TRA SCUOLA E VITA PUBBLICA Un articolo-documentario pensato e scritto in classe Un'inchiesta realizzata da ragazzi sulla mancanza di verde e impianti sportivi nella loro città Siamo gli alunni della 3J C della scuola media « Matteotti » di Rivoli. In questi anni di scuola media abbiamo imparato che i principali problemi della nostra società e del nostro tempo non ci sono estranei, anzi sono proprio quelli di cui dobbiamo occuparci a scuola. Abbiamo deciso, all'inizio di quest'anno scolastico, di fare un'inchiesta sui giovani e su come trascorrono il loro tempo libero, studiando in particolare la situazione degli impianti sportivi, delle aree verdi e dei campi-gioco. Non perché ci sembri inutile interessarci alla guerra in Vietnam o all'elezione del Presidente della Repubblica (su questo argomento abbiamo seguito tutti gli articoli di Gorresio su La Stampa), ma per interessarci ad un argomento che ci tocca da vicino. Sondaggio in città Noi tutti siamo molto scontenti perché nel nostro tempo libero non sappiamo dove andare e che cosa fare. Se ci fossero delle piscine o dei campi di pallacanestro o di calcio, molti di noi non andrebbero per le strade a bighellonare o nei bar o alPOratorio a giocare a calciobalilla. Abbiamo comunque trovato un modo interessantissimo per passare il nostro tempo libero. Ci siamo divisi in gruppi, ci siamo procurati dei registratori a pile e dei blocchetti di appunti ed abbiamo cominciato a girare per Rivoli intervistando le autorità comunali, i passanti, la gente nei negozi, gli istruttori sportivi, ecc. Abbiamo rivolto a tutti alcune domande e cioè se ritenevano lo sport una cosa utile, se i parchi pubblici sono sufficienti, che co'sa si poteva fare per i giovani, come trascorrevano il loro tempo libero, ecc. In Comune il vicesindaco, parlando in un modo per noi un po' difficile e politico, ci ha detto che a Rivoli c'è stato un vertiginoso aumento di popolazione Ida 15.000 a 50 mila abitanti in pochi anni), il che ha favorito una vergognosa speculazione edilizia. Si sono costruiti interi quartieri senza un metro quadrato di verde e senza impianti sportivi. Il sindaco, che è un medico, ci ha parlato dei danni causati dall'inquinamento (malattie polmonari, cancro, ecc.) e dei danni causati dalla vita sedentaria e dalla mancanza di spazi verdi (bambini con gravi difetti alla colonna vertebrale, scarso sviluppo del torace e dei polmoni, piedi piatti, gobba). Abbiamo poi parlato con molte altre persone, assessori, geometri dell'Ufficio tecnico, dirigenti sportivi, ed in questi colloqui abbiamo anche imparato che cos'è un piano regolatore. Ci è stata fatta vedere una grande carta geografica di Rivoli e dintorni, tutta divisa a zone (agricola, industriale, residenziale, ecc.), in ognuna delle quali ci sono dei limiti e ci vogliono dei permessi speciali per costruire. A Rivoli ci sono tre campi sportivi, di cui uno solo in buone condizioni, due campi da tennis pubblici e due privati, una palestra privata. Le sole palestre esistenti sono quelle scolastiche, che non bastano neanche per gli allievi. Non esistono affatto piscine. Ci sono poi 7500 metri quadrati di verde attrezzato a parco e 300.000 metri di bosco. Facendo un confronto col numero degli abitanti, si ottiene un rapporto di circa mq 0,15 (per il verde) e di mq 6 di bosco per abitante. Visto che la situazione è cosi grave, abbiamo chiesto che cosa intende fare il Comune. Ci è stato risposto che è allo studio un progetto (speriamo che non rimanga tale) di una città-sport con tutte le attrezzature possibili, una pista di motocross vicino alla Dora, una pista per gli 80 metri e una piscina in via Colli. 11 vicesindaco ci ha detto che il nuovo piano regolatore prevede di creare aree verdi in ogni quartiere, ma che ci vorranno almeno dieci anni, perché adesso il Comune non ha fondi sufficienti. A noi sembra che questo piano sia pura utopia, almeno nei quartieri già costruiti, dove non c'è spazio libero. Curiose risposte Dopo aver analizzato la situazione e i progetti per migliorarla, abbiamo cercato di capire perché Rivoli si trovi in queste condizioni, interrogando i cittadini. Siamo rimasti subito molto sorpresi del fatto che molte persone non vogliono neanche rispondere se qualcuno le intervista. Alcuni scappano senza rispondere, altri rispondono che sono cose che non li interessano. Questa è anche stata la risposta di due sjgnore sui quarant'anni che hanno di sicuro dei figli come noi. Un signore a cui avevamo tentato di intervistare la moglie, ci ha quasi aggrediti urlando: « Lasciatela in pace! ». Per fortuna molti hanno risposto alle nostre domande, però senza quasi mai capire che cosa chiedevamo. Infatti quando si parla di sport, quasi tutti rispondono che sono di una certa squadra e che hanno visto la tal partita domenica scorsa. Si confonde cioè lo sport praticato con il tifo sportivo. Alcune casalinghe ci hanno risposto che lo sport è un perditempo e che non serve a niente. Un giovane apprendista ci ha dato la stessa risposta. Altri intervistati invece hanno risposto che lo sport non lo si può praticare se non ci sono gli impianti. Costoro hanno aggiunto, su nostra richiesta, che per avere gli impianti sportivi bisognava andare in Comune e rivolgersi al sindaco e agli assessori. Ma il vicesindaco ci aveva dato su questo punto una risposta chiara, e cioè che non aveva la bacchetta magica, ed abbiamo concluso che per avere le piscine e le aree verdi bisogna che tutti i cittadini lottino. Conclusa l'inchiesta, ci siamo riuniti a scuola di pome¬ riggio per confrontare ì risultati e le impressioni che avevamo avuto. Tutti quanti abbiamo avuto un'impressione comune: la maggioranza delle persone interpellate non sapeva niente di questi problemi, che a noi sembrano così importanti, e inoltre quasi nessuno aveva voglia d'informarsi e farsi delle opinioni. Ci sembra quindi di poter concludere che è per questo motivo che a Rivoli, come in altre città, mancano i campi sportivi e le aree verdi. La gente non capisce ancora l'importanza per la salute e il tempo libero di questi « servizi sociali ». Noi tutti abbiamo cominciato a discutere di queste cose coi nostri genitori, amici e parenti, spiegando che sono importanti e che bisogna scuotere l'opinione pubblica. Abbiamo parlato con l'ex giocatore del Torino Rava che ci ha detto di essere disposto, con molti altri ex sportivi e appassionati, a dare un contributo, anche economico, per aiutare i giovani a fare dello sport invece che passare il tempo nella strada o nei bar. Secondo noi bisogna convincere la gente a fare delle richieste allo Stato, alla Regione, al Comune, ai privati, alle industrie per avere palestre, piscine e aree verdi. Ci siamo trovati ad avere, dopo settimane di lavoro, molto materiale, appunti, interviste, cifre, ecc. A qualcuno è venuto in mente che avremmo potuto scrivere degli articoli, rivolgerci a dei giornali, ma non sapevamo da che parte cominciare. Poi ci siamo decisi a rivolgerci ad un grande giornale, sperando di essere ascoltati ed abbiamo cosi scritto queste pagine (l'insegnante di lettere ci ha tolto gli errori più grossi), cercando di tirare fuori da tutto il materiale raccolto le cose fondamentali. Gli alunni della UIC, Scuola media «Matteotti» di Rivoli Torinese

Persone citate: Gorresio, Matteotti, Rava

Luoghi citati: Rivoli, Vietnam