Lazio, una Regione fantasma di Luca Giurato

Lazio, una Regione fantasma Tra poco i nuovi enti dovranno assumere i pieni poteri Lazio, una Regione fantasma Una visita alla sede dell'Eur: vi sono solo l'ufficio del presidente della Giunta e gli assessorati (nemmeno lutti) - Gli altri uffici sono sparpagliati per Roma: l'aula del Consiglio, ospitata dalla Provincia, è a mezz'ora d'automobile e un comitato di controllo è a Trastevere (un'ora) - Manca il personale, alcuni uscieri svolgono lavori di concetto - I funzionari, sconsolati, si lamentano: «Ci tocca fare i giochi di prestigio» i Nostro servizio particolare) Roma, fi novembre. Il ministro Gatto Ila dichiaralo l'altro giorno a Bordighera che dal 1" gennaio '72 le Regioni avranno i poteri per funzionare. In una delle prossime riunioni, il Consiglio dei ministri dovrebbe varare i decreti delegati: « Non manca altro », ha detto il ministro e, subito dopo, ha aggiunto: « Parliamoci chiaro, bisogna rendere il trapasso dei poteri il meno sgradevole possibile ai cittadini ». Dopo queste dichiarazioni, siamo andati a vedere a che punto e il « trapasso dei poteri » nella Regione Lazio e qual è la situazione del personale a un mese e mezzo dall'avvenimento. La sede della Regione si trova all'Eur, in via della Civiltà del Lavoro 23: palazzo modernissimo, ampie vetrate, colonne e marmi. « Complimenti, avete una bella sede!», diciamo al capo ufficio stampa, Valerio Mannella, dopo un andirivieni di mezz'ora tra corridoi e porte sulle quali i nomi dei vari assessori sono appiccicati con fogli di quaderni a quadretti. « Magari fosse nostra, risponde: di tutto questo palazzo la Regione ha in affitto solo il piano terreno di un'ala dove ci sono soltanto il presidente della giunta e gli assessori, tranne quello al Personale, che ha dovuto arrangiarsi sulla via Cristoforo Colombo perché qui non ci entrava. Il resto è sparpagliato per Roma, compresi tutti gli uffici dei comitati che hanno il compito di controllare gli atti amministrativi di Comuni, Province, Consorzi, Ospedali ». Solo gli « Ospeduli Riuniti » di Roma hanno mandato alla Regione, per controllo, ottomila delibere e questo lavoro viene svolto da un personale che è completamente « prestato ». « Per ora, spiega Mannella, andiamo avanti esclusivamente con gente distaccata da altri enti, venuta qui a suo rischio e pericolo. Quando sono arrivati, nessuno sapeva che cosa fare. Dopo tanti mesi, il personale è ancora molto scarso, alle prese con disagi di ogni genere. Ci sono impiegati che devono fare a turno per mettersi seduti e uscieri che l'anno lavori di concetto, riempiono pratiche su pratiche. Ministeri ed enti locali evadono le richieste di aiuto, qualcuno le nasconde. Insomma, non collaborano, non vogliono mollare i poteri. A tutto questo, bisogna aggiungere i sospetti che pesano ingiustamente su tutta la Regione per il caso Rimi ». Il personale « prestato » alla Regione Lazio è di circa 250 persone. Una sessantina sono addette al funzionamento del consiglio regionale, circa cento («Nli raccomando, dice Mannella, scriva sempre "circa", perché qui niente è sicuro ») ai comitati di contrullo sparsi per Roma, circa novanta al servizio degli uffici della giunta. Non esistono sedi uniche e un cittadino che ubbia bisogno di svolgere contemporaneamente più pratiche per prima cosa deve de, streggiarsi per la capitale con più abilità di un tassista o di una guida turistica. Per compiere, in auto, il tragitto tra l'Eur e la sede della aula del consiglio regionale di Palazzo Valentini (in via Quat Irò Novembre, in pieno centro storico) occorrono, in momento di traffico normale (ma il traffico non è mai normale) quasi trenta minuti. L'aula non e della Regione, è della Provincia. Prima delle riunioni i due presidenti devono mettersi d'accordo sugli orari e spesso le diverse esigenze non coincidono, perché ci sono consiglieri che preferiscono la mattina, altri la sera. Per ora la Regione non crea problemi di questo tipo, in quanto è «governata» da una giunta democristianamonocoloredimissionaria e di riunioni, fino al 15 prossimo, non se ne parla. Mu a Palazzo Valentini tuli sono scettici sui risultati della prossima ussembleu che prevede l'elezione di una nuova giunta: l'accordo per il quadripartito è in ulto mare Gli uffici del Consiglio -'i trovano in un vecchio palazzo di piazza Sunti Apostoli. I locali per le otto commissio in non son. sufficienti, noli vi sono attrezzature né stan za e le pratiche s'ammucchiano dovunque. «Se entro il :it) novembre non vengono ap provate le nuove strutture ,ù funzionamento qui possiamo chiudere bottega n. dicono. Dal 1" gennaio, infatti, co minceranno ad arrivare dui ministeri interi uffici distaccati presso la Regione. Qux sii uffici arriveranno pari pa ri con la loro tradizionale organizzazione burocratica e per forza maggiore saranno loro a dellur legge, ad impwii i vecchi modelli: «Altro che passaggio dei poteri, qui s. rischia di diventare la bruì la copia elei ministeri «. Queste dichiarazioni sono untavuseRzarepenecoladetudisostriumtudnato« ledvea qnsole(llemmculauzvsn« nca11Ampfrqsgvmfnanmpc una diagnosi più o meno esatta della situazione o sono dovute solo a un malumore passeggero dei funzionari della Regione Lazio? Siamo andati in via Rosaiza 38. nel cuore di Trastevere (più di un'ora dall'Euri per vedere qual è la situazione di uno dei « comitati di controllo » più importanti ■'ella Regione: quello sugli atti delle Province. Qui le prefetture hanno inviato valanghe di pratiche arretrate, non risolte da anni, con tassa postale a carico del destinatario (pacco raccomandato li un chilo: 31)00 lire). Né al comitato di via Rosazza. né in tutta la Regione, esistono fondi per queste spese e funzionari e impiegati hanno dovuto pagare di tasca propria. « Si raccomanda, dicono 'e lettere di accompagnamento, di esprimere un parere enuo venti giorni ». Ma come si fa a parlare di « esame lampo » quando l'organico di funzionari e impiegati è di 11 persone? Ve una carenza di personale d'archivio, di dattilografe (la spedizione di pratiche e. lettere deve essere forzata mente rinviata di una settimana almeno), di uscieri (il comitato ne reclama almeno uno « per evitare l'incontrollato via vai di persone negli uffici»;, dì telefonisti (la funzione è assolta da chi si trova più vicino al telefono che squilla, ma gli impiegati stanno per fare uno sciopero « bianco » che consiste nel non rispondere a nessuna chiamata). Simili insufficienze ci sono anche nelle altre sezioni del- 1111111111111111 ii 111111 ri 1111111111111111 11 r m i m 111 la Regione sparse ner Roma. In via Ignazio Guidi, nel quartiere Ardeatino. dove c'è ii comitato di controllo p»r gli atti del Comune di Roma. m 111111 ii ii 1111 111111 11111111111 ii 1111111 e in via Cristoforo Colombo 440. dove c'è la sezione per gli atti dei Comuni e degli enti locali della Provìncia, a volte è addirittura impossibi 1 ! le svolgere anche un'attività ridotta. « All'inizio, ci dice un funzionario, si girava con i pacchi delle pratiche nelle auto, chiedendo uffici in prestito. Ora gli uffici ci sono, ma non si trova niente. Si fanno i giochi di prestigio!». Luca Giurato . gf !

Persone citate: Gatto Ila, Mannella, Valentini, Valerio Mannella