Cavallero (per i periti) è sano di mente "Si rende conto di meritare l'ergastolo,,

Cavallero (per i periti) è sano di mente "Si rende conto di meritare l'ergastolo,, Relazione degli esami psichiatrici al processo di Milano Cavallero (per i periti) è sano di mente "Si rende conto di meritare l'ergastolo,, Il bandito risulta dotato d'un livello intellettivo superiore al normale e ha capito «che era inutile passare per pazzo» - Notarnicola aveva rifiutato la nuova indagine medico-legale: ha accettato quella di primo grado, secondo cui anch'egli (come Rovoletto) non è pazzo (Dal nostro corrispondente) Milano, 22 novembre. Pietro Cavallero è sano di mente: lo è oggi, lo era al tempo dei fatti. Queste le conclusioni cui sono giunti i periti, lo psichiatra Ottavio Vergani, il medico legale Gilberto Marrubini e lo psicologo Eugenio Iannacaro, incaricati con ordinanza del 25 maggio scorso di sottoporre a perizia psichiatrica Pietro Cavallero e Sante Notarnicola, che fino a quel momento si erano opposti ad una nuova visita degli specialisti. La perizia è stata eseguita, però, solo su Pietro Cavallero in quanto Notarnicola, una volta tornato nel carcere di San Vittore, non aveva più voluto saperne di nuovi accertamenti psichiatrici, affermando che accettava le conclusioni della perizia medicolegale eseguita durante il processo di primo grado, secondo la quale sia lui sia Rovoletto e Cavallero erano stati riconosciuti sani di mente. Solo per Donato Lopez 1 periti avevano potuto stabilire che il ragazzo al momento dei fatti, per la sua giovanissima età, era incapace di intendere e di volere. La relazione, resa nota oggi alla ripresa del processo contro i componenti la « banda della morte », comparsa davanti ai giudici della Corte d'assise d'appello, si compone di 3 parti: un esame storico e somatico dell'imputato, un esame psicologico e la discussione medico-legale dei risultati. Il primo perito d'ufficio che ha deposto oggi, è stato il prof. Gilberto Marrubini, che tra il 28 maggio e il 6 settembre scorso nel carcere tìi San Vittore ha sottoposto Pietro Cavallero alla sua indagine medico-legale. Secondo il perito, l'imputato ha senza dubbio avuto un'esistenza familiare disagiata, specie sul piano psicologico, anche se nel complesso non è stata molto difficile. Cavallero — ha ricordato il prof. Marrubini — ha svolto brillantemente i suoi studi, conseguendo con ottimo profitto il diploma dl perito chimico. Si è sposato nel 1965, ma dal matrimonio non ha voluto nascessero figli. Sempre a detta del perito, l'imputato è fisicamente sano e anche l'esame encefalografìco ha fornito un tracciato normale. Dopo il prof. Marrubini, ha deposto il secondo perito d'ufficio, il prof. Ottavio Vergani, che ha sottoposto Pietro Cavallero ad un accertamento psichiatrico. Il perito ha affermato che l'imputato si è sempre comportato tranquillamente ed educatamente durante l'indagine. Il prof. Vergani ha quindi ritenuto opportuno illustrare alla Corte alcuni concetti espressi da Pietro Cavallero. Ha più volte affermato di non riconoscere più in lui lo stesso uomo che ha compiuto tante rapine ed ha seminato lutti. A proposito della conversione alla fede cattolica, Cavallero ha sostenuto di aver trovato nel Vangelo la risposta che cercava da sempre e di essersi reso conto di avere interpretato male l'essenza del marxismo, mentre la verità del cristianesimo fa parte di una dottrina che soddisfa quasi tutte le esigenze spirituali dell'uomo. Il bandito, parlando poi col perito sulla tragica sparatoria avvenuta a Milano il 25 | settembre 1967 subito dopo la rapina all'agenzia del Banco di Napoli, a Largo Zandonai, ha affermato che non ha alcuna importanza il fatto che le vittime siano state ferite o uccise da lui o dalla polizia. Si riteneva responsabile dei fatti in quanto fu il suo comportamento e quello drcCsspdfièIlattssdCvsstsgtsgl1Us dei suoi complici a provocare la tragica sparatoria. Il professor Vergani ha concluso affermando che il Cavallero si è dimostrato un soggetto dotato di notevole spigliatezza di esposizione, di piena efficienza psichica e con doti intellettuali più che sufficienti. L'ultimo perito a deporre è stato lo psicologo Eugenio Iannacaro. Egli ha letto una lunga relazione in merito agli accertamenti da lui compiuti sul Cavallero e riguardanti in particolare i « tests » sull'intelligenza e sulla personalità dell'imputato. Secondo il prof. Iannacaro, Pietro Cavallero è dotato di un livello intellettivo decisamente superiore al normale, in possesso di una forte personalità con evidenti segni di sensibilità sociale tanto da fargli ritenere inutile ogni tentativo di passare per pazzo, sapendo bene di meritare l'ergastolo. Al prof. Iannacaro, Cavallero ha inoltre confidato di non rammaricarsi della condanna subita in primo grado in quanto ha deciso di battersi durante la sua vita per rendere meno duri i penitenziari e di lottare per la riforma carceraria. La relazione conclusiva è stata letta dal prof. Marrubini. Subito dopo, il processo, su richiesta dei difensori di Cavallero, è stato rinviato a lunedi prossimo' per consentire ai periti di parte di prendere completa visione dell'indagine eseguita per ordine della magistratura. A quanto si è appreso non è da escludere che i legali di Pietro Cavallero possano contestare l'esito delle perizie rese note oggi e chiedere un nuovo esame medico-legale sostenendo che i diritti della difesa non sarebbero stati rispettati. E' evidente che in caso di accoglimento di una richiesta del genere la causa verrebbe rinviata ancora una volta per consentire la ripetizione della perizia. g. m.

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