Ritardano i cinesi all'Onu Tensione Pechino-Mosca? di Ennio Caretto

Ritardano i cinesi all'Onu Tensione Pechino-Mosca? Partono forse oggi per New York Ritardano i cinesi all'Onu Tensione Pechino-Mosca? In America si attende con impazienza la conferma dell'arrivo - Voci di crisi al confine del Sinkiang dove cinesi e russi starebbero ammassando truppe (Dal nostro corrispondente) New York, 4 novembre. La delegazione cinese all'Orni dovrebbe partire oggi da Pechino per New York. Manca tuttavia la conferma ufficiale, e al Palazzo di Vetro di Manhattan e al Dipartimento di Stato di Washington si incomincia a nutrire apprensione. Molti sperano che la delegazione prenda il suo posto all'Assemblea generale lunedì. Essa dovrebbe compiere una sosta a Ottawa, per consentire al viceniinistro degli Esteri Ciao Kuan-hua e all'ambasciatore in Canada Huang Hua di consultarsi. Ciao è il capo della delegazione (dieci persone in tutto) Huang Hua sarà il rappresentante permanente all'Oliti. Sulla partenza, Pechino ha mantenuto finora un ostinato riserbo. Il ministro degli Esteri Ci Peng-fei non ha più mandato telegrammi al segretario Thant, contrariamente a quanto annunciato. Thant è attualmente in ospedale per un attacco di ulcera, e preparativi per l'accoglienza sono stati affidati al presidente dell'Assemblea, l'indonesiano Malik. La polizia di New York ha preso straordinarie misure di sicurezza, sebbene finora sia in programma solo una manifestazione di simpatia della colo nia cinese di New York. Il mistero che circonda i movimenti della delegazione è reso più fitto da eventi molto recenti. Ieri sera a Pechino, il ministero degli Esteri ha offerto un « cocktail di ringraziamento » ai Paesi che hanno appoggiato l'ingresso della Cina all'Onu. Erano presenti Ciao Kuan-hua e i suoi collaboratori, tra cui la nipote di Mao Tse-tung, Wang Hai-jung, di 34 anni. Nessuno di loro ha parlato di New York. Il ministro Ci Pengfei, nel suo discorso, ha insistito sulle funzioni rivoluzionarie del Terzo Mondo nel consesso delle nazioni, ma non è sceso in particolari logistici. Secondo la New York Post. la delegazione sarà preceduta al Palazzo di Vetro da Huang Hua, lunedi o martedì. Questo giornale ritiene che l'arrivo dei cinesi sia stato posticipato, ma non sa spiegarne il motivo. Esso sottolinea soltanto che alcuni biglietti da Parigi a New York erano stati prenotati oggi per i diplomatici provenienti da Pechino, ma risultano ora annullati all'ultimo momento. Il giornale prevede che Ciao Kuan-hua sbarcherà all'aeroporto Kennedy solo alla fine della prossima settimana. Se vi è davvero un ritardo, la ragione sarebbe duplice. Il Dipartimento di Stato americano nota a Washington che Formosa min è stata ancora espulsa da tutte le sedici organizzazioni affiliate all'Onu, come richiesto da Pechino. Inoltre, la tensione ai confini tra la Cina e l'Urss starebbe aumentando. Notizie provenienti da Hongkong affermano che truppe cinesi si stanno ammassando alla frontiera da metà settembre circa, nell'area dell'Asia centrale dove scorre il fiume Ili, già scena di scontri armati nel '69. Anche i. sovietici stanno eseguendo manovre. Il punto nevralgico è il centro siderurgico di Kuldja, in territorio russo, dall'altra parte del Sinkiang, e non lontano da Lop Nor, la base nucleare cinese. Le notizie ^ono state fornite da russi residenti in Cina dalla rivoluzione bolscevica, e che nei giorni scorsi hanno ottenuto il visto d'uscita dalle autorità di Pechino. Ciao Kuan-hua è il negoziatore cinese sulle questioni confinarie, ed il viceministro degli Esteri responsabile della politica verso l'Urss e l'Europa, e sarebbe quindi coinvolto in tutto ciò. L'impegno cinese all'Onu non sarà tuttavia minacciato da contrattempi. Sembra che Ciu En-lai abbia fatto già sapere a Thant, tramite una delegazione « amica », di volere uno dei posti di vicesegretario per uno dei propri collaboratori. Ciu En-lai ambirebbe in particolare al posto di Ralph Bunche, lo scrittore negro Premio Nobel della pace, quello cioè di sottosegretario per « speciali questioni politiche ». Bunche ha lasciato l'Onu alcune settimane fa svArvper questioni di salute. Ciu En-lai avrebbe comunicato la Itllll Ill1lli:tlll9llll[til1llllltjll[lll]lltll sua richiesta subito dopo votazioni del 25 ottobre. Su richiesta della Romania, il dibattito per la conferenza mondiale del disarmo è stato rinviato di alcuni giorni (doveva svolgersi domani). Analoga misura è stata presa per una riunione del Consiglio di Sicurezza. Quasi di colpo, l'Onu cambia il passo per consentire a Pechino di raggiungerla. Ennio Caretto