Puntano i mitra contro il pastore poi sequestrano un possidente

Puntano i mitra contro il pastore poi sequestrano un possidente Rapito un giovane a Buddusò nella campagna di Nuoro Puntano i mitra contro il pastore poi sequestrano un possidente I banditi si erano nascosti nell'ovile della loro vittima - Sono fuggiti a piedi con l'ostaggio, un allevatore di 29 anni - Il maltempo ha ostacolato le ricerche: gli elicotteri non si sono alzati (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 27 novembre. Sequestro di persona stamane all'alba in Sardegna. I fuorilegge hanno rapito un allevatore di bestiame, Francesco Puliga, di 29 anni, di Buddusò (Sassari). Il giovane è stato catturato nel suo ovile, a circa 4 chilometri dal paese. E' il quarto sequestro dell'anno nell'isola. La zona dove è avvenuto il rapimento è nel centro della Sardegna. Buddusò è un paese di pastori con poche migliaia di abitanti, a 70 chilometri da Sassari e a 40 da Nuoro. Francesco Puliga, il rapito, è figlio d'un facoltoso possidente. Il padre è proprietario di una vasta serie di appezzamenti di terreno tutt'intorno al paese e possiede parecchie centinaia di capi di bestiame. Francesco è l'unico figlio maschio e ha due sorelle. I Puliga hanno una casa colonica con ovile in una località impervia, a poco più di quattro chilometri dal pae se. in regione «Sarunele». Qui tutte le mattine di buon'ora Francesco si reca a piedi a lavorare. Lo aiuta un servopastore, Giovanni Addis, di 32 anni, di Ala dei Sardi, che solitamente dorme nel casolare. L'agguato dei fuorilegge è avvenuto verso le 6. Racconta il servo-pastore: «Pioveva a dirotto, quando verso le 6 ho sentilo qualcuno bussare alla porta. Stavo per aprire, ma l'uscio è stato spalancato a forza con una spalluta ad uno sconosciuto armalo c mascherato. Erano in tre: sono entrati e mi hanno puntato i mitra in faccia per intimidirmi. "A che ora viene Francesco?", mi ha chiesto uno. "Non lo so, ho risposto io. a volte non viene". Cercavo di disorientarli. "Se non viene lui. ha continualo il fuorilegge, portiamo via te"». «Sono trascorsi pochi minuti — continua Giovanni Addis — non più di dicci, quando è sopraggiunto Francesco, come sempre a piedi. Sotto la minaccia delle armi l'hanno costretto ad entrare nel casolare. Poi m'hanno sleso per terra e legato mani e braccia con corde e fil di ferro. Un bandito mi ha messo una pezzuola sulla bocca per impedirmi di parlare. Francesco ha detto subito ai banditi: "Non abbiamo soldi; andate vìa. lasciateci stare". Un bandito gli si è avvicinato minacciosamente e gli ha detto: "Dammi la pistola". Francesco infatti da tempo girava armato perché temeva appunto che lo sequestrassero. "Non ce l'ho", ha risposto lui. A questo punto il bandito l'ha perquisito e gli ha trovato addosso l'arma. Il fuorilegge s'è incattivilo e ha colpito al capo Francesco col pugno chiuso. Sono quindi usciti con Francesco e non li ho più visti. Ho capito che l'avevano portato via. cosi ho cercato di liberarmi per correre a chiedere aiuto. C'è voluta un'ora perché riuscissi a slegarmi. Sono andato dai carabinieri e li ho avvisati». Le ricerche dei fuorilegge e dell'ostaggio sono subito cominciate. Nell'ovile dei Puliga si sono recati per primi i carabinieri, che hanno effettuato immediati rilievi. C'erano sul terreno le tracce dei fuorilegge, che si ritiene si siano allontanati con l'ostaggio a piedi, poiché non v'erano segni di pneumatici e perché la zona è difficilmente rag¬ gdsntsd giungibile con l'automobile. I carabinieri hanno tentato di seguire le tracce, ma il loro sforzo è stato vano perché un nuovo acquazzone s'è abbattuto sulla zona, cancellando i segni del passaggio dei fuorilegge. I banditi, comunque, se realmente erano fuggiti a piedi, non dovevano essere lontani. Veniva pertanto richiesto l'intervento degli elicotteri, ma i velivoli non hanno potuto alzarsi in volo a causa del maltempo. In tutta la zona affluivano nella mattinata decine e decine di uomini tra agenti e carabinieri. I «barracelli» della zona, le guardie campestri che sorvegliano le campagne dai ladri di cavalli, si sono messi al fianco delle forze di polizia, collaborando alle ri¬ cerche. La battuta, che ha visto impegnati per tutta la giornata circa duecento uomi- ni, s'è conclusa a tarda sera senza risultati. In tutta la Sardegna centrale vengono comunque mantenuti posti di blocco. m. g.

Persone citate: Francesco Puliga, Giovanni Addis