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NORD/SUD/Sportivo NORD/SUD/Sportivo Con lo stemma della Mole, un Boxing Club di meridionali L'U. S. Meroni-Servetti (composta da ferrovieri calabresi) è imbattuta da due anni - Boom della pallavolo a Catania Anche un egiziano La Mole Anton ellìana tra le corde del ring: è lo stemma del «Boxing Club di Torino». In realtà però questa scuderia ha ben poco di torinese. Allenatori e pugili sono tutti di origine meridionale. C'è perfino un oriundo egiziano, Mario Tornelli, una delle speranze del club. Nato sette anni fa nella piccola palestra del dopolavoro ferroviario, il « Boxing Club Torino ii ha ottenuto risultati di rilievo. Negli ultimi regionali « novizi » di Ciriè, per esempio, ha conquistato il primo posto nella classifica per società. E tre pugili hanno vinto il titolo piemontese nelle rispettive categorie: sono il peso massimo Saverio SatBotti, il leggero Angelo Mezzela ed 11 piuma Giuseppe pentile. Mezzela è un giovane saldatore di Venosa. I suoi compagni lo chiamano « Faccia d'angelo », ma sul ring si scatena, è un piccolo demonio. Gentile invece è il «duro» della squadra: capelli lunghi ed incolti, picchiatore deciso. E' nato anch'egll in provincia di Potenza e lavora come saldatore. Il massimo Safflotti è calabrese. Du. rante il giorno lavora nella bottega paterna, la sera va ad alle narsi in palestra con il sacco, il punching-ball, la corda. Meno fortunati ma non per questo meno bravi gli altri « novizi »: il mosca Carlucci, compaesano di Gentile, il welter Stellitano di Reggio, Di Mauro di Ascoli Satriano. Quest'ultimo — secondo la sua versione — avrebbe perso a Ciriè il titolo per un peccato di vanità. Quando vide un fotografo scattare il lampo pensò più. a mettersi in posa che non a difendersi. E cosi fu « suonato ». Oltre ai giovanissimi, al « Boxing Club Torino » si allenano anche numerosi dilettanti, tutti affidali alle cure dei bravi Taverna (calabrese) e Carlucci (pugliese). Sono 11 palermitano Benedetto Micale, Giuseppe Cloffi di Vico Equense, il foggiano D'Adduzio, Elio Cipolletta di Avellino, il welter Salvatore Zingarlello (attualmente militare) ed il superwelter siciliano Angelo Messina. Il prima serie Francesco Campo, di Maddaloni, si dedicò al pugilato dopo aver visto alla televisione l'incontro Benvenuti-Grif- flth. Altri invece hanno sempre avuto il «pallino» per la boxe, come il sardo Antonio Zedde, che conduce anche un'intensa azione di propaganda nella sua fabbrica: Gentile. Mezzela e Rivera sono gli elementi più promettenti che ha portato al « Boxing Club ». Rivera, l'unico torinese della società ed è anche quello 'che ha incrociato i guantoni con l'avversano più famoso. Nel '68 infatti combattè con Carrara: perse al punti. m.san. Il tifo di Cereser Da oltre due anni l'U.S. Gigi Meroni-Servetti non subisce sconfitte. La compagine, sorta nel 1967 per ricordare il calciatore del Torino tragicamente scomparso, milita attualmente nel campionato di Seconda Categoria. « La squadra — spiega Piero Giannotti Servettl — è composta quasi totalmente da ragazzi di origine calabrese. Sono tutti dipendenti delle Ferrovie dello Stato, reclutati dall'allenatore Franco Rebora, un tecnico competente che ha saputo scegliere bene i suol uomini ». Nel torneo regionale di Seconda Categoria l'esordiente U.S. Gigi Meroni-Servetti si sta comportando molto bene; sono slate disputate sei partite e il club si trova già in prima posizione in classifica, con un punto su Bogino ed altre tre squadre. Il « clan » dei calabresi del Meroni c guidato dal capitano Pino Tripepi di Reggio Calabria e comprende tra i migliori Giordano, Mallamace. Santoro. Romano. Latore, Chtronna. Onorati. Trapani, Albanese e Chlminazzo. L'U.S. Gigi Meroni-Servetti vanta oltre 150 soci, fra l quali tutti t giocatori del Torino, con Cereser in prima fila e gli attori Arnoldo Foà, Macario. Rie e Gian. Anche Pippo Baudo è un simpatizzante del « Gigi Meroni »: nelle file della squadra ha disputato, alcuni mesi fa, un incontro amichevole. [jer. Bontà del vivaio (Dal nostro corrispondente) Catania. 19 novembre. Mentre il boom del basket si fermò a Napoli, l'esplosione della pallavolo in Italia ha toccato anche la Sicilia, trovando a Catania un'impressione fiorente e vitalissima. Già era stato toccato due anni addietro un grosso risultato in campo femminile, con la promozione in serie A della Mediterraneo (retrocessa al termine della scorsa stagione); adesso, per la prima volta, una formazione siciliana è approdata al massimo campionato maschile: il Cus Catania. E, quel che più conta, vi è giunta da protagonista. Su quattro partite in serie A. la squadra catanese ne ha vinte due, e l'ultima addirittura in trasferta, sul campo dell'Are Linea di Trieste. E' il successo di un vivaio per . , 11.1™ hanno lavorato allenatori giovani e dii sicuro talento. Alla de' Cus Catania ce un I tecnico catanese, proprio dell ul tima generazione: si chiama Luciano Abramo. Ha saputo dare alla squadra un'impostazione di gioco modernissima, ha saputo condurre due dei suoi ragazzi sino a una valorizzazione internazionale (Toni Alessandro e Nello Greco fanno parte della nazionale Juniores), ha saputo creare — con il concorso di dirigenti giovani come lui — un ambiente fervoroso attorno a questo Cus che oggi riempie, per ogni sua esibizione, il Palazzetto dello Sport di Catania. Il Cus ha azzeccato anche la scelta dello straniero. Dalla Bulgaria è arrivato Kracmarov, un giovane semplice ed entusiasta che si è innamorato della squadra e della città. Un autentico campione. , Non c'è in fondo da stupirsi dei successi che il Cus Catania sta ottenendo in serie A. Già la squadra era fortissima l'anno scorso. In serie B, infatti, essa realizzò un record pressoché unico: ottenne la promozione, senza perdere un solo set. Furono tutti 3 a 0, sia in casa che in trasferta. c. can.