Si combatte in Cambogia nei dintorni della capitale

Si combatte in Cambogia nei dintorni della capitale Crescente allarme nel Sud-Est asiatico Si combatte in Cambogia nei dintorni della capitale Il governo di Phnom Penh ha chiesto l'aiuto della fanteria sudvietnamita e dell'aviazione americana - Trentamila guerriglieri comunisti opererebbero nel Paese - Inquietudine a Washington: Nixon interrompe il weekend a Miami (Dal nostro corrispondente) New York, 19 dicembre. La tensione in Indocina continua ad aumentare. II Cambogia ha chiesto l'aiuto della fanteria sudvietnamita e dell'aviazione americana per la difesa della capitale, Phnom Penh. Le notizie sono confuse e incerte, ma sembra che 20 mila soldati siano impegnati in furibonde battaglie intorno alla città. Contingenti motocorazzati e di artiglieria pesante sarebbero in arrivo da Saigon, mentre elicotteri e cacciabombardieri Usa intensificherebbero le loro incursioni. Anche negli altopiani settentrionali del Vietnam del Sud, ai confini della zona smilitarizzata, e sulla pista di Ho Ci Mini', nel Laos, gli interventi della aviazione americana si farebbero massicci. In Thailandia, il premier maresciallo 'riunioni Kittikachorn ha accusato la Cina di spostare armi e truppe per la guerriglia lungo il territorio laotiano, fino ai propri confini. Secorido la Washington Post si avvicina un momento di grave crisi per l'intero SudEst asiatico. Il giornale scrive che il Cambogia sta diventando «un altro Vietnam». Vi opererebbero circa 30 mila guerriglieri comunisti, e i sudvietnamiti vi avrebbero già mandati 10 mila uomini, a cui se ne aggiungerebbero presto altrettanti. Il quotidiano mette in dubbio che la politica di disimpegno di Nixon in Indocina possa essere attuata rapidamente: in una vignetta, contrappone il ritiro delle truppe all'invio sempre più ampio di aerei. «Informatori del Pentagono — esso dice nel titolo — ritengono probabile un'offensiva sudvietnamita ». L'offensiva sarebbe del tipo di quella nel Laos lo scorso febbraio, quando la pista di Ho Ci Minh venne bloccata per alcune settimane. Il New York Times informa che la comunità americana in Cambogia è in allarme, e che la polizia militare ha ieri sventato a malapena un secondo tentativo di assassinare l'ambasciatore Emory Swank. Da Bangkok, in Thailandia, si apprende che Thanom Kittikachorn intende aprire consultazioni con il presidente sudvietnamita Thieu e quello cambogiano Lon Noi per formare un «asse anticomunista» in Indocina Kittikachorn ha tenuto oggi la prima conferenza stampa dopo il colpo di Stato di due giorni fa. Parlando a 300 giornalisti egli ha dichiarato di essere stato spinto all'azione «dalla paralisi del Parlamento» e «dal pericolo cinese». Il maresciallo, che guida una giunta militare di otto uomini, il cosiddetto «consiglio rivoluzionario», ha affermato che la Cina «sta armando i terroristi, e sta aprendo una strada carrozzabile nel Laos settentrionale verso i confini della Thailandia». Egli ha precisato che la propria politica verso Pechino dipenderà dall'atteggiamento cinese all'Onu, ed ha minacciato processi sommari e pena di morte per i terroristi. A New York e a Washington cresce l'ansietà per gli sviluppi negativi della situazione nel Sud-Est asiatico. Il presidente Nixon, che ieri sera si era recato a Miami per parlare al congresso dei sindacati (è stato accolto addirittura a fischi, per la sua politica economica) ha fatto d'improvviso ritorno a Wa¬ supèp shington oggi, rinunciando a un luogo weekend già in programma. Si dice, ma non è confermato, che tema sorprese nel Cam jogia o Vietnam. Il New York Times, che finora aveva appoggiato la strategia del Presidente, pubblica un severo editoriale. «Il nuovo rischio verso cui Nixon ci sta portando — sostiene tra l'altro — è drammaticamente dimostrato dai correnti combattimenti in Cambogia, dove gli elicotteri ameri¬ cani appoggiano le truppe locali assediate a soli 16 chilometri dalla capitale Phnom Penh». e. c.

Persone citate: Emory Swank, Lon Noi, Nixon, Thieu