Il doppio egoismo di Boninsegno e Riva problema da risolvere per la Naiionale di Bruno Bernardi

Il doppio egoismo di Boninsegno e Riva problema da risolvere per la Naiionale Il doppio egoismo di Boninsegno e Riva problema da risolvere per la Naiionale Adesso tutti scoprono che la coesistenza Riva-Boninsegna, in Nazionale, è difficile. Italia-Austria ha rilanciato questo tema di discussione ette, per noi, era scontato. Sapevamo che la convivenza dei due cannonieri avrebbe creato, prima o poi, dei problemi a Valcareggi. In Messico. li n anno la a crisi ii di Riva era coincisa con l'« esplosione » di Bonìnsegna il quale, come si ricorderà, aveva preso parte alla «spedizione» all'ultimo momento in seguito ci « forfait n di Anastasi. Il centravanti dell'Inter emerse al punto da risultare II miglior attaccante azzurro. Eppure, dopo i « mondia¬ 11 a, Bonìnsegna tornò ruolo di riserva: a Berna, nell'amichevole con la Svizzera, rimase in panchina: nella gara successiva di Vienna, il giorno in cui Riva si infortunò nello scontro con Ho/. Bonìnsegna era a casa per infortunio. Valcareggi aveva ritenuto opportuno scindere il tandem RivaBonìnsegna, In favore del cagliaritano, perché i due avevano le stesse caratteristiche, perché considerava Riva più torte e ne rispettava la personalità. Il grave incidente a Riva ha aperto le porte della Nazionale a Bonìnsegna il quale ha pure vinto, in modo trionfale, la classifica dei tiratori scelti in campionato. Rina è guarito, ha riacquistato efficienza fisica ed ha riproposto la propria candidatura alla maglia azzurra ii numero undici ». Ma qualcosa è cambiato quando Gigi si è presentato a Coverciano nel settembre scorso: Bonìnsegna. Contro il Messico, a Genova, Boninscgna e Riva sono tornati insieme, come nei « mondiali », ma con Riva disposto a fare da «spallati. Quel giorno il centravanti dell'Inter ha segnato due gol. A San Siro, con la Svezia, Riva ha siglalo un « doppietto n c Boninscgna una rete. Seminava che tutto filasse liscio, che i due andassero perfcltnmente d'accordo per le fortune della nostra Nazionale ma, forse, era solo una impressione. Sabato scorso. all'Olimpico contro l'Austria, Riva e Bonìnsegna si sono annullali a vicenda anche per colpa delle n tre punte » e di un centrocampo fasullo. Spesso, net football, succede che due ca- | rnlteri uguali, anziché sommar- j 1 si. si elidano. E che due egot- j smi, anziché produrre gioco e I gol. si annullino. Tra Riva e Bo ninsegna. che di anno in anno si sono meritati (sovente con i grande proiitto proprio, delle loro squadre e del pubblico) la lama di « eqoista 11 principe, a Ro| ma è successo un « nullo » sia come gol personali sia come sminila di scambi e volume di gioco. l'are, tra le tante chiacchiere del dopo partita romano, che Boniiisciina «dota confidato ad un umico ii Io sarò, come dicono, un campione di egoismo. Ma Ulva è, in questa materia, addirittura un fuoriclasse. Basta pensare che, in campo, mi ordinò di filare all'ala sinistra, ad un certo momento ». Se è vero, ecco un altro colpo di piccone all'* operazionerombo » di Valcareggi che. nella figura del rombo stesso, vedeva, ai vertice, proprio Boninscgna con Rita fisso sul lato sinistro con il compito (simile a quello di Prati) di ti tornare » per iniziare l'azione da metà campo a ricreare gli spazi. Come risolvere questo problema della convivenza? InnanzitutI to affiancando ai due non una terza punta tipo Prati (Mazzola I sa andare anche in gol ma. quali| do é stato schieralo all'ala, lo ha fatto con disciplina tattica, arretrando e giocando con luteii ligenza al servizio di Riva e Bo1 ninsegnai e convincendo Riva a - non invadere lo spazio In cui ope| ra Boninscgna e t)icei;ersa. In arupègf altri termini Invitarli a collaborare al massimo. Rinunciare a uno dei due (in formai, lo comprendiamo, e impossibile (a meno che Bcltcga e Anastasi si dimostrino più forti), cosi come è difficile costringerne uno a spogliarsi della propria personalità tecnico-tattica. Il problema va affrontato e risolto poiché dai gol di Riva e Boninscgna dipendono, in gran parte, le possibilità dell'Italia di riconfermarsi campione d'Europa. Forse la «chiave» sta nella buona volontà e nello spirito di sacrificio dei due cannonieri. Bruno Bernardi g Roma Roninscgna, due cannonieri delusi