Elezioni in Uruguay di Ferdinando Vegas

Elezioni in Uruguay ANALISI Elezioni in Uruguay (Dopo anni di « tupamaros », un Fronte Popolare sfida ora i vecchi partiti) Le urne dovrebbero fornire oggi una prima indicazione sulle possibilità di soluzione della crisi che l'Uruguay attraversa da quattro anni. Si vota per l'elezione del presidente e del vicepresidente della Repubblica, per il rinnovo della Camera e del Senato e per gli amministratori provinciali e comunali. Tutta l'attenzione si concentra sulla scelta del nuovo presidente, che raccoglierà la difficile successione dell'uscente Pacheco Areco; a meno che questi non venga rieletto, se otterrà i suffragi necessari e se sarà approvato, per referendum, l'emendamento costituzionale che consente la rielezione di un presidente. I concorrenti di Pacheco Areco sono altri quattro candidati del suo stesso partito, il Colorado, due del partito bianco e l'esponente delle sinistre, raccolte nel Frente Amplio. Senza entrare nelle complicazioni del sistema elettorale uruguayano, basti dire che esso ammette la presentazione di più candidati di uno stesso partito; se tutti insieme riportano la maggioranza dei voti, fra essi risulta eletto quello che personalmente ha avuto più voti. Questo sistema è fatto apposta per precludere ogni possibilità di successo di un terzo partito, donde la stabilità politica invidiabile di cui tradizionalmente godeva l'Uruguay. Salvo una breve parentesi tra il 1958 e il 1966, il partito Colorado è al potere da oltre un secolo, dal 1864. Esso è liberale nel senso ottocentesco del termine e rappresentava alle origini la borghesia progressista di contro all'oligarchia fondiaria, la quale si esprimeva nel partito bianco, di indirizzo nazionalista conservatore. Ai colorados si devono quelle riforme, per esempio in materia di previdenza sociale, che all'inizio del secolo hanno posto l'Uruguay all'avanguardia del mondo civile. Ma ormai i tempi sono cambiati. Oggettivamente le differenze tra i due partiti si sono stinte, nuove necessità e nuovi problemi si sono imposti. In particolare, l'economia dell'Uruguay, fondata sull'esportazione della lana e delle carni, ha subito un duro colpo per la caduta dei prezzi sui mercati Internazionali a partire dagli Anni 50. Un paese che era tranquillamente prospero ha così dovuto provare il deficit nella bilancia commerciale, l'ascesa dei prezzi interni e l'inflazione, la rovinosa svalutazione della moneta. Come rimedio, Pacheco Areco ha applicato un rigoroso « piano di risanamento », il quale ultimamente ha dato qualche frutto positivo, tranne che per il bilancio statale, sempre passivo per l'eccessivo onere delle spese sociali (300 mila uruguayani, un decimo dell'intera popolazione, sono pensionati). La crisi è stata risentita soprattutto dalla borghesia cittadina di Montevideo, la capitale, dove abitano un milione 200 mila dei circa 3 milioni di uruguayani. Sono i figli di questa borghesia, studenti, intellettuali, professionisti, che hanno dato vita alla guerriglia urbana dei tuparnaros, delle cui imprese hanno ampiamente riferito le cronache degli anni della presidenza di Pacheco Areco, dal 1967 ad oggi. Le dure misure repressive adottate dal governo hanno sortito solo l'effetto di ridicolizzare le autorità, beffate di continuo dai tuparnaros. Sul piano legale la sfida al regime si è espressa con la costituzione, il 5 febbraio, del Frente Amplio, che raccoglie, intorno alla candidatura del generale in pensione Liber Seregni, comunisti, socialdemocratici, democristiani, tronconi di blancos ,e di colorados,. con l'« appoggio critico » esterno dei tuparnaros. Il programma del Frente è decisamente riformista (riforma agraria, nazionalizzazioni) e potrebbe attrarre i voti di coloro che vogliono lare uscire l'Uruguay dalla crisi, senza scosse rivoluzionarie. Seregni, però, non è certamente un Allende, convinto assertore del socialismo, ma una figura di compromesso. Un eventuale successo del Frente. non facile per il sistema elettorale, sposterebbe l'Uruguay a sinistra, ma non dovrebbe farne, almeno subito, un secondo Cile. Ferdinando Vegas 4b MmàS9 MONTEVKXq tóL.

Persone citate: Allende, Pacheco, Pacheco Areco, Seregni