Stans: ho aperto una porta ora tocca ai «businessmen»

Stans: ho aperto una porta ora tocca ai «businessmen» La visita in Russia del ministro Usa Stans: ho aperto una porta ora tocca ai «businessmen» Operatori americani hanno firmato a Mosca contratti per 125 milioni di dollari (Dal nostro corrispondente) Mosca, 30 novembre. Il ministro americano del Commercio, Maurice Stans, ripartirà domani per gli Stati Uniti dopo una visita di undici giorni nell'Unione Sovietica, durante la quale ha viaggiato per molti chilometri, ha incontrato per tre ore e mezzo il premier Kossighin e per tre volte il collega Patolicev, ed è ingrassato di due chili e mezzo «perché i sovietici, a differenza degli americani, hanno l'abitudine di discutere davanti a tavole riccamente imbandite. «Abbiamo esplorato profondamente — ha detto Stans nell'odierna conferenza stampa — le tre aree di sviluppo dei rapporti tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica: l'interscambio, le joint ventures e il turismo. Io ho aperto una porta, ora tocca agli uomini d'affari lanciarsi nel varco». Dopo questa visita, la prima di un segretario di Stato americano per il Commercio nell'Unione Sovietica, le relazioni commerciali tra i due paesi a livello di governi diventeranno più regolari: Stans ha annunciato che, entro il prossimo mese, Nikolaj Patolicev si recherà negli Stati Uniti per continuare i contatti. Stans è sembrato ottimista, ma con moderazione. Il carattere esplorativo della sua missione escludeva l'immediato raggiungimento di risultati concreti e il ministro ha smentito la previsione, avanzata da qualcuno nei giorni scorsi, che l'interscambio tra i due paesi possa salire l'anno prossimo a cinque miliardi di dollari, dai 364 milioni attuali. Oggi, però, come annuncia l'agenzia «Tass», alcuni operatori economici americani, che si trovano a Mosca per una «tavola rotonda» sugli scambi Est-Ovest, hanno firmato contratti per un ammontare di 125 milioni di dollari con enti sovietici di Import-export. I sovietici hanno chiesto a Stans finanziamenti americani per i loro acquisti negli Stati Uniti e l'applicazione della clausola della «nazione più favorita» alle loro esportazioni verso gli Usa. Il ministro ha preso tempo. Stans ha avanzato, a sua volta, una richiesta: ridurre al minimo le restrizioni al lavoro e alla libertà di movimento per gli uomini d'affari che opereranno sul mercato sovietico, ma i sovietici hanno risposto negativamente. Un giornalista ha avanzato l'ipotesi che, in queste condizioni, le industrie americane possano trovare più comodi, oltre che più fruttuosi, altri mercati. Stans ha risposto: «Nel nostro sistema, il governo ha il compito di creare l'fltmosfata^^Lo sviluppo concreto degli affari sta alla libera iniziativa delle industrie private». Maurice Stans (Tel.)

Persone citate: Kossighin, Maurice Stans, Nikolaj Patolicev