Nixon invita Pompidou a un vertice di Ennio Caretto

Nixon invita Pompidou a un vertice Il 13 e 14 dicembre, alle Azzorre, terzo incontro tra i due Nixon invita Pompidou a un vertice Dieci giorni dopo i colloqui del presidente francese con Brandt c prima della visita del capo di Stato americano a Pechino - Ziegler dice: « Si parlerà solo di affari », ma il seguito presidenziale comprende Rogers, Kissinger e Connally A Parigi si mette in evidenza che la richiesta dell'incontro è stata fatta dalla Casa Bianca: la Francia vuol vederne confermata la « leadership » europea - Ma a Berlino si afferma che Nixon incontrerà anche Heath e il Cancelliere tedesco (Dal nostro corrispondente) New York, 24 novembre. Dieci giorni dopo il vertice franco-tedesco, se ne svolgerà uno franco-americano. Washington e Parigi hanno annunciato oggi, contemporaneamente, che il presidente Nixon e il presidente Pompidou si incontreranno alle Azzorre, il 13 e 14 dicembre. L'iniziativa è stata di Nixon. Leggendo un breve comunicato, il portavoce della Casa Bianca, Ziegler, ha detto: «Il Presidente ha manifestato il desiderio di incontrare il Capo di Stato francese prima delle sue visite a Pechino e Mosca, per riesaminare la situazione internazionale. Verranno discussi i problemi correnti e i rapporti bilaterali». Sarà il terzo incontro tra i due leaders: Pompidou visitò ufficialmente gli Stati Uniti nel febbraio '70, e Nixon andò a Parigi per i funerali di De Gaulle, un anno fa. Sugli obiettivi della visita, si mantiene il riserbo. Ziegler ha dichiarato soltanto che si «parlerà di affari». Ma la composizione del seguito presidenziale — il segretario di Stato Rogers, il consigliere politico Kissinger, il ministro del Tesoro Connally — indica con chiarezza quali questioni verranno approfondite. Senza dubbio, si parlerà della Cina, argomento su cui l'esperienza della Francii. ha un grande peso, e del Medio Oriente, dove le posizioni si diversificano. Tuttavia il tema centrale saranno le relazioni tra gli Stati Uniti e la nuova Europa, in tutta la loro gamma: polìtiche, militari ed economiche. La data del 13 e 14 dicembre non è stata scelta a caso. Il vertice seguirà non soltanto l'incontro Brandt-Pompidou, ma anche la riunione del Consiglio atlantico a Bruxelles, e quella, imminente, del 8 - « gruppo dei dieci » a Roma. Ziegler ha inquadrato il vertice nella politica presidenziale di tenere informati, e chiedere consigli, agli alleati europei. Ma i motivi che spingono Nixon da Pompidou sono diversi: Pompidou non è solo il leader più a stretto contatto coi sovietici (andò a Mosca nel '70 e, di recente, ha j ricevuto Breznev a Parigi);! egli è anche il leader che | svolge la politica più indipendente nei confronti dell'America, sia nel settore militare e politico sia in quello econo-1 mico. Nixon sa perciò che l'appoggio francese, o anche | solo l'adesione ai suoi piani avrebbe un effetto positivo sul resto dell'Europa, e del mondo intero. Probabilmente, a Nixon sta a cuore soprattutto la soluzione della crisi commerciale monetaria. Da Ferragosto ad oggi, le sue misure non hanno dato grandi risultati. La tassa del 10 per cento sulle importazioni è risultata meno efficace del previsto. V'è un certo disaccordo tra i suoi consiglieri: oggi, ad esempio, la Casa Bianca ha annunciato le dimissioni di Paul McCracken, che per tre anni, cioè fino all'arrivo del ministro Connally, ha controllato l'economia. Ennio Caretto a1