Malfatti: bisogna tornare a parità fisse entro il 1971
Malfatti: bisogna tornare a parità fisse entro il 1971 Il presidente Cee ai giovani imprenditori europei Malfatti: bisogna tornare a parità fisse entro il 1971 « Le attuali divergenze nei regimi di cambio all'interno del Mec rappresentano un ostacolo capitale al funzionamento della Comunità» - «La realtà esterna impone di legare le iniziative a breve termine a una strategia globale » ? La futura società per azioni europea (Nostro servizio particolare) Roma, 1 novembre. «Lo siato di divergenza nei regimi di cambio dei paesi del Mec deve cessare prima della fine dell'anno» ha detto oggi il presidente della commissione della Cee, Malfatti, chiudendo il 14" congresso dei giovani capi d'impresa europei che si è svolto a Roma. Malfatti ha osservato che (d'assenza di parità fisse rappresenta un ostacolo capitale al funzionamento della Comunità, come è dimostrato dal mercato agricolo unico o dal ritardo nell'applicazione di certe misure del programma di unione economica e monetaria)» Il presidente della commissione Cee ha aggiunto che il voto del Parlamento inglese per l'adesione al Mec è un fatto storico e che ormai «la realtà esterna impone di legare le iniziative a breve termine a una strategia globale», che l'occasione per farlo dovrebbe essere costituita da una riunione al vertice, che la commissione appoggia e che ha già trovato favorevole accoglienza dei sei paesi, del Mec e dei quattro paesi candidati all'ingresso. Però, ha concluso Malfatti, «i tempi sono ridotti; occorre che i popoli europei mostrino la loro volontà e la loro capacità di rispotidere a una domanda molto semplice: se vogliono o no organizzare il loro avvenire». Tema del convegno dei gio- vani capi d'impresa, iniziato sabato, è stato il progetto presentato un anno fa dalla commissione della Cee, e attualmente oggetto di discus- i o a o sione dei ministri del Mec per creare un'unica legislazione sulle società o, come si dice, per definire la «società per azioni europea». Il responsabile Cee per questo settore, dottor Vogelaar, ha svolto la prima relazione osservando che le imprese debbono poter disporre d'una legislazione che «ne consenta l'organizzazione su scala europea». Un diritto comune consentirebbe a ognuna «il libero accesso a tutto il mercato europeo dei capitali». Il regime proposto dal Mec consentirebbe ai lavoratori delle imprese d'avere un rappresentante ogni due degli azionisti nel «consiglio di impresa europea» da creare per ogni società che divenga «europea» di diritto. L'oratore ha detto che i sindacati vogliono la parità, gli impresari non vogliono rappresentanti operai, però — ha aggiunto — una parte degli imprenditori tedeschi e olandesi comincia a familiarizzare con questa proposta. Il direttore per la sezione banche della Comunità, dott. Schwartz, ha detto che la proposta in discussione consente ai fondatori di società per azioni europee di scegliere fra azioni al portatore ed azioni nominative. E' stato però anche proposto un sistema di pubblicità che consente di conoscere ogni partecipazione al capitale azionario che possa influenzare la gestione delle imprese. In tal modo si dovrebbero «ottenere gli scopi perseguiti dalla nominativita obbligatoria, senza subirne gli svantaggi». La soluzione vera del problema della nominatività, a parrre dei proponenti europei, va cercata nel diritto tributario: i diritti dei paesi membri sono tutti assai diversi, la commissione non s'è ancora pronunciata a favore di nessuno di essi. Il direttore per gli Affari industriali della Comunità ha infine osservato che « la realizzazione dell'unione economica comunitaria resterà fragile finché la quasi totalità delle imprese industriali e commerciali saranno nazionali. La cooperazione fra imprese di diversi Paesi del Mec oggi è frequente, tuttavia le fusioni restano difficili. La pratica dimostra che i legami tra imprese europee sono meno frequenti di quelli che si stabiliscono tra imprese americane. Occorre quindi eliminare gli ostacoli di natura giuridica e fiscale ». g. m. zz- mt mt Il presidente Malfatti (Tel.)
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