I piloti "dichiarano guerra,, (vogliono i circuiti più sicuri} di Giorgio Viglino

I piloti "dichiarano guerra,, (vogliono i circuiti più sicuri} I piloti "dichiarano guerra,, (vogliono i circuiti più sicuri} I problemi del motociclismo - La Federazione duramente attaccata - Agostini contestato dai giovani colleghi - Critiche anche alla commissione tecnica (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 novembre. A un anno esatto dalla sua costituzione l'associazione del piloti motociclisti, il Co.Pi.V. (Comitato Piloti Velocità), affronta la sua prima battaglia. L'avversario è ov. viamente l'ente federale che presiede all'attività del motociclismo, un avversario che inutilmente 1 piloti hanno cercato di avvicinare per evitare lo scontro aperto. La mentalità dei dirigenti federali non lasciava del resto il minimo margine per un accordo, e forse gli stessi regolamenti avallano .a posizione di ehi si ostina a considerare i corridori dei semplici dipendenti da comandare a bacchetta e destinati in qualche caso anche al sacrificio. Tale presa di posizione era stata ribadita recentemente da alcuni esponenti del Consiglio Direttivo nell'ultimo meeting agonistico di Ospedaietti, mentre nel contempo il presidente Colucci cercava di trovare un punto di contatto discutendo con la controparte. C'è voluto un anno di attesa per far maturare nei dirigenti del Co.Pi.V. la convinzione che l'unica soluzione sarebbe stata rappresentata da una prova di forza, un anno di tempo e due avvenimenti ben diversi ma collegati l'uno all'altro. Il primo è la morte del giovane corridore Spiaggia uccisosi in pista a Vallelunga nelle prove della corsa per moto di serie che inaugurava l'attività motociclistica sulla rinnovata pista romana. Il secondo è 11 contrasto aperto verificatosi tra 11 presidente dell'associazione Tuzza e 1 componenti la Commissione Tecnico Sportiva Federale nella riunione di ieri a Bergamo. Tuzza è un giovane corridore dilettante iscritto quindi nella categoria Juniores. Altezza media, bruno di capelli, é siciliano ma vive e lavora a Milano. Riservato, quasi timido, ha una precisa determinazione nell'esporre le proprie ragioni e, da solo, è riuscito a tener testa ai quindici compo¬ nenti la commissione riunitasi a Bergamo. (i Non è staio difficile perché all'inizio mi volevano ascoltare — esordisce Tuzza con la sua voce pacata —. Il presidente Colucci mi aveva invitato a prendere parte alla prima riunione della Commissione già qualche mese la. Poi, quindici giorni addietro, mi è stato comunicato che il mio intervento poteva avvenire soltanto a titolo personale ma dopo una consultazione con i miei compagni ho accettato ugualmente poiché pensavo che l'importante era furcl sentire, dire le nostre ragioni n. Il mutamento d'opinione probabilmente e stato determinato dall'atteggiamento durissimo al momento della morte del povero Spiaggia. « E' anche possibile — Interviene Tuzza —-. per essere del buoni diplomatici avremmo dovuto passare sopra alla tragedia, ma noi non siamo troppo "/urbi", per noi quel ragazzo 10 hanno ammuzzato per l'assoluta mancanza di norme di sicurezza e noi dovevamo denunciare 11 fatto. Dovevamo denunciare che iorganizzatore del circuito, quello che incassa i quattrini, è un esponente federale ». Ora che la polemica è avviata, Tuzza perde un poco della sua compostezza e dà le sue frecciate senza preoccuparsi troppo se colpisce anche grossi personaggi. ii lo a Bergamo ho parlato della sicurezza sui circuiti, e sa cosa mi hanno ribattuto? Ma c'è Agostini che pensa a tutto! Agostini non pensa a nulla, pensa al suol ingaggi e basta. Pensa ai suol rischi che sono ben pochi rispetto a quelli dei ragazzi che corrono con moto che possono " piantarsi " ad ogni metro. Agostini nessuno lo ha mal visto ispezionare un circuito, se non dopo che sono nate le prime polemiche, e l'organizzatore ha alzato l'ingaggio a lui perché avalli la sicurezza del tracciato. E' accaduto a. Ospedaietti e lei dovrebbe saperlo come tutti i suol colleghi». Ritorniamo alla riunione di Bergamo, al suo avvio felice ed allasuccessiva rottura. « Io ho fatto ancora presente che secondo noi corridori era sciocco eliminare le moto tipo sport delle gare Juniores per far correre le macchine di serie, sia per la maggior pericolosità pur a velocità minori, sia per lo spettacolo. Pensi che figura veder girare in pista le " 50 ce " che viaggiano a 40 chilometri all'ora come prescrive il codice. Poi lo ho elitesto la creazione di una commissione piloti all'interno della Federazione, visto che non vogliono riconoscere l'associazione e ho chiarito altre esigenze della nostra categoria. Mi hanno ascoltato e poi gentilmente mi hanno pregato di ripassare perché gli argomenti del pomeriggio non mi dovevano interessare. Io ho inghiottito Il rospo, mi sono presentato la mattina dopo e mi hanno spiegato che nel frattempo la Commissione aveva deciso che la mia presenza non era più. utile. Arrivato a questo punto, cosa dovevo lare? Me ne sono tenuto via e basta. Nessuno scandalo. Almeno per ora. Noi ci prepariamo con calma. Con noi sono praticamente tutti i piloti ituliuni eccetto due: Agostini e Grassetti ». Giorgio Viglino Agostini contestato

Persone citate: Agostini, Colucci, Grassetti

Luoghi citati: Bergamo, Milano