Un pubblico eccezionale per l'orchestra di Mosca
Un pubblico eccezionale per l'orchestra di Mosca Un pubblico eccezionale per l'orchestra di Mosca Davanti ad un pubblico foltissimo, come raramente accade per musiche preromantiche, l'Orchestra da camera di Mosca diretta da Rudolf Barsciai ha suonato al Conservatorio per l'Unione Musicale. Prima parte della serata con due Sinfonie di Haydn, la n. 55 in mi bemolle maggiore tche un giorno sarebbe utilissimo ascoltare accanto alla K 543 di Mozart e all'Eroica di Beethoven per seguire la traccia di spunti comuni) e la n. 83 in sol minore solcata all'inizio da brividi di Sturm und Drang, poi riassorbiti nel più sereno e cpnversevole stile viennese. Con l'accoppiamento di due opere di Mozart, la Serenata K239 e la Sinfonia K 550, il programma è risultato di ineccepibile coerenza; tale tuttavia da ripagarci solo parzialmente dalla sorpresa di non aver visto inclusa anche a Torino (come in tutte le città italiane toccate dall'orchestra sovietica) la 14' Sinfonia di Sciostakovic scritta per Britten due anni fa. Il punto forte dell'Orchestra di Mosca sono gli archi: all'intonazione perfetta uniscono una conquistante dolcezza di suono, una varietà di coloriti, una uniforme fluenza in tutti i componenti assolutamente fuori dal comune. Anche legni e ottoni sono affidati a buoni esecutori, e nel complesso il direttore Rudolf Barsciai po- trehbe ottenere risultati an | che migliori se non subordi- nasse tutto ad un ideale di morbidezza « settecentesca », visibile anche nella rotondità del gesto, nello smussare la nettezza degli accordi e nella sostituzione delle acciaccature (secondo l'edizione Robbins Landont con meno nervose appoggiature. Rilievi che toccano soprattutto Haydn, con il suo imprevedibile estro popolare, e assai meno Mozart in cui la miracolosa unità di concezione si è bene accordata con la visione aristocratica del Barsciai. Applausi entusiastici dopo ogni brano e soprat tutto alla conclusione del bel concerto. g. p.
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