Per sfruttare il calore nascosto nelle viscere del pianeta Terra

Per sfruttare il calore nascosto nelle viscere del pianeta Terra Acqua a pressione nelle "cavità ardenti,, del sottosuolo Per sfruttare il calore nascosto nelle viscere del pianeta Terra e New York, novembre. Save a watt è uno degli s,logans che accade sovente di vedere alla televisione o sui muri di New York da qualche mese a questa parte. Risparmiare l'energia elettrica è divenuta, infatti, una impellente necessità dopo che i programmi di investimento dei produttori americani di energia elettrica sono stati notevolmente ritardati dalle opposizioni di carattere ecologico avanzate dall'opinione pubblica e dagli enti locali. Benché, ad un esame obiettivo, queste opposizioni appaiano non sempre giustificate, resta il fatto che le disponibilità di energia elettrica non hanno avuto — in questi ultimissimi anni — quegli incrementi dettati dal «trend» della domanda; così che, attualmente, le linee sono sovraccariche e fanno paventare dei disastroSi «black-out» in concomitanza con le «punte» invernali ormai prossime. z I due fronti Seriamente preoccupata da questo stato di cose, l'industria elettrica sta conducendo la sua battaglia su due fronti: da una parte cerca di dimostrare che le centrali termiche — in particolare quelle che utilizzano combustibile nucleare — provocano una polluzione limitata e comunque trascurabile rispetto a quella generata dagli scarichi degli impianti di riscaldamento e dalle auto; dall'altra studia i mezzi ed i sistemi avanzati, per una produzione sostanzialmente « pulita ». A quest'ultima linea d'azione appartiene una iniziativa tendente a sfruttare il calore immagazzinato negli strati interni della crosta terrestre, a somiglianza di quanto avviene nel caso delle ben note centrali geotermiche di cui abbiamo autorevoli esempi anche in Italia. Secondo alcuni scienziati dell'Università della California, vi sono vaste zone della Terra in cui, a profondità di 2000 * 4000 m (quindi, a distanze verticali raggiungibili con i moderni mezzi di trivellazione) il calore è tale da costituire la caldaia naturale per la produzione di vapore ad alta temperatura (300 * 400" C). Una volta individuate queste zone, la tecnica delle esplosioni atomiche sotterranee controllate — di cui, nei giorni scorsi, si è avuto negli Stati Uniti un ulteriore esperimento — do- vrebbe provvedere alla creazione di una o più cavità entro cui immettere acqua a pressione. Il vapore risultante, giunto in superficie, azionerebbe le turbine delle unità elettrogeneratrici e, dopo la condensazione, rientrerebbe in ciclo come acqua. Molto semplice dal punto di vista concettuale, questo sistema avrebbe il grosso vantaggio di non dare alcuna polluzione, operando in ciclo chiuso; cosi pure resterebbero contenute nel « circuito caldo » le radiazioni residue dell'esplosione sotterranea. Non altrettanto chiare sono le modalità con le quali la bomba nucleare potrebbe essere introdotta nella cavità senza che la temperatura ivi localizzata faccia esplodere prematuramente il detonatore, né le condizioni temporali di andamento della temperatura sotter-ranea per effetto della continua sottrazione di calore. Entro il '74 Queste legittime obiezioni non sembrano spaventare gli ideatori del progetto, i quali hanno anche calcolato che, tenuto conto della prevista vita media della centrale (30 anni, per una potenza elettrica installata di 200 Mw) il costo del kilowattora sarebbe inferiore a quello prodotto da una centrale termoelettrica convenzionale. Benché possa apparire, a prima vista, fantascientifico, questo progetto ha trovato considerazione ed appoggio da parte di ambienti la cui serietà offre ogni garanzia: il «Batteile Northwest» — una divisione del « Batteile Memorial Institute » — ne sta studiando le possibilità pratiche di realizzazione per conto della « American Oil Shale Corp. »; mentre la « Atomic Energy Commission » ha prò grammato di condurre entro il 1974 una serie di esperi menti espressamente dedica ti ai problemi geotermici. Gino Papuli condensatore vapore - I , —— , , | —..'.v'". " —7~~^—— ] . vj = U U turbina altern. torre 01 XhF^V n n j carico n.' i.M s i r bacino del circuito di raffreddamento Funzionamento di una centrale termoelettrica a calore endogeno

Persone citate: Gino Papuli

Luoghi citati: California, Italia, New York, Stati Uniti