Un tennis da camera con le scarpe di seta

Un tennis da camera con le scarpe di seta Un tennis da camera con le scarpe di seta Se lo chiamate plng pony, ali appassionati vi guardano storto, i Tennis da tavolo, dunque. Ha avuto una grande diffusione in I tutto il mondo per la semplicità della sua attrezzatura ed il limitato spazio coperto che richiede un campo da gioco. Si può ben j dire che sia uno degli sport più i diffusi nel mondo. Molti non lo praticano a livelli competitivi ma l quasi tutti vi hanno giocato in vacanza. Nella sua corsa verso la completa affermazione manca solo il riconoscimento olimpico. Ai giochi di Tokio la proposta giapponese di inserire il tennis da tavolo nel programma delle Olimpiadi fu respinta per un solo voto. E' Incile che in un prossimo futuro finirà per essere ammesso ai Giochi. IL TAVOLO — E1 una superficie rettangolare larga cm 152,5 e lunga cm '274, lo spessore tn ogni suo punto deve essere dai 20 ai 25 millimetri; l'altezza dal suolo di cm 76. La superficie superiore deve essere verniciata di colore scuro ed opaco (generalmente verde) e circondata da una linea bianca di cm 2 di larghezza. Per le gare di doppio la superficie è divisa in due parli da una linea bianca di cm 3 di larghezza parallela alle linee laterali, denominata linea di servizio. Il tavolo può essere di qualsiasi materiale purché il rimbalzo di una pallina regolamentare lasciata cadere da cm 30.5 sia uniforme in ogni suo punto e comunque non inferiore ai cm 23 e non superiore al cm 25. Il tavolo per le gare internazionali deve essere posto su di un'area perfettamente orizzontale lunga almeno m 14. larga m 7 ed alta m 4. Il costo di un tavolo varia dalle 30 alle ISO mila lire. LA RETE — La superficie di gioco è divisa in due campi da una rete disposta parallelamente alle linee di fondo dalle quali dista cm. 137. La rete, compresi i supporti, ha una lunghezza di cm 183. La sua parte superiore si trova a cm 15.25 di sopra dalla superficie di gioco. La sua parte inferiore deve essere a contatto della superficie di gioco. I sostegni si trovano a cm. 15.25 fuori dalle linee laterali e sono alti cm 15,25. Il colore della rete è verde con una striscia bianca nella sua parte superiore. Il costo di rete e supporti si aggira sulle 5000 lire. LA PALLINA — La pallina deve essere sferica. Generalmente di celluloide o di altro materiale plastico; ha un diametro compreso tra i 37,2 e 38,2 millimetri ed un peso compreso tra 2,40 e 2,53 grammi. Il costo di una pallina varia dalle 50 ulte 300 lire. LA RACCHETTA — ia racchetta può avere qualsiasi dimensione forma e peso purché sia di legno omogeneo, di colore scuro, di spessore uniforme, piatta e rigida. E' consentita una copertura di gomma puntinola dello le memanisfezgemaspsctaraqucopoOvCeghteteprlàso/ccaè SreSstlaileccspessore di due millimetri o una copertura di gommapiuma o di gommapiuma e gomma puntinola dello spessore di quattro millimetri. LA PARTITA — Per gli incontri di singolo ciascuna partita viene disputata al meglio di due set vinti su tre o di tre su cinque: il doppio si disputa sempre al I limite - dei tre set su cinque. IL SET — Le regole sono motI lo simili a quelle del tennis. Il I set viene vinto dal giocatore che : raggiunge per primo i 21, punti. ' Se i due giocatori raggiungono j insieme i 20 punti, vince il set chi per primo realizza due punti . in plit dell'avversario. Se un set. | pero, non e terminato dopo 15 i minuti dal suo inizio si ricorre i alla (( expedite system », una specie di ii tie break » tennistico. \ Applicando /'expedite system il battitore ha a disposizione la bai\ tuta e i dodici colpi successivi I per conquistare il punto: al ter I mine dei dodici colpi il punto viene assegnato all'avversarlo. Da po ogni punto si effettua il carn I bio del servizio. Prima di ricor j rere ali expedite system ciascun giocutore ha il diritto di servire | per cinque punii consecutivi. RIMBALZI — Io scopo principale del gioco è quello di rimandare la palla nel campo avversario in modo che non possa essere rimandato nel proprio. La palla può rimbalzare una sola volta sul tavolo e non può essere | , , N /OS40no ; * mi a , , consecutn , uj rinviarla nel cani po avversario. Si perde un punto non facendo un servizio regolare, non rimandando la pullu ul primo rimbalzo, mandando la palla fuori del tavolo o in rete v toccandola con gualsiasi altra imrte del corpo che non sia la racchetta, appoggiando la mano sul tavolo durante il gioco. ABBIGLIAMENTO — L'equipagglamento di un giocutore comprende calzoncini corti e maglietta di colore scuro e comunque non abbagliante pili una norma- le tuta sportiva per il riscaldamento. Le scarpette sono di gomma come quelle usate per il tennis. In Germania sono state perfezionate speciali scarpette in leggerissima seta con suola di gomma sagomata per facilitare gli spostamenti. Il costo di queste scarpette speciali è di 5000 lire. ATLETI — Le nazioni che vantano il maggior numero di tesse rati sono nell'ordine la Cina con quasi 5 milioni di giocatori. l'Urss con 2 milioni e mezzo, il Giappone con 1 milione, la Germania Ovest con circa mezzo milione. Cecoslovacchia. Romania e Ungheria con HO mila. IN ITALIA — In Italia sono tesserati alia Federazione italiana tennistavolo 4287 giocatori comprese circa 600 donne. Le socie là affiliate sono 272. Questi dati sono relativi al 31 giugno 1971 /chiusura della stagione agonistica). Presidente della Federazione è il milanese cavalier Guglielmo Sineri, segretario il torinese Fiorenzo Marinone. Osteggiato da I Starace durante il periodo fasci- \ sta, il tennis da tavolo si diede ! la sue prima struttura in Italia il 15 novembre 1945 a Livorno ed entrò nella Federazione tennis come gruppo autonomo nel 1948 \ con il nome di Gruppo italiano tennis do tavolo rGitet), con commissario straordinario il livornese Cini. Nel 1900 si tenne la prima assemblea nazionale che elesse presidente il commendalor Filippo Dragotto di Roma. Nell'assemblea del 1964 fu nominato presidente Guglielmo Sinerì che propiziò il 22 febbraio 1969 la trasformazione del Gitel nell'attuale Federazione italiana tennistavolo. In campo internazionale l'Italia non è tecnicamente molto quotata. La limitata disponihililà finanziaria della federazione impedisce Infatti una intensa attività internazionale necessaria per portarsi al livello delle migliori nazioni. TRICOLORI — Campione italiano assoluto e Stefano Bosi del Cus Firenze, vice campione e Stefano Malesci del « Vita Mirella » di Sant'Elpidio. In campo femminile, in Italia la situazione è molto mediocre. Due delle migliori giocalrlci sono le sorelle \ torinesi Marcetla e Francesca Marcane. MONDIALI — All'ultima edizione dei campionati mondiali disputati in Giappone ai primi di aprile del 1971 i cinesi hanno conquistato quattro dei sette titoli in palio. Ma i successi più prestigiosi sono andati agli europei. Il diciottenne svedese Benglsson ha vinto il titolo di singolare maschile mentre il doppio maschile è stato appannaggio degli ungheresi Kampar e Jonyer. CAMPIONATI — In Italia si disputano due tipi di campionato: quello a squadre e quello individuale e di doppio. Ai campionati a squadre i club sono divisi in tre serie. Nei campionati individuali i giocatori sono divisi in cinque gruppi a seconda del loro valore. BARNA — Victor Barna é il più leggendario campione di'tennis da tavolo. Ungherese, tra singoli e doppi ha vinto ben quindici titoli mondiali. Campione del mondo nel 1930 a soli diciassette anni e detentore del titolo sino al 1935 quando in un incidente d'auto si fratturò un braccio, nel 1939 con l'osso rimesso insieme con una placca d'argento fu ancora campione del mondo di doppio al fianco dell'austriaco inaturalizzato inglese) Richard Berg- man. r. c.

Persone citate: Cini, Filippo Dragotto, Fiorenzo Marinone, Francesca Marcane, Guglielmo Sinerì, Richard Berg, Starace, Stefano Bosi, Stefano Malesci, Vita Mirella