Hanno ottenuto la libertà provvisoria i 9 giornalai sotto processo a Genova di Marco Benedetto

Hanno ottenuto la libertà provvisoria i 9 giornalai sotto processo a Genova Cominciata in tribunale la causa per la rivista "porno,, Hanno ottenuto la libertà provvisoria i 9 giornalai sotto processo a Genova Gli imputati (cinque uomini, con le manette ai polsi, e quattro donne) si sono difesi: « Se rifiutiamo le pubblicazioni, perdiamo il lavoro» - Alcuni avevano già tolto la rivista dall'edicola - Scontri verbali tra il p. m. e la difesa - Il dibattimento rinviato al 21 gennaio (Dal nostro corrispondente) Genova. 19 novembre. 11 processo ai 9 giornalai che avevano in edicola « Le posizioni perverse », una pubblicazione ritenuta « oscena », è cominciato stamane al tribunale penale di Genova. I giudici, concessa la libertà provvisoria agli imputati, che erano stati arrestati martedì pomeriggio, li hanno interrogati e hanno rinviato la causa al 21 gennaio (per due mesi il calendario del tribunale è zeppo di processi). I giornalai sperano che nel frattempo sia approvata la legge, già passata al Senato, che li esonera dalla responsabilità penale per la vendita di pubblicazioni ritenute oscene. L'udienza, durata tre ore, ha avuto momenti di tensio I ne- Per un continuo scambio a o e ì . e i e di battute tra il pubblico ministero, Mario Sossi, e l'avv. Alfredo Biondi, uno dei difesori. Gli imputati sono giunti in tribunale verso le 10, scortati dai carabinieri. Luigi Catinella, di 61 anni; Luigi Ascione, di 46; Michele Brescia, di 35; Gaetano Ciuffi, di 39; e Angelo Sivori, di 40, avevano j le manette; le donne — Caterina Ferrara ved. Tardito, dl 56 anni; Adriana Giova- j nelli, di 41; Virginia Rischet-1 ti, di 68; Rita D'Aprile, di 53 — avevano i polsi liberi. Il loro arrivo è stato salutato con un lungo applauso da | più di cento giornalai. Uno dei detenuti piangeva; i colleghi gli hanno gridato: « Coraggio! ». In apertura di udienza, l'avv. Biondi (gli altri difensori sono Raimondo Ricci, Elio Di Rella, Camillo Ciurlo) ha chiesto un rinvio e la libertà provvisoria: « Questa gente non ha mai ammazzato nessuno: eppure li hanno portati in catene, come tanti assassini ». Biondi ha criticato aspramente la procura della Repubblica: «Non si combatte la pornografìa, prendendola per la coda, colpendo soltanto l'ultimo anello della catena, i giornalai ». Ibgmleq"pgd j j 1 | Il pubblico ministero ha ribattuto: «La posizione dei giornalai è grave. Non abbiamo mai proceduto contro dì loro quando la copertina non era chiaramente oscena. E' questo, invece, il caso delle " Posizioni perverse ". Non si può dire che non siano in grado di valutare l'oscenità di certe pubblicazioni: lo sono, anzi, più del medio uomo della strada. Noi non facciamo distinzioni: colpiamo anche i piccoli spacciatori dell'angiporto. Ma per loro non si muove nessuno! ». Le parole del p.m. si sono fatte via via più dure, il suo tono di voce più alto. Ma-1 grò, asciutto, occhiali neri, ha gridato: « Non abbiamo paura della folla e dei sindacati, no! Sia detto a chiùre lettere, non abbiamo pati-1 ra della piazza! La verità è che queste pubblicazioni so-1 no molto care agli edicolanti, perché rendono oltre il 50 per cento! ». Dai giornalai, che gremìvano lo spazio del pubblico, si sono levate grida e in- j stiiìsulti. Gli imputati gridava- Ino: « Non è vero! ». Tornata I la calma ( «Tacete o faccio sgombrare l'aula ». ha minacciato il presidente), il dottor Sossi ha proseguito: j « Gran parte degli edicolanti ; è suna. Sapevano da cinque giorni che quellu pubblicazione era sotto sequestro e se ne erano sbarazzati. Ma questi qui l'avevano molto cara, e la conservavano ». Un battibecco che ha provocato l'ilarità del pubblico era avvenuto all'inizio dell'intervento di Sossi. Il magistrato ha detto di ravvisare, nelle parole dell'avv. Biondi, « delle critiche al p.m. ». « Le è parso? » ha domandato sorridendo il legale. Sossi ha risposto: « Documen¬ terò l'avv. Biondi sulla prò-cedura! ». Il difensore ha sor- riso. Il p.m. ha accettato il gioco: « L'avv. Biondi è una sirena ammaliatrice». «Io ano sirena?», ha replicato Biondi. « Certo non per l'aspetto. ha insistito il p.m., ma per il pubblico... ». Scontri tra p.m. e difensori si sono poi avuti durante l'interrogatorio dei nove imputati. Ha aperto la serie Caterina Ferrari, che ha distribuito ai giornalai genovesi il fascicolo incriminato. « Non posso rifiutare le pubblicazioni che mi inviano i distributori nazionali, altrimenti mi tolgono tutto il lavoro ». ha detto. P.M.: « Sapeva che, il giorno prima del suo arresto, le edicole delle stazioni avevano chiuso per protestare contro la cattura di due giornalai di Venezia, per la stessa rivista? il. Imputata: « No ». P.M.: « Quanto costa "Le posizioni perverse?''. Quanto le rende una copia? ». Imputata: « Costa mille lire in edicola: io la pago 750 e la rivendo ai giornalai a 800: a me restano 50 lire, agli edicolanti 200. E' la stessa percentuale di qualsiasi rivista». Presidente: « Se viene a sapere che una rivista è sotto sequestro, lei come si comporta? ». Imputata: « Non la distribuisco più e. a fine mese, la rendo al distributore nazionale ». Sono stati poi sentiti i giornalai: concordi nel giudicare oscene le poche copie ricevute della rivista (chi ne avrebbe avuto due, chi quattro o cinque), ne avevano fatto un pacco — così hanno detto — in attesa di restituirle alla Ferrari. Il dibattimento, come già detto, è stato rinviato al 21 gennaio. Marco Benedetto entlsptila

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