Lo spettro del colera sulle zone distrutte dal maremoto in India

Lo spettro del colera sulle zone distrutte dal maremoto in India E ancora impossibile fare un bilancio della catastrofe Lo spettro del colera sulle zone distrutte dal maremoto in India Centinaia di cadaveri trascinati in mare dalle acque dei fiumi in piena - Alcune fonti parlano di cinquantamila morti, ma ufficialmente sono seimila - Mancano cibo e medicine Nuova Delhi, 2 novembre. Con il passare delle ore le proporzioni del cataclisma che si è abbattuto sulle coste della baia del Bengala, e in particolare sullo Stato indiano di Orissa, assumono proporzioni sempre più allucinanti. Un giornalista dell'United News of India, che ha sorvolato le zone colpite venerdì scorso dal ciclone e dal maremoto, afferma che le vittime potrebbero essere più di cinquantamila. Dal canto suo la radio governativa parla di almeno 25 mila morti, mentre le ultime cifre ufficiali non vanno oltre i seimila. Sono cifre contrastanti. Ma una cosa è certa: quando il bilancio di questa nuova tragedia che ha colpito l'India si potrà fare in maniera abbastanza vicina alla realtà, si tratterà di un bilancio spaventoso. Le corrispondenze parlano, tra l'altro, di centinaia di cadaveri, che sono stati visti trascinati dalla corrente impetuosa delle acque dei fiumi in piena. Il ministro del Bilancio dello Stato di Orissa. Pratap Chandra Mohanty, ha ' affermato che le intere regioni di Cuttack e Belsasore, che insieme contano una popolazione di oltre quattro milioni e mezzo di abitanti, sono state devastate dal ciclone e dall'w onda anomala ». Il ciclone, sempre stando alle prime notizie, ha provocato i danni maggiori nelle regioni costiere dello Stato di Orissa, più basse rispetto al livello del mare. E' una zona prevalentemente agricola, dove si coltiva il riso: ed il maremoto l'ha colpita proprio mentre il raccolto era ormai imminente, distruggendolo completamente. Ma c'è di peggio; l'acqua salmastra dell'oceano, sommergendo vaste zone della campagna, le ha rese praticamente sterili per anni. Altro danno economico di grande rilevanza per la regione è la distruzione del porto di Paradip, che serviva da scalo per numerose società - marittime internazionali. che desideravano evitare la congestione del porto di Calcutta, 200 miglia a nord-ovest. La situazione è disastrosa, anche perché il governo indiano non ha le risorse sufficienti per potervi fare fronte in maniera adeguata. Secon- do i calcoli fatti dalle autorità, per un primo intervento a favore delle popolazioni disastrate (si calcola che vi siano più di un milione di senzatetto) sarebbero necessari almeno 200 milioni di rupie, pari a oltre 16 miliardi di lire. Mancano il cibo, i medicinali, l'assistenza e, se non si farà presto, decine di migliaia di persone rischiano di morire di fame. Le autorità temono anche l'esplosione di un'epidemia di colera. A Bhubaneswar, capitale dello stato di Orissa, le autorità hanno detto che contano di aprire 250 campi di soccorso con 200 medici delle scuole di medicina. Almeno 100 esperti sanitari stanno accorrendo nella zona per realizzare fognature di fortuna nel tentativo di diminuire il pericolo di un'epidemia. L'impressione che le notizie proveniente dalla zona hanno provocato fra l'opinione pubblica è enorme. (Ap) * aajajp WEB:. Calcutta. Il corpo di una vittima del violento maremoto ritrovato dai soccorritori tra le rovine di una capanna, nello Stato di Orissa (Tclcfoto via satellite Ansa - Upi)

Luoghi citati: Bhubaneswar, Calcutta, India, Nuova Delhi