La insopportabile "claque,, del sabato di Ugo Buzzolan

La insopportabile "claque,, del sabato La insopportabile "claque,, del sabato Ottava e quint'ultima — insistiamo sul quint'ultima — puntata di Canzonissima (che ha preso il via con i suoi bravi diciotto minuti di ritardo). Siamo imbarazzati. Ogni settimana lo show si apre con una scenetta di Corrado e della Carrà. Bene, vorremmo lodarla una volta. Una sola volta. Invece siamo costretti, ogni volta, a dirne male. Ieri, con alcune spiritosaggini sul caldo e sul freddo, si è andati sotto il limite. Avanspettacolo? Nuli ingiuriamo così facilmente l'avanspettacolo dove per lo meno se due attori si presentassero a recitare uno sketch simile sarebbero coperti di fischi. Qui, invece, c'è stato un silenzio rispettoso (comandato) e alla fine un prolungato applauso (comandato). Burocrazia, inquadrature di funeree giurie (pare la sfilata di busti di cari estinti). Poi Corrado pronuncia la frase « chi ben comincia è alla metà dell'opera... » e introduce, tra mugghianti schiamazzi di fans, Claudio Villa. Al nonnetto canoro segue la fanciullina Nada. Indi Gagliardi Peppino con cui prima della canzonetta Corrado avvia un innocente discorso (che però potrebbe inquietare la sospet- tosa censura per facili analogie politiche...) sul fatto che uno può mirare molto in alto anche se è molto basso di statura. Noschese. La parodia, riguarda un'austera trasmissione tv, « Destinazione uomo » con Piero Angela che intervista un direttore della Sanità che per aspetto fisico e accento toscaneggiante assomiglia non poco ad un ministro... Poi compare il prof. Valdoni che visita Gina Lollobrigida. Si chiude con Lucio Dalla a letto ammalato d'influenza. Cosa possiamo dire oltre al consueto elogio a Noschese per la maestria dell'imitazione? Stavolta qualche piccolo, timido tentativo di spirito non diciamo politicamente osé. il che è impensabile, ma un po' meno spento e guardingo delle altre settimane, c'è stato. Briciole quasi invisibili, ma che nella miseria totale di humour graffiante e di satira in cui si procede non vanno del tutto trascurale. Insopportabile la claque, con urla continue, e anche a sproposito, nel senso che disturbavano, di « Bene! Bravo! ». Noschese non ha nessun bisogno di così fragorosi incoraggiamenti che d'altra parte non riescono a mascherare la scarsissima consistenza dei testi che prima di essere umoristici devono essere, per ordine superiore, prudenti. Sfilano la Zanicchi e la Sannia. Balletto della Carrà senza la lagna di Maga Maghella. Ecco Reitano che avanti di cantare chiacchiera confusamente mentre i fans strillano e invocano il suo nome. Urla per la Vanoni. Urla per tutti. Ormai queste organizzate manifestazioni di delirio non fanno più effetto. E nonostante il baccano, sino ad ora lo spettacolo è men che modesto. Ancora un cantante, il giovanotto Nazzaro il frac come a Sanremo, e arriviamo all'ospite d'onore che dovrebbe sostenere la baracca, Alberto Sordi. L'avvio è piuttosto buono, con un ritorno di Noschese che imita Sordi nei panni del detenuto in attesa del giudizio, e con Sordi che imita No schese quando sorride e ringrazia il pubblico aprendo le braccia e scuotendo il ciuffo. In seguito le cose vanno un po' meno bene: Sordi non esita a fare una pubblicità smaccata del suo prossimo film e di un suo disco. Indi canta una canzone romantica, sul serio. Ahimè. Decisamente a Canzonissima i divi amano sdrucciolare. Tentativo di ripresa in ep extremis con il tuca-tuca ballato assieme alla Caria. Coraggio, alla line manca poco più di un mese. * * Sul secondo canale Mille e una sera prosegue, davanti ad una platea ristretta ma affezionata, la sua attivila che assomma il divertimento all'informazione. Chi infatti, levati pochi addetti ai lavori, sapeva qualcosa dei cartoni animati canadesi? La puntata era dedicata a Norman Me Laren, che è consideralo un pioniere e un maestro, definito da un eminente studioso come Sadoul « uno dei più grandi se non il più grande autore di disegni animati moderni »: del quale la puntata d' ieri ha offerto brani di alto livello tecnico e di fervida invenzione fantastica e poetica. Ugo Buzzolan a i i a è n ì o rNlcdcstsqmgs

Luoghi citati: Sanremo