Cerimonie del 4 novembre turbate da antimilitaristi ed ex combattenti
Cerimonie del 4 novembre turbate da antimilitaristi ed ex combattenti Durante l'alza-bandiera ieri in piazza Castello Cerimonie del 4 novembre turbate da antimilitaristi ed ex combattenti Si levano grida ostili: «Abbasso l'esercito; soldati, disobbedite» - I carabinieri intervengono e portano alcuni dimostranti verso le « gazzelle » - In quel momento gli ex combattenti si lanciano contro i fermati - Nel tafferuglio due contusi - Quattro persone sono state arrestate , . e , , - a La cerimonia dell'alzabandiera per la ricorrenza del 4 novembre, è stata turbata Ieri mattina da una zuffa tra giovani « antimilitaristi » da una parte, ex conibàttenti e neofascisti dall'altra. Ci sono stati quattro arresti. Dopo gli Incidenti, durati una decina di minuti, la manifestazione è proseguita e si è conclusa nella calma. ,, Alle 10,30 davanti a Palazzo Madama, c'erano le autorità civili e militari della Provincia. Erano presenti centinaia di mutilati ed ex combattenti alcuni del quali con cartelli di protesta per la mancata estensione ai dipendenti privali della legge « 336 » sul pensionamento anticipato. Nel momento dell'alzabandiera, mentre la banda dei carabinieri Intonava l'Inno nazionale e un reparto presentava le armi, si sono levate grida ostili: « Abbasso la bandiera c l'esercito u, « Soldati, disobbedltc ». Nello stesso memento, gruppi di giovani hanno cominciato a distribuire volantini in cui la cerimonia era definita « macabra apologia di nazionalismo e di militarismo » e si ricordava che « oggi, 4 novem, bre. c'è chi esalta il massacro di milioni di persone, ma c'è chi si impegna a rivendicare con tutti i mezzi il diritto di discutere pubblicamente il problema dell'esercito ». I volantini contenevano altre frasi come « esercito, struttura parassitaria » e « sortitelo militare, senola di servilismo e di lavaggio dei cervelli ». I carabinieri sono intervenuti per far tacere i dimostranti e per sequestrare I manifestini. E' nato un parapiglia dovuto soprattutto all'Ingerenza di persone estranee. Infatti, mentre 1 dimostranti venivano condotti verso la Piazzetta Reale per essere caricati sulle « gazzelle » del carabinieri, decine di ex combattenti con medaglie appuntate sul petto, cappelli da bersagliere e baschi da paracadutista, si sono avventati su di loro a pugni, schiaffi e calci. I militari sono riusciti a sottrarli a stento alla furia. Gli esagitati hanno continuato a sfogare il loro risentimento con calci alle autoradio. Ad accrescere la confusione si sono aggiunti gruppetti di neofascisti che gridavano slogans inneggianti all'Italia e all'esercito e non perdevano occasione per menar le mani. Alla caserma Podgora quattro manifestanti sono stati dichiarati in arresto per vilipendio alla bandiera, e alle forze armate, istigaI zi(jrl?.»c'el Militari a disobbedire, i-esistenza a pubblico ufficiale. So-. ndi'Jlft prof. Beppe Marasso, 29 anni, via Chiesa della Saluto 126 (più volte denunciato per attività antimilitariste); il prof. Giovanni Salio, 28 anni, corso Duca degli Abruzzi 68, assistente universitario; l'Insegnante Antonio Bottino, 25 anni, corso Vittorio Emanuele 169; Ernesto Venesia, 17 anni, via Spano 11, meccanico. Al San Giovanni, l'appuntato dei carabinieri Alfredo Quaranta è stato medicato per ecchimosi alla mano sinistra. Aveva messo una mano davanti alla bocca del Marasso per farlo tacere, e quello gltel'ha morsicata. Anche quest'ultimo ha dovuto farsi medicare all'ospedale. Sarà inoltre denunciato per porto abusivo di un manganello ferrato. Ieri-sera gli organizzatori della manifestazione (movimento giovanile de, federazione giovanile socialista, gioventù liberale, presenza liberale, movimento federalista, antimilitarista e di riconciliazione) hanno diffuso un comunicato in cui si dice che « la pacifica dimostrazione di dissenso e stata stroncata da un brutale assalto di fascisti e da un violento intervento del carabinieri ». Un altro arresto, il quinto, è slato eseguito in mattinata davanti alla Gran Madre. Mario Ferraiotto. 47 anni, che vive sotto i ponti, ha insultato i militari che presentavano le armi all'ossario dei Caduti. Qualche momento di tensione anche ieri sera, durante la cerimonia dell'ammaina-bandlera sempre in piazza Castello. Giovani appartenenti a movimenti di destra hanno cercato di disturbare la manifestazione, gridando « Italia. Italia » ed Innalzando vessilli con lo stemma monarchico. Polizia e carabinieri li hanno allontanati senza incidenti. Il prof. Giuseppe Marasso - Il fermo del prof. Giovanni Salio durante i tafferugli
Persone citate: Beppe Marasso, Ernesto Venesia, Giovanni Salio, Giuseppe Marasso, Marasso, Mario Ferraiotto
Luoghi citati: Italia
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