C'è abbondanza di olio d'oliva

C'è abbondanza di olio d'oliva C'è abbondanza di olio d'oliva Il valore della produzione oleicola nazionale: circa 320 miliardi all'anno La nuova campagna olearia dovrebbe essere buona, come quantità e come qualità. Secondo l'Irvam (Istituto per le ricerche di mercato), si dovrebbe superare il raccolto d'olive dell'ultima campagna (circa 23 milioni di quintali). Nelle maggiori zone olivicole la caduta delle drupe avviene molto lentamente (per il ritardo della maturazione e per gli scarsi attacchi della tignola). Lo stato vegetativo degli olivi è buono e, avvicinandosi la stagione fredda, diminuisce la possibilità di infestazioni tardive da mosca. In Italia, dal triennio '58'60 al triennio '67-'69, la superficie complessiva destinata ad oliveti si è ridotta di 28.500 ettari (è aumentata di 30.600 ettari quella della coltura specializzata, mentre è diminuita d. 59.100 la coltura promiscua); nello stesso periodo, la pro¬ duzione complessiva è salita del 35 per cento, passando da 17.407.200 quintali a 23 milioni 526.300 quintali: quasi tutto il raccolto va agli oleifici, soltanto il 2,6 per cento viene consumato direttamente. Il valore della nostra produzione oleicola lorda supera i 320 miliardi di lire annue, di cui oltre il 60 per cento è assorbito dalle spese di manodopera. In un recente incontro con gli allievi di una scuola professionale, l'on. De Leonardis — vicepresidente del Consiglio oleicolo internazionale e presidente dell'Ufficio federale per l'Italia della Federazione internazionale di olivicoltura — ha affermato che una razionale politica di difesa dell'aumento della produzione oleicola, oltre a basarsi su una programmata azione di ammodernamento delle strutture, è legata a una po¬ litica di difesa e d'incremento del consumo dell'olio di oliva. Perciò, ha aggiunto, la tendenza all'espansione dei consumi registratasi negli ultimi anni in Italia, va incoraggiata e stimolata « soprattutto con una politica dei prezzi al consumo ». In quasi tutte le principali zone produttrici di olio (Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, AbruzzoMolise, Toscana, Basilicata, Sardegna, Umbria) le quotazioni degli oli di pressione hanno subito una flessione. Dove viene già scambiato l'olio di nuova produzione, di sapore amarognolo e colore verde intenso, i corsi sono inferiori a quelli corrispondenti del 1970. Il volume degli scambi è in genere molto contenuto, per l'olio di vecchia produzione, come per quello nuovo. 1. b.

Persone citate: De Leonardis