E' sempre più giovane il Torino che passa dal Prater a San Siro

E' sempre più giovane il Torino che passa dal Prater a San Siro E' sempre più giovane il Torino che passa dal Prater a San Siro Contro l'Inter (senza Ferrini) l'età media sarà di 24 anni - L'inesperienza, una delle cause delle incertezze di Vienna - I granata a Como - Migliorano le condizioni degli infortunati All'una e mezzo di notte, mercoledì sera, i giocatori del Torino passeggiavano ancora sulla Wiedner Gurtel davanti al loro albergo, o attendevano il sonno nella hall del Prinz Eugen, tornata silenziosa dopo l'invasione dei tifosi granata. E' normale che giocatori di calcio non riescano a prendere sonno dopo una partita (la carica nervosa non si esaurisce con il fischio finale dell'arbitro ed andare a letto serve a poco, ci si ritrova dopo ore a guardare il soffitto), ma Ferrini e colleghi avevano un motivo per stare svegli, c'era anche da discutere sull'Inter, dopo aver visto i prossimi avversari travolgere il Borussia a San Siro. La televisione austriaca ha messo in onda il match di Coppa Campioni alle 23 in differita, i granata hanno avuto il tempo di rientrare dal Prater, consumare una rapida cena (che nostalgia delle bistecche irlandesi...) e trasferirsi davanti al video. Fossati, probabile rivale diretto di Mazzola, si preparava già psicologicamente al duello con un Sandrino tornato a livello mondiale. «Siamo davvero all'ultimo sforzo di questo periodo terribile », ha commentato Giagnoni, che mai aveva sofferto tanto in panchina. I conti So: no presto fatti, a San Siro la squadra granata disputerà la sesta partita in 22 giorni, con una media di una sarà ufficiale ogni tre giorni e... rotti. La serie parte dalla gara in casa con il Lanerossi del 17 ottobre, prosegue con Torino-Austria (20 ottobre), Varese-Torino (24 ottobre), Torino-Cagliari (31 ottobre), la recentissima Austria Vien¬ na-Torino per arrivare alla sfida di domenica contro i domatori di Netzer e colleghi, i Più che le conseguenze di questo durissimo periodo, il Torino capolista dovrà temere a San Siro gli effetti dell'assenza dello squalificato Ferrini, che va ad aggiungersi a quella di Toschi il quale riprende solo ora la preparazione dopo lo stiramento accusato nella gara di andata contro gli austriaci e riacutizzatosi al primo sforzo in allenamento. Senza il capitano, sarà un Torino ancora più giovane che andrà in campo a San Siro. Sperando — come sembra — che tutte le botte ricevute al Prater da Pulici, Luppi, Fossati, Sala e Zecchini vengano as¬ sorbite, la miglior formazione che Giagnoni potrà schierare comprenderà Castellini, Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Crivelli, Rampanti, Pulici, Sala e Luppi. Ovvero 263 anni in undici, media 24 anni scarsi, un vero record per una squadra che si trova al comando della classifica. Ancora un dato. Ecco, a parte il portiere in seconda Sattolo, la « panchina» granata a Vienna: Barbaresi 23 anni, Rampanti 22 anni, Biagini 19, Rossi 19; venti anni e otto mesi di media, un altro primato per una partita di Coppa. La giovane età di molti giocatori («vi piace il Torino primavera? », chiedeva Ferrini ricordando che l'anno scorso Zecchini, Lombar- do. Crivelli, Luppi e Rossi erano nella seconda squadra) spiega anche gli sbandamenti del Prater: la stanchezza non è solo una questione muscolare, ma è. provocata anche dalla scarsa esperienza, che fa bruciare troppe energie e non permette recuperi. Giagnoni ha insistito su questo tasto nel commentare la partita. Sulle prime ha respinto le riserve sul rendimento dei suoi atleti contro l'Austria, poi ha riconosciuto onestamente che la squadra si è salvata per miracolo dal k.o. nella mezz'ora iniziale. « Mi dicono che sono fortunato — ha aggiunto il trainer —, bene, spero che la fa ma continui anche dopo San Siro ». Giagnoni confida che i tre giorni fra l'Austria e l'Inter siano sufficienti per consentire il necessario recupero di energie e per far svanire le conseguenze dei colpi ricevuti. Luppi, Pulici (proprio due delle tre punte rimaste) e Zecchini sembrano i più malconci nel « ritiro » di Como, dove la squadra si è trasferita ieri sera di ritorno da Vienna. Anche Sala preoccupa: la mezz'ala ha finito il match di Vienna sulle ginocchia, stroncato dalla fatica e dalle botte tirategli da Frolich e Dirnberger con fredda determinazione. Claudio ha nelle- gambe una serie di gare internazionali ancora più pesante di quella dei colleghi, con Pulici ha disputato infatti la partita della Under 23 a Vaxioe ed un match della nazionale militare. Tutti questi particolari possono spiegare, almeno in parte, come e perché il Torino abbia deluso al Prater, rinunciando a fare il suo gioco per lasciarsi imporre dagli avversari la sola arma di una difesa a tratti affannosa « C'è il risultato dalla nostra parte », ha commentato Giagnoni, il quale ha però ammesso: « Non apprezzo molto un gioco del genere, ma in certi casi... ». Il tralner è parso preoccupato, in vista di San Siro, delle incertezze di posizione dimostrate a tratti dalla difesa, da una certa improvvisa mancanza di organizzazione (« Ho visto andare due granata su un so-lo avversario lasciandone scoperto un altro, una cosa incredibile»). San Siro, considerando che l'Inter avrà Ber tini e Corso freschi per la forzata assenza in Coppa, diventa un banco di prova terribile per il Torino. Superare l'ostacolo senza danni costituerébbe una grossa impresa. L'obiettivo sarà il pareggio, ma i granata dovranno cercare di raggiungerlo attraverso il gioco: se si chiuderanno in difesa, segneranno la loro condanna. Vienna avrà pure insegnato qual- Bruno Perucca