Bimbi in parcheggio

Bimbi in parcheggio Saper spendere Bimbi in parcheggio In caso d'improvviso impegno, è possibile assicurarsi la custodia del figlio con 500 lire l'ora - Ma per la gran massa delle donne il problema resta aperto - In cucina con la focaccia e il formaggio Tutti i giorni la signora i sM. V. parte da casa in «500» per andare ad assistere la nonna gravemente inferma. « Ho un problema grosso: non so a chi officiare il mio bambino di 3 "anni. La donna a poste non ha tempo, dei vicini non posso approfittare. D'altra parte mi preoccupa che mio figlio viva per tante ore accanto ad una persona malata. Che fare in Questi casi? Che cosa mi suggerite?». ** Di « posteggiare » il bimbo in un baby parking, così negli Stati Uniti si chiamano i locali confortevoli dove le mamme americane collocano i loro bimbi mentre sbrigano pratiche negli uffici, vanno dal parrucchiere, o nei grandi magazzini, partecipano a cerimonie ecc. A Torino ce ne sono soltanto due (mandiamo gli indirizzi alla signora Lodovica Veronesi che ce li ha chiesti) e rappresentano gli albori di un'iniziativa destinata a prendere piede con gli anni. Purtroppo il « parcheggio » costa caro e, per ora, è accessibile solo a un ristretto numero di privilegiati. Come funziona, in quali ore, e quanto costa il pareheggiobimbi? Abbiamo rivolto le domande a una delle direttrici. « Funziona — dice — come rifugio temporaneo per bimbi dai 2 ai 10 anni, dalle 7,30 alle 19. Il costo è di L. 500 all'ora. Esistono forme di abbonamento, mediante tesserini da 5000 lire, valevoli per 10 ore, ed esauribili in un mese dalla data d'acquisto. Per fratellini si applica uno sconto del 10 per cento. I bimbi, divisi per età in gruppetti di otto, ed affidati a tre sorveglianti (maestre d'asilo diplomate), possono giocare, disegnare, assistere alla proiezione di film, cartoni animati. Hanno un teatrino con cui realizzare spettacoli di cui loro stessi sono gli attori. Nel pomeriggio è prevista generalmente una passeggiata all'aperto. Su richiesta dei genitori vengono impartite lezioni di inglese». E quando c'è bisogno di « collocare » il bimbo nelle ore della sera? «Il servizio ai "baby sitter" collegato con la nostra organizzazione scatta alle 19. Il costo è 600 lire all'ora. Si deve provvedere al riaccompagnamento a casa, o pagare il taxi per il ritorno ». Concludiamo: i baby parking, costituiscono dunque una soluzione moderna e dinamica al problema di dove e a chi lasciare i bimbi, in caso di un impegno improvviso, o comunque di poche ore. Qui è la loro caratteristica ma anche il loro limite. Non servono alla mamma che lavora e che purtroppo si trova davanti a gravissime difficoltà in una città povera di servizi sociali. Se è vantaggioso, spendendo mille lire, evitare di trascinarsi dietro bimbi piangenti da uno sportello "all'altro della banca il discorso ovviamente non regge in una situazione di « necessità permanente ». szhmdseN«ullcdgtdCstgssr«sggcsBplIn cerca di condizionatori per il caldo e per il freddo « Mi è stato detto — scrive il signor Giovanni Conti — che il condizionatore può anche servire per il riscaldamento. Sarà sufficiente per riscaldare una stanza di 50 me, prima e dopo la normale accensione dell'impianto centrale? ». ** La sua informazione è esatta: sono in commercio condizionatori d'aria da ambiente con resistenze elettriche, che assolvono il compito richiesto e riscaldano una camera delle dimensioni indicate nel periodo primaverile ed autunnale. Costano in media circa 170 mila lire e sono prodotti dalle più note ditte.Più precisa è la domanda del signor Vezzaro: « Vorrei un condizionatore che non necessitasse di prese d'aria esterne e deumidificasse l'aria della camera da letto oltre ad abbassarne la temperatura, che d'estate diventa insopportabile. Ma desidero che sia garantita l'assoluta silenziosità anche nella quiete notturna ». Anzitutto una precisazione: ogni apparecchio condizionatore raffredda e deumidifica contemporaneamente l'aria dun ambiente. Se il nostro lettore desidera evitare le prese d'aria esterne, dovrà scegliere un condizionatore ad acquaIl prezzo si aggira sulle 250 mila lire. Ma in quanto a garantirle sonni beati e senza alcun ronzio molesto, ci consenta di non assumerci que sta e n responsabilità. Le ditte sostengono che sono « silenziosissimi » e un esperto ci ha confidato che « sono lievemente più silenziosi dei condizionatori ad aria, che non si distinguono certo per un elevato grado di silenziosità ». Ne tragga lei le somme. Focaccia al formaggio Ricetta della Liguria Laura Cibello, che ci segue « con interesse e affetto », ha un appello gastronomico da lanciare: « Desidererei sapere la ricetta della squisita focaccia al formaggio di Recco della quale in famiglia siamo golosi, ma che io ho spesso tentato di fare con risultati disastrosi ». ** Forse perché, signora Cibello, a Torino è del tutto sconosciuta (anche ai più noti e forniti negozi di formaggi, anche ai produttori, grossisti e importatori) l'indispensabile « formaggetta ligure » che sta alla base della « Focaccia al formaggio » non solo di Recco, ma ligure in generale. Ci ha spiegato un giornalista genovese: « E' piccola, rotonda, tipo caciotta; qualcosa di mezzo, come consistenza, tra la robiola e il Bel Paese, meno piccante del pecorino fresco. Insomma è la " formaggetta ", produzione artigiana locale». Vuole, signora Cibello, ritentare usando una caciottella? Eccole da « Le ricette regionali » il suggerimento di Anna Gosetti della Salda. Focaccia al formaggio. Ingredienti: farina bianca (di grano duro, del tipo detto «manitoba») gr 300; « for-, maggetta » (formaggio ligure) gr 500, olio d'oliva, sale. Impastare la farina con un bicchiere di acqua ed un pizzico di sale; lavorare bene la pasta, quindi dividerla a metà e stenderla con il matterello facendo due dischi. Tagliare a dadolini il formaggio. Ungere abbondantemente di olio uno stampo largo come i dischi di pasta e sistemarvene uno. Disporre sulla sfoglia i dadolini di formaggio, ricoprendoli con il secondo disco. Mettere il recipiente in forno già caldo togliendolo quando la focaccia sarà ben cotta e dorata. (Nota: non avendo a disposizione la tipica « formaggetta » ligure, usare fontina o un formaggio similare a pasta semidura. La focaccia, per riuscire perfetta, andrebbe cotta su fascine di erica). o l o . » Tra doti manuali e arte c'è una bella differenza Investire in quadri il proprio denaro è un'operazione delicata e rischiosa. L'opera d'arte non fornisce tassi d'interesse, non i serve a fronteggiare immediate esigenze della famiglia. Stando lì, attaccato alle pareti, il quadro può raddoppiare o triplicare il suo valore, o perderlo con altrettanta vertiginosa rapidità. Saper spendere in questo campo esige non soltanto esperienza, ma anche fortuna. Non basta che il pittore si sia fatto un nome, bisogna che questo nome duri. Alma S. scrive da Novara: « L'altra sera ero a Milano in casa di amici. Si parlava di un notissimo pittore e c'era chi si profondeva in elogi quando uno dei presenti definì il successo di questo artista come il frutto di una diffusa incompetenza. Conclude: " Quel che è triste non è che gli Ary Scheffer oggi si siano moltiplicati, ma che non ci sia più un Baudelaire a farne giustizia ". Ma chi era Ary Scheffer? Mi sento proprio ignorante ». ** Risponde il critico Angelo Dragone: « Ary Scheffer è un " caso " da citare a modello di quel che può accadere a chi confonde certe doti manuali con lo spirito creativo proprio dell'artista, Oggi nessuno sa più chi sia, ma verso, la metà del secolo scorso era considerato un grande, un sommo. "In confronto a lui — scriveva il suo mecenate conte Krasinsky — Raffaello è un volgare materialista ". Ciò nonostante nessuna storia dell'arte ne cita il nome, un dizionario artistico, il Bénézit, si limita a rendere omaggio alle sue virtù di uomo privato. «Nacque nel 1795 da un H pittore della corte di re Luigi. La sua era una pittura sdolcinata e tendente al romantico, che doveva piacere a gente dal cuore tenero: "La vedova del soldato", "Gli orfani al cimitero", "La suora di carità " ecc. Divenne pittore alla moda, per lui posarono re e artisti. I prezzi crescevano in proporzione alla fama; tra gli acquirenti capi dì Stato, banchieri come Rotschild e musei. Una fortuna straordinaria che permise a Scheffer una vita lussuosa. Finché un brutto giorno un giovane critico che si chiamava Baudelaire scrisse un articolo intitolato " Di Ary Scheffer e delle scimmie del sentimento " mettendo in evidenza l'equivoco di chi cerca la poesia nei contenuti illustrativi anziché come risultato della pittura. Concludeva "Le scimmie del sentimento sono in genere cattivi artisti ". E la meteora Scheffer precipitò ». tdotstUrpet

Luoghi citati: Liguria, Milano, Novara, Stati Uniti, Torino