A Firenze l'Università europea L'inizio dei corsi: autunno 1972 di Vittorio Zucconi

A Firenze l'Università europea L'inizio dei corsi: autunno 1972 Deciso a Bruxelles dai ministri della Comunità A Firenze l'Università europea L'inizio dei corsi: autunno 1972 Avrà quattro facoltà: Storia e Civiltà, Scienze politiche e sociali, Giurisprudenza, Economia Ospiterà (in tre anni) 600 allievi - Ancora qualche contrasto sulle modalità di finanziamento (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 16 novembre. E' nata la prima « Università del Mec » e sarà a Firenze: lo hanno deciso oggi i sei ministri dell'Educazione e Pubblica Istruzione della Comunità europea. La sede è Villa Tolomei, già acquistata dal governo italiano e dove sono in corso lavori di riadattamento. Divisa in quattro facoltà, Storia e Civiltà, Scienze politiche e sociali. Scienze giuridiche e Scienze economiche, sarà aperta ai laureati. Vi sarà posto per seicento allievi (100 il primo anno, 250 1! secondo, 600 il terzo), le lingue ufficiali saranno due, inglese e francese, ma anche l'italiano, il tedesco e l'olandese potranno essere usati se il numero di iscritti di tali Paesi lo giustificherà. L'inizio ufficiale dei corsi è fissato per l'autunno 1972. Resta ancora da mettere a punto il meccanismo del finanziamento: un comitato di esperti dei « Sei » dovrà stabilire come suddividere il milione e mezzo di dollari annui, costo previsto della università europea di Firenze a pieno funzionamento. Il governo di Bruxelles ha contestato la scala di ripartizione dei costi proposta, che prevede il 7,9 per cento per il Belgio, il 28 per Francia, Germania e Italia, il 7,9 per l'Olanda. Bruxelles vorrebbe pagare un uno per cento in meno, ma dietro a questa irrisoria differenza si nasconde il timore dei belgi di vedere il loro « Collegio d'Europa» di Bruges, oscurato dalla nuova università europea di Firenze. Raggiunto l'accordo (sicuramente entro il mese di dicembre), il comitato sottoporrà per la firma il protocollo definitivo, entro la fine dell'inverno. In ogni caso, dal primo gennaio 1978 il mantenimento dell'università Cee passerà direttamente nel bilancio proprio della Comunità. Finalmente, dopo 13 anni di silenzio, il Mercato Comune ha abbandonato per un giorno barbabietole, monete fluttuanti e imposte sul valore aggiunto per occuparsi di educazione e cultura. Non siamo certo ancora al « Mec del sapere », ma l'Istituto Universitario Europeo di Firenze è un passo importante. L'idea della sua creazione risale a dieci anni fa, e i vertici di capi di Stato, a Bonn nel '61. a Roma nel '67 e all'Aia nel '69, ne avevano sempre riproposto la creazione. « Non saranno un paio di scuole internazionali, ricordava Malraux, a ricreare una cultura europea omogenea, ma non si arriverà mai ad una comunità del sapere senza un paio di scuole internazionali ». L'opera dei rappresentanti (e ministri) di 32 milioni di scolari e studenti europei (presieduti da Misasi) è partita oggi dalla sconfortante constatazione che il latte scremato ed i trafilati metallici hanno diritto ormai di cittadinanza europea e non cosi i cervelli e soprattutto i loro attestati scolastici, guardati con reciproca diffidenza da Stato a Stato. Giusto dunque che il primo argomento in discussione fra i sei ministri sia stato proprio il mutuo riconoscimento dei diplomi. Il sogno medioevale della grande « universitas » dei sapienti sta dunque per rivivere grazie al Mercato Comune? E' presto per dirlo, perché al punto « riconoscimento dei diplomi » sono state scambiate solo vaghe promesse di collaborazione ma nessun impegno preciso. Vittorio Zucconi illuni 11 tt 1111 ) 11111111111111111111111111111111

Persone citate: Malraux, Misasi, Tolomei