" Il Torino ha giocato meglio dell'Inter"

" Il Torino ha giocato meglio dell'Inter" Giagnoni difende la sua squadra dopo la sconfitta di San Siro " Il Torino ha giocato meglio dell'Inter" Il trainer conserva il suo ottimismo: «Domenica possiamo essere di nuovo primi in classifica» - Toschi forse ancora indisponibile, Ferrini rientra, Bui non verrà ceduto - Le ingiustificate proteste di Mazzola e una stretta di mano con Heriberto «Allora, Giagnoni, è un'Inter da scudetto quella vista domenica a San Siro?». «Certo che lo è, ha battuto la capolista! ». Il tecnico granata risponde sorridendo, cori la cordialità di ogni giorno sia o no il Torino al vertice della classifica. Perdere a San Siro non è la fine del mondo, specialmente per uno come Giagnoni che guarda già al prossimo turno ed osserva: «BolognaJuventus, Milan-Cagliari, Napoli-Inter e noi con la Sampdorìa: perché non dovrei sperare?». Con la trasferta a Milano, il Torino ha concluso il suo lungo «tour de force»: dal 29 settembre ad oggi ha disputato nove partite rispondendo sempre in modo positivo malgrado l'assenza di alcuni elementi-base nello schieramento. A San Siro poteva vincere, invece ha perso: ha avuto due grosse occasioni nel primo tempo e le ha sbagliate, al contrario dell'Inter che è riuscita a trasformare in rete le due palle-gol presentatesi a Bertini e Boninsegna. «Nel calcio ha ragione chi vince — ha rilevato Giagnoni — questo però non esclude che noi abbiamo giocato meglio dei nerazzurri, abbiamo avuto più birra in corpo nonostante la nostra trasferta a Vienna. Per trovare attenuanti all'Inter tirano in ballo la partita di mercoledì con il Borussia: si dimentica però che i milanesi hanno giocato in casa mentre noi siamo andati a Vienna. Invernizzi. oltretutto, disponeva di due uomini-base freschi, cioè Corso e Bertini, mentre io ho dovuto ricorrere a due giovani per sostituire un paio di infortunati. Non sto cercando attenuanti io che ho perso, perché devono trovarle quelli che hanno vinto?». Giagnoni non ha torto. Il Torino di San Siro nonostante i forfaits forse determinanti di Ferrini e Toschi ha saputo dimostrarsi degno del primato che aveva conquistato nei quattro precedenti turni: tutti hanno risposto in pieno ai compiti richiesti, giocando con un impegno ed una grinta notevoli. Anche i mila- nesi si sono accorti che Sala è un fuoriclasse (loro che l'avevano a disposizione a due passi, a Monza) e che i giovani granata sono davvero in gamba. A parte gli immancabili commenti stonati, tutti sono concordi nel dire che questo Torino non è un bluff e che il coraggio di Giagnoni sta offrendo qualcosa di nuovo per un calcio che denuncia tecnicamente un po' di stanchezza. «fi' chiaro — prosegue l'allenatore granata — che il Torino è una realtà anche se non tutti ne sono convinti. Ecco perché dobbiamo impegnarci sempre a fondo in quanto dovremo dare ancora qualche conferma. Per fortuna si prospettano alcuni recuperi, primo fra i quali quello di capitan Ferrini. Per Toschi, invece, ho paura che sia trop po presto per sperare in un suo rientro: l'ho visto all'ape ra ed è apparso in ritardo rispetto alle previsioni. Bui invece è disponibile e sarà presto utile: contrariamente a quanto si dice non lo cederemo, noi non abbiamo bisogno né di vendere né di comperare. Perdiamo nuovamente Mozzini, che in settimana avrà il giuramento da soldato, ma disporremo di un Lombardo fresco nelle forze e più che mai pronto ad un rilancio». A Milano accusano il Torino di avere praticato un gioco piuttosto deciso, tanto è vero che Mazzola all'89' dopo un'entrata di Zecchini ha lasciato il campo. «Il calcio — risponde Giagnoni — non è fatto per le signorine, l'ho già detto domenica, lo ripeto ora. Tipi come Jairche "recitano" ad ogni entrata dovrebbero essere ammoniti subito, non in ritardo come ha fatto l'ar bitro Giunti, e poi espulsi. Contribuiscono soltanto ad aumentare il nervosismo e a eccitare il pubblico. Quanto a Mazzola mi stupisce il suo comportamento in quanto lo conosco bene e so che è un bravo ragazzo: se voleva un ricambio è giustificato, se è uscito in segno di protesta ebbene allora merita una sanzione disciplinare. Mi sembra che il regolamento in proposi- e a to sia piuttosto esplicito. Forse era "stanco" e nervoso per la partita con il Borussia» Passiamo ad un altro perso naggio, Heriberto Herrera, la cui squadra scenderà domenica al Comunale. Sembra che lei abbia un particolare risentimento nei confronti del tecnico paraguaiano. «fi' proprio cosi. Un giornu lista mi ha ricordato un epi sodio e mi sono lasciato andare. Confesso che quattro anni fa avrei "strozzato" volentieri Heriberto se l'avessi avuto sotto mano. Aveva fatto passare una settimana d'inferno a noi del Mantova che dovevamo affrontare l'Inter nella partita decisiva del campionato. Heriberto disse che avrebbe voluto mandare una "troupe" cinematografica per riprendere la nostra partita perché era possibile che noi lasciassimo fare ai nerazzurri quel che volevano. Io che con il Milan avevo deciso il risultato segnando... un'autorete mi misi a tremare dalla paura, fi se mi fosse successa la stessa cosa con l'Inter facendole così vincere lo scudetto? Sarei stato definito un "venduto" per tutta la vita. Giocammo con molta preoccupazione, con quella spada di Damocle sulla testa ma per fortuna Sarti ci diede una mano ed Heriberto fu soddi sfatto. Non ho dimenticato però quell'insinuazione e, ri peto, se l'avessi avuto sotto mano gli sarei saltato al collo. Non sono un attaccabrighe ma in quel momento odiai davvero, come calciatore, Heriberto. Ora sono passati molti anni e quell'episodio è rimasto soltanto un brutto ricordo. Oltretutto penso che in un match con Heriberto 'avrei la peggio stando almeno a quanto si dice sulla sua forza...». «Allora domenica stringerai la mano all'allenatore della | pdoria?». «fi perché no, sarò lieto di | conoscerlo. Ormai sono vecchio per darmi al pugilato». Giorgio Gandoln Ciagnoni e ottimista

Luoghi citati: Cagliari, Milano, Monza, Vienna