Un contrabbandiere ammanettato uccide la guardia di Finanza che lo sorvegliava

Un contrabbandiere ammanettato uccide la guardia di Finanza che lo sorvegliava L'omicidio a Roncaiola sulle montagne di Tirano in Valtellina Un contrabbandiere ammanettato uccide la guardia di Finanza che lo sorvegliava La vittima è un sardo di 21 anni: è stato raggiunto da cinque colpi di pistola - Lo « spallone » che ha fatto fuoco ha 25 anni ed è di Sermio (Tirano) : è fuggito e avrebbe trovato rifugio in qualche baita - Era stato sorpreso con un complice mentre caricava su un'auto due sacchi di caffè - Forse ha chiesto di fumare, ma dalla tasca ha estratto la rivoltella 1 tativo di indurre il giovane I a costituirsi. Contro di lui il 1 Nostro servizio particolare) Tirano. 30 novembre. Una guardia di Finanza, Antonio Farci, di 21 anni, è stata uccisa stamane da un contrabbandiere che aveva appena catturato. L'omicida gli ha sparato cinque colpi di pistola, malgrado avesse le manette ai polsi, poi è fuggito, facendo perdere le tracce. L'episodio è avvenuto a Roncaiola in Valtellina, a settecento metri circa dalla caserma dove la vittima, nata a Giba (Cagliari), abitava da un anno. A sparare è stato Benito Negrini, di 23 anni, nato a Sermio, una frazione a poca distanza da Tirano. Secondo alcune indiscrezioni, il parroco del paese e il cugino dell'omicida, sono saliti questa notte sulla montagna nel ten- 1 sostituto procuratore della I za erano in perlustrazione j Repubblica di Sondrio ha I emesso ordine di cattura per I omicidio volontario. | La scorsa notte, come di | consueto, le guardie di Finan- nella zona di Roncaiola, nel comune di Tirano (Sondrio). Il Farci svolgeva il servizio dall'una alle sette. Era con | una pattùglia, composta da cinque agenti, sui sentieri del Monte Massucco, dove passano gli « spalloni ». Verso le due, le guardie hanno sorpreso due uomini con bricolle a spalla. Uno ha gettato il carico e ha fatto perdere le tracce; l'altro è stato bloccato. Accompagnato a fondovalle da quattro finanzieri, era identificato per Andrea Panizza, di Tirano. Due guardie rimanevano a controllare la zona e a scoprire gli eventuali complici' dell'arrestato: erano il Faraci e il ca- a o u o e o l o . o a a epopattuglia Giovanni Petronio, un triestino di 23 anni. Giunti a Roncaiola (cinque baite disabitate, che però servono da base ai contrabbandieri in quanto vi è una cabina telefonica) sono passati attraverso il paese'. Su uno spiazzo hanno visto due uomini che caricavano su una « Renault R 4 » rosso scuro, targata Sondrio, due sacchi di caffè da 35 chili l'uno. Il capopattuglia ha intimato l'alt! Uno dei contrabbandieri ha abbandonato il carico ed è fuggito. L'altro, invece, identificato poi per il Negrini, è rimaste tranquillo accanto all'auto. Non ha aperto bocca; quando gli agenti hanno tolto di tasca le manette non ha opposto resistenza, anzi, ha porto i polsi, in un gesto di resa. Forse ingannati dal suo atteggiamento remissivo, le due guardie non l'hanno perquisito. Una dimenticanza fatale. Il capopattuglia Petronio ordinava al Farci di rimanere accanto allo « spallone » e sj recava al posto telefonico per chiedere alla caserma che gli mandassero un automezzo. A questo punto si possono soltanto fare ipotesi. Forse il Farci ha cominciato a parlare con l'arrestato o quest'ultimo (com'è più probabile) gli ha chiesto il permesso di fumare. Il finanziere glielo ha concesso: il Negrini sembrava ormai rassegnato alla sua sorte. Quando ha messo le mani in tasca, però, invece del pacchetto di sigarette ha estratto una pistola e ha cominciato a fare fuoco: uno, due, cinque colpi, che hanno centrato in pieno, data la distanza ravvicinata, la giovane guardia di Finanza. Il Farci è caduto, rantolante. Il capopattuglia ha udito gli spari mentre stava telefonando. Ha intuito quanto era accaduto. E' corso dove era la « Renault »; ha visto il Farci a terra, del contrabbandiere non vi erano più tracce. Il Petronio ha soccorso il commilitone, che ha avuto il tempo di mormorargli: « Prendilo, mi ha sparato quello che aveva le manette ». E' quindi certo che il Negrini non è stato liberato da un complice, rimasto sino allora nascosto in qualche casa disabitata. Giungeva un'ambulanza, ma il giovane finanziere moriva durante il trasporto all'ospedale. Alcune pattuglie partivano da Tirano e cominciavano a battere la montagna senza però trovare l'omicida. Il Negrini si è presentato stamane alle quattro in casa di un amico. Era sconvolto. « Portami in montagna », gli ha detto, senza aggiungere altro. L'amico l'ha accompagnato verso l'alta valle, in direzione di Sondalo. Prima di lasciarlo, ha però voluto saperne di più; il Negrini gli ha confessato ogni cosa. Disceso in paese, si è recato subito dalla Guardia di Finanza e ha accompagnato gli agenti sul posto dove aveva lasciato il fuggiasco. Polizia, carabinieri e finanzieri hanno battutto per tutta la giornata, con l'appoggio di unità cinofile, la zona, ma non hanno ottenuto risultato. Gli inquirenti sono convinti che l'omicida non abbia passato il confine e si sia rifugiato in qualche baita. L'amico che lo ha aiutato, senza sapere nulla di quanto successo, ha detto che era sconvolto. Ha compiuto in realtà un gesto incomprensi¬ bpnlscppsrcdzdvuGcI eI bile, forse in un momento di pazzia improvvisa. C'è chi non esclude che egli si tolga la vita. « Il Negrini era già stato fermato altre volte per contrabbando e guida senza patente. Ma ciò che ha compiuto è troppo grosso, non ha spiegazione. Nessuno penserebbe di sparare per un sacco di caffè. Quei cinque colpi di pistola non hanno spiegazione ». dicono i conoscenti dell'omicida. Antonio Farci, la vittima, viveva a Sant'Anna Arresi, un piccolo comune vicino a Giba, dove era nato, insieme con i genitori, Antioco Farci I e Giuseppa Marroccu, e con tre fratelli, Rachela, di 24 anni, Adriano di 19, e Silvano, di 16. Si era arruolato nella Guardia di Finanza poco più di un anno fa e tra un mese circa sarebbe dovuto tornare in Sardegna per una licenza. La notizia dell'uccisione del giovane è stata data ai genitori da un ufficiale del comando legione della Guardia di Finanza di Cagliari. Subito dopo essi sono partiti per Milano, da dove, domani, raggiungeranno Tirano. Rachela e Adriano Farci hanno appreso la notizia dell'uccisione del fratello a Torino, dove sono emigrati in cerca di lavoro. m. f. Antonio Farci