Alla coppia-primato Ocana-Mortonsen un Baracchi trionfale a 48,706 di media

Alla coppia-primato Ocana-Mortonsen un Baracchi trionfale a 48,706 di mediaUn'eccezionale impresa, su un percorso di 109 km Alla coppia-primato Ocana-Mortonsen un Baracchi trionfale a 48,706 di media I fratelli Pettersson al secondo posto a quasi due minuti e mezzo dai primi - Fischi per MottaRitter che deludono, classificandosi ultimi - A Moser-Borgognoni la competizione per i dilettanti (Dal nostro inviato speciale) Brescia, 4 novembre. Gusta e Thomas Pettersson volevano migliorare ti loro record e et sono riusciti: l'anno scorso trionfarono al «Baracchi» alla strepitosa media di 47,453 orari, oggi hanno fatto ancora meglio, raggiungendo t 47,838. Hanno battuto se stessi, però non sono riusciti a battere tutti gli avversari: lo spagnolo Ocaffa ed il danese tlortensen, sui 109 chilometri del percorso, hanno impiegato quasi due minuti e mezzo meno di loro: per due ore e un quarto hanno corso alla media di 48,706, impresa mai realizzata prima d'ora in una competizione su lunga distanza. Una grossa sorpresa: più grossa ancora, forse, di quella (negativa) fornita da Motta e Ritter, che sono giunti sesti — cioè ultimi — a quasi otto minuti e mezzo dai vincitori. Ormai non ci sono più dubbi: nelle gare contro il tempo, l'anno prossimo il vero « antt-Merckx » sarà Ocafia. Lo spagnolo, dopo avere battuto il belga nella breve prova a cronometro di Losanna, ha vinto anche a Lugano ed a Parigi, con una progressione entusiasmante: e oggi il merito del successo è principalmente suo, come ha onestamente , ammesso Mortensen subito dopò l'arrivo. Negli ultimi venti chilometri, Il danese lui rallentato II ritmo, Ita diminuito la frequenza del cambi: stentava a tenere la ruota dello spagnolo, che pedalava furiosamente a 50 all'ora, senza un attimo di pausa. Contro un avversario così, oggi forse lo stesso Merckx si sarebbe trovato In seria difficoltà (e qualcuno, malignamente, sostiene che Eddy abbta rinunciato al «Baracchi» anche perché non voleva rischiare di chiudere la stagione con una cocente sconfitta). I due Pettersson Imnno corso con una regolarità impressionaite: sincronismo perfetto, caribi precisi al millimetro, mai un rallentamento. Dopo 25 chilometri erano secondi dietro Ocana e Mortensen con quasi un minuto e mezzo di ritardo, ma non hanno forzato per un motivo abbastanza logico: stavano rispettando in pieno una tabella preparata loro dal direttore sportivo Martini, tabella che doveva portarli — come in ef- tetti è avvenuto — a battere il record della corsa; ed erano convinti che, continuando di quel passo, avrebbero finito con Vlmporsi, mentre se avessero forzato avrebbero rischiato la crisi nel finale. 1 due Pettersson, Insomma, hanno atteso fino ad una trentina dì chilometri dal traguardo che lo spagnolo e il danese pagassero lo sforzo; poi, quando st sono accorti che stavano perdendo la partita, hanno tentato un recupero in extremis, ma ormai era troppo tardi: hanno riguadagnato poco più di mezzo minuto, grazie al ce- dimento di Mortensen, però non sono riusciti ad andare oltre, anche perché Thomas ha accusato dei forti disturbi di stomaco. Anche il terzo posto è stato conquistato da corridori stranieri: il vecchio Plngeon in coppia con Thévenet ha dimostrato di saper ancora «soffrire» in bicicletta. E' giunto stremato, ma con meno di un minuto e mezzo di ritardo sui due Pettersson, che erano i grandi lavoriti (e la coppia francese, com'era logico, ha regolato la propria corsa proprio sugli svedesi). Al quarto posto Bollava ed II trentasettenne Aldo Moser, che non finisce mal di stupire. Al quinto Gulmard ed Hézard, al sesto Motta e Ritter, l grandi sconfitti. Motta, subito dopo l'arrivo, ha cercato — seppure con mezze parole — di addossare al danese la maggior parte di responsabilità per la grave débàcle. Poi, però, visto che la bugia sarebbe servita soltanto a creargli delle antipatie, alla televisione ha ammesso di non avere scusanti. In realtà Motta e Ritter non sono praticamente mal stati in corsa: dopo 25 chilometri, erano già quarti, ad oltre un minuto e mezzo da Ocaila e Mortensen. Anziché reagire, la coppia Italo-danese si è disunita sempre più ed all'arrivo è stata fischiata. E' stato fischiato soprattutto Motta, che dopo avere pedalato addirittura peggio di tre coppie iscritte al «Baracchi» per dilettanti, sulla pista in terra battuta di Brescia st è Impegnato in una platonica volata per non farsi superare dal due Pettersson. Nella categoria del dilettanti si sono imposti Francesco Moser e Borgognoni, alla media — apprezzabile — di 46,0-50 orari. Particolare curioso: Francesco Moser, che Ila appena vent'annl e non può ancora passare professionista per virtù di regolamenti della Federazione e per II blocco olimpico, ha battuto per mezzo secondo suo fratello Aldo, di diciassette anni più anziano. Maurizio Caravella Rivincita d el oo oBrescia. Ocana, a destra, e Mortensen nel finale del Trofeo Baracchi (Telcfolo Ap) (vimiG i- , M.i i Dalmitie Po». In Seriate Poi. In Iseo Pos. In j Arr. Brescia Class. COI'Plfc.lN GARA km. 25 claulf. { km. 50 classlf. km. 81,4 tlasjlf. | km. 109 linalc Ocana-Morlensen . . . 29'39"9 1 lh00'32" 1 lh58'4T' 1 J 2hl4'16"4 1 Costa-Thomas Pettersson j 30'54"1 2 Ih02'44" 2 Ih41'39"4 2 a 2'26"2 2 Pingcon-Thevenet . . . 30'57"7 3 lh03'13" 3 lh42'30"2 3 j a 3'45"6 3 Moser-Boifava .... 31'18"1 5 lh03'33"4 4 lh42'57"4 4 j a 5'19"8 4 Guimard-Hezard . . . 31'35"3 6 lh04'27"8 6 lh44'40"4 5 i a 6'01"6 5 Motta-Ritter 31'17"6 4 lh04'22"2 5 lh45'35"6 6 i a 8'28"2 6

Luoghi citati: Brescia, Lugano, Parigi