Uomini senza fine di Ennio Caretto

Uomini senza fine Una statistica ufficiale delle Nazioni Unite Uomini senza fine La popolazione del mondo era, a metà dell'anno scorso, di 3 miliardi e 632 milioni, un miliardo in più che nel 1950 - Oggi aumenta di 200 mila al giorno - Nel Duemila, saremo oltre 6 miliardi - Due fenomeni paralleli: esodo dalle campagne, prevalenza delle femmine sui maschi nei Paesi più sviluppati - Le megalopoli del futuro a - (Dal nostro corrispondente) New York, 27 novembre. Dove va «l'astronave Terra»? Il suo carico umano sta assumendo dimensioni impressionanti. A metà dell'anno scorso, la popolazione mondiale era di 3 miliardi 632- milioni di persone, un miliardo in più che nel 1950. Nell'ultimo quinquennio, la percentuale delle nascite, 3,4 per cento, ha superato di molto quella delle morti, 1,4 per cento. Con un tale lasso di crescita, 2 per cento, nell'anno 2000 la Terra avrà 6 miliardi 400 milioni di abitanti, quasi il doppio di oggi. La grande maggioranza degli uomini vivrà in città, anzi megalopoli: nell'ultimo decennio, il numero dei centri urbani di 100 mila o più anime è aumentato del 20 per cento. Oggi il 66 per cento della gente (vale a dire, i due terzi) abita ancora nelle campagne, ma nei Paesi più economicamente sviluppati questa percentuale è già scesa al 17 per cento (Australia) o al 36 per cento (Stati Uniti). Queste e altre informazioni sono contenute nel « Libro demogralico dell'anno 1970 », appena pubblicato dalle Nazioni Unite: 830 pagine di statistiche mai insipide, sempre curiose, che aprono prospettive entusiasmanti e agghiaccianti insieme, e ripropongono temi di fondo quali il family planning, il pieno impiego, l'urbanizzazione, l'assistenza ai Paesi in via di sviluppo. E' chiaro ormai che due fenomeni caratterizzano la j seconda metà di questo secolo: il boom della popolazione, che non può continuare a lungo cosi incontrollato, e l'esodo dalle campagne, che provoca gravi scompensi sociali, svolgendosi senza preparazione. Taluni dali sono semplicemente una conferma. 11 Paese più popoloso del mondo, ad esempio, è la Cina, con 760 milioni di abitanti (ma l'Onu avverte che si tratta di estrapolazioni dell'ultimo censimento, 712 milioni di persone nel '64). Seguono l'India, con 550 milioni, l'Unione Sovietica con 242, e gli Stati Uniti con 205. L'Italia figura al dodicesimo posto, con 55 milioni 667 mila. Le maggiori città sono Tokyo, 9 milioni di abitanti, New York, 7 milioni 800 mila. Londra, 7 milioni 700 mila. Mosca. 6 milioni 950 mila, Shangai. 6 milioni 900 mila. Bombay, 5 milioni 700 mila. (La lista non comprende le « agglomerazioni ut-1 bane », per questa ragione sono es8 Lndnranqsope railYcilN(plamtfuselqaTcnspMarnqe , , escluse, ad esempio. Parigi con 8 milioni e 200 mila abitanti e Los Angeles con quasi 7 milioni). I popoji cresciuti più rapidamente sono stati quelli indonesiano c pakistano, che hanno raggiunto c superato il giapponese, e figurano rispettivamente quinto, con 121 milioni di persone, e sesto, con 114 (il Giappone ha 105 milioni). La natalità è altissima in Asia e Africa. In dodici Paesi supera il 5 per cento: le Maldive, il Pakistan, l'Arabia Saudita, lo Yemen e la Repubblica Democratica dello Yemen. l'Angola, il Dahomcy, il Madagascar, il Niger. il Rwanda, lo Swaziland (che detiene il primato con 5,2 per cento) e il Togo. Nel '69, la popolazione terrestre e aumentata di 68 milioni di abitami, nel '70 di 71 milioni (cifra, quest'ultima, che equivale a un incremento di 200 mila esseri umani al giorno). Per l'Asia e l'Africa mancano in genere le statistiche dei divorzi, che quando ci sono risultano per altro basse (0.8 per cenlo nel Togo). Per l'Europa e l'America, esse abbondano: gli Usa sono primi con il 3,5 per cento, seguiti da Berlino Est col 3,3 per cento, e dall'Urss col 2,6. Ma dove si divorzia di più è a Guam, nel Pacifico: addirittura il 5 per cento. Altri dati sono una sorpresa. La divisione dei sessi è diversa nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo. Cina e India contano più uomini che donne: nel '53, ultimo anno per il quale abbiamo statistiche abbastanza precise, la Cina ne aveva 297 milioni contro 276, e quest'anno l'India ne ha 285 milioni contro 264. Ma negli Stati Uniti e nell'Unione Sovietica si ha invece una prevalenza del sesso « debole ». Negli Stati Uniti l'anno scorso le donne erano 105 milioni e gli uomini 99 milioni. Nell'Unione Sovietica erano rispettivamente 130 milioni e 111 milioni. Si sarebbe tentati di dire che l'organismo femminile regga meno ai rigori o agli stenti della vita disagiata, ma assai meglio alle tensioni della società moderna. Anche i dali sulla manodopera tracciano quadri diversi dal previsto. Negli Stati Uniti, nel '68. essa eia il 40.9 per cento della popolazione, in Cina ncI nel '65 eia appena il 29.7 per ccnto, in Giappone l'anno scor-so era il 49,8 per cento, e in Russia il 47,8. In Italia, per essere precisi, nel '68 era il 57.4 per cento. E' chiaro che la Cina ha le maggiori riserve di « materiale umano » al mondo, molto superiori a quelle della slessa India. Vale la pena di accennale anche alla distribuzione tra cil- là e campagna: dimoia in cen tri urbani il 14 per cento dei cinesi, il 19.8 per cento degli indiani, il 68.1 per cento dei giapponesi, il 47.7 per cenlo degli italiani, il 56.3 per cento dei sovietici, e. come abbiamo già accennato, il 64 per cenlo degli americani. Esistono 133 citlà con un milione, o più. di abitatili. Ennio Caretto