Nessun accordo possibile senza l'intesa con Parigi"

Nessun accordo possibile senza l'intesa con Parigi" Nessun accordo possibile senza l'intesa con Parigi" (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 novembre. Si discute soprattutto con le persone con le quali c'è un dissenso. Non c'è bisogno di discutere quando si è d'accordo. Il presidente Richard Nixon — si dice a Parigi — si recherà a Pechino e a Mosca, e ora vuole incontrare il presidente Georges Pompidou. La posizione del governo francese impedisce una soluzione della crisi monetaria accettabile per gli Stati Uniti e blocca la riforma del sistema monetario internazionale. Le Monde osserva che « nelle attuali circostanze nessun accordo soddisfacente è concepibile senza un'intesa preventiva fra Parigi e Washington ». Il quotidiano parigino opina che, dopo avere parlato con Pompidou, il presidente Nixon farà altrettanto con altri « responsabili » europei; il suo gesto — sostiene — dimostra, comunque, « considerazione per la Francia ». Il vertice franco-americano delle Azzorre viene considerato come una specie di riconoscimento della «leadership» europea che la Francia desidera assumere. A Parigi si lascia intendere che è stato Pompidou, durante le trattative durate sei settimane, a proporre e a fare accettare la data del 13 e 14 dicembre per l'incontro con Nixon, nella prospettiva che esso fosse preceduto dalla conferenza fra i « Dieci » e dai colloqui tra il Presidente francese e Willy Brandt. Incontrandosi con Nixon, si dice negli ambienti autorizzati di Parigi, dei quali si fa eco « France-Soir », Pompidou non avrà soltanto la possibilità di risolvere i problemi in sospeso tra la Francia e gli Stati Uniti « ma potrà preparare con lui il 1972 che. in Europa come in Estremo Oriente e altrove, si annuncia particolarmente importante ». Si giunge, anzi, alla deduzione « che se Nixon ha scelto Pompidou come primo interlocutore europeo, è perché la Francia è forse, con gli Stati Uniti. l'Unione Sovietica e la Cina, la sola tema ad avere una vera litica estera ». L'ex ministro Pierre dreau, presidente del movimento europeo e deputato centrista, si compiace che il presidente Nixon abbandoni « il metodo del bastone » per orientarsi, invece, verso una serie di consultazioni. E aggiunge: « La conferenza delle Azzorre sottolinea indirettamente la giustezza della politica monetaria adottata dal¬ popò- Su- la Francia dall'agosto scorso. La Francia è uno dei rari paesi in grado di accamparsi solidamente sulle proprie posizioni, mentre il tempo non lavora per coloro che hanno i cambi fluttuanti. Sarebbe importante che il presidente Pompidou potesse parlare anche ufficiosamente in nome dell'Europa ». 1, m, a,