La visita di Castro nel Cile rompe l'isolamento di Cuba
La visita di Castro nel Cile rompe l'isolamento di Cuba Primi colloqui Fidel-Allende a Santiago La visita di Castro nel Cile rompe l'isolamento di Cuba La maggioranza dei Paesi sudamericani vuole ristabilire relazioni normali con l'Avana; questa dovrebbe sospendere ogni appoggio alle forze sovversive Voci di una iniziativa dei due presidenti per migliorare i rapporti con gli Usa (Dal nostro corrispondente) New York, 11 novembre. Sono incominciate oggi a Santiago del Cile le consultazioni tra il presidente cileno Salvador Allende e Fidei Castro. Il « leader » cubano, giunto ieri sera dall'Avana con un apparecchio dell'Aeroflot », ha invitato l'ospite a visitarlo nei prossimi mesi. Allende ha accettato: sarà il primo viaggio a Cuba di un capo di governo sudamericano da dodici anni, da quando cioè Castro ha preso il potere. Anche questa è una conferma che l'isolamento della « rivoluzione », come Castro la chiama, sta per finire. Castro, che in precedenza aveva di rado lasciato l'Avana (l'ultima volta, nel '64, era andato a Mosca), è ora impegnato in una vasta azione diplomatica all'estero: l'Algeria, la Bulgaria e l'Ungheria saranno le sue prossime tappe. Il leader cubano ha avuto ieri un'accoglienza calorosa che lo ha commosso. Un solo incidente ha turbato il suo arrivo: un'associazione giovanile di destra ha organizzato una dimostrazione di protesta, e al passaggio della sua automobile uno studente ha tentato di colpirlo con un calamaio. La polizia ha compiuto due arresti. Le misure di sicurezza ordinate da Allende (vi sono impegnati oltre 10 mila uomini, in divisa e in borghese) sono risultate rigide e efficaci. La residenza dell'ambasciatore cubano, dove Castro soggiorna, è guardata a vista. Sebbene affetto da un forte raffreddore, e stanco per nove ore di volo ininterrotto, Fidel Castro ha ieri sera tenuto una breve conferenza stampa. Egli ha detto che la sua visita in Cile «è la migliore dimostrazione del fallimento della politica imperialista», e che «il film dell'accoglienza tributatagli dal popolo cileno dovrebbe essere spedito al presidente Nixon»; riferimenti entrambi all'azione d'isolamento di Cuba svolta dagli Stati Uniti, e all'espulsione dall'associazione degli Stati americani nel '62. Castro ha anche aggiunto che «l'elezione di Allende un anno fa ha segnato una svolta storica per l'America Latina». Le consultazioni tra Castro e Allende vertono su tre punti principali: lo sviluppo dei rapporti bilaterali tra i loro due paesi, le relazioni politi che ed economiche con gli Stati Uniti, la collaborazione nel Sud America. Sul primo punto si attende la firma di nuovi accordi commerciali e culturali (Castro ha portato con sé il ministro dell'Istruzione e il ministro della Me tallurgia). Per quanto riguarda gli Stati Uniti, non sono escluse iniziative concertate dei due uomini per la distensione: il New York Times sottolineava ieri che Washington non dovrebbe ignorare i cambiamenti in corso a Cuba. Ma il passo avanti maggiore potrebbe essere compiuto nel campo della collaborazione nel Sud America, il più fertile. La maggioranza degli Stati sudamericani ha dimostrato di voler normalizzare le relazioni con Cuba, e di essere pronta a accoglierla nella propria organizzazione (ma Fidel Castro ha già escluso recisamente questa possibilità). L'Avana d'altra parte sta abbandonando la strategia della rsntdvSclcfgp rivoluzione armata o sovversione per il trionfo del comunismo. Ha scritto la Washington Post che gli Stati Uniti dovrebbero accettare «la nuova realtà del subcontinente». Si attende con curiosità la conclusione della visita del leader cubano in Cile e il comunicato finale. Castro si fermerà probabilmente dieci giorni, e si recherà nei principali centri agricoli e urbani. e. c. e a Santiago. Fidel Castro e Salvador Allende all'aeroporto (Telefoto United Press)
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