aUn pilota venuto dalla gavetta

aUn pilota venuto dalla gavetta Il nome di Sif f ert si aggiunge ad una tragica catena di vittime ASSENZA GUARD-RAILS | ' aUn pilota venuto dalla gavetta Lo svizzero aveva 35 anni - Correva con la Porsche nel campionato mondiale marche e in Formula 1 con la BRM - Aveva cominciato come passeggero di sidecars - Sacrifici e rinunce per seguire la vocazione di corridore - Come Clark e Rodriguez è perito in una gara senza importanza, voluta in onore di Stewart f nmp «i p cvnltn il dramma Etxo 11 luo80 de,la lra8cdia-la Hawthorn Bcnd tome si e svojio il uTamma di Brands Halch una curva che piega su,ia destra. I piloti la imboccano con una traiettoria che scende da sinistra a destra. SiiTcrt c finito contro il terrapieno, che ha fallo da trampolino alla BRM. Gli spettatori hanno corso un rischio gravissimo. E' deplorevole la mancanza di guard-rails: le barriere assorbono meglio gli urti e. soprattutto, impediscono alla macchina di volar in aria : | I ; I i I Un'altra corsa di poca importanza, un altro rogo sulla pista, un altro uomo che muore. La gara di Brands Hatch, 'autodromo che sorge sulla strada fra Londra e Dover, doveva essere una manifestazione di allegria, una festa per lo sport del volante che salutava il suo campione 1971, Jackie Stewart. Quasi una riunione fra amici, senza lo stimolo della lotta per il titolo mondiale. E, invece, ecco la tragedia. Il destino si diverte a strappare d'improvviso, crudelmente, chi più degli altri emerge nel difficile mondo delle competizioni. Jo Sitlert come Pedro Rodriguez o Jim Clark. Divampano le fiamme, fioriscono tragici funghi neri. Il fuoco è il più terribile nemico degli uomini che corrano a :500 l'ora; un nemico che non si è ancora riusciti a domare, malgrado l'adozione di nuove misure di sicurezza sulle monoposto e sui circuiti. Quando una vettura con 200 litri di benzina si sbriciola contro un ostacolo non c'è da illudersi. Non esi stono serbatoi in grado dresistere a impatti cosi disa strosi; ammesso che il pilota sopravviva, bisognerebbe che i pompieri intervenissero e spegnessero l'incendio in una ventina di secondi. Sarà mapossibile che questo si verifichi? Il discorso si fa accade mico, coinvolge anche legislatori, organizzatori, costruttori. I primi, che emanano regolamenti assurdi nella loro pericolosità, i secondi che puntano soltanto allo spettacolo, senza limitazioni, i costruttori che si piegano, sdevono piegare, a realizzare macchine che non possono non essere terribilmente fragili. Le corse debbono continuare, ma è ora di cambiarmolte, tante cose, senza abbandonarsi alle solite, sterilpolemiche sull'utilità o mendelle competizioni. Son ) sotanto vuote esercitazioni, cutanti amano indulgere all'indomani di una tragedia. Si chiacchiera, si discutesi propone e, intanto, il triste, tragico elenco si allungae comprende i migliori. Sifert era indubbiamente uasso del volante, uno dei pibravi, perché si alternava copari abilità al volante dellgrosse 917-K cinque litri dela Gulf-Porsche e a quelldell'affusolato monoposto dFormula 1 della Casa inglesBRM. Lo svizzero aveva vintcon le Porsche tredici prve del campionato mondia marche (dalla « 1000 km» di Monza a quella di Spa, dalla Targa Florio alla « Sei Ore » di Watkins Glen) e con la BRM. quest'anno, il Gran Premio d'Austria, il secondo nella sua vita. Il primo succes so l'aveva ottenuto proprio a Brands Hatch, nel 'H8 (Gran Premio d'Inghilterra) con la Lotus della scuderia di Rob Walker. Nel '72 avrebbe continuato a correre per la BRM e. nel settore prototipi, con l'Alfa Romeo. Siffert era nato a Friburgo il 7 luglio 1936. Famiglia modesta, senza troppi soldi. Lui faceva l'operaio carrozziere. Un giovanotto esile, magro, che all'ufficio di leva rispe dirono a casa perché aveva un piede troppo debole. Jo ne approfittò per non interrompere la carriera motorì¬ stica, iniziata nel 1958 come passeggero del sidecar di Edgar Strub. Dopo esser diventato campione svizzero di motociclismo, Siffert passò all'automobilismo nel I960. Erano i tempi della Formula Junior, per fare il pilota l'elvetico compiva sacrifici incredibili. Trafficava in auto usate, quel che guadagnava (poco) gli serviva per mantenere la macchina e spostarsi per l'Europa. « I miei colleghi — raccontava Siffert di quei suoi anni eroici — anelavano a dormire in albergo, io mi accontentavo di un cantuccio in garage e, spenno, saltavo i pasti ». La scalata al successo cominciò nel 1965, quando in Sicilia batté Jim Clark in una memorabile gara sul circuito di Pergusa. Quella vittoria aggiustò molte cose, soprattutto la situazione finanziaria di Siffert, che aveva spe. so i suoi ultimi soldi pei pagarsi il traghetto fra Reggio e Messina. Venne ingaggiato da Rob Walker, ebbe in Formula 1 una Cooper Maserati, poi una Lotus. La Porsche si accorse di avere quasi in casa uno che sapeva andar forte. I tempi della gavetta finirono, Siffert potè presto permettersi gli hotel di lusso. A Friburgo aprì un ; garag., divenne concessionario della Porsche. Si era sposato nell'autunno 1970 con la figlia di un industriale elve lieo e aveva avuto un bambino. Siffert, però, non aveva dimenticato gli anni duri. Era rimasto un uomo riservato, quasi schivo. Amava sciare e giocare ad hockey su ghiaccio in vacanza, vacanze sem pre più corte, perché il ca lendario delle corse diventava sempre più lungo: Formula 1, campionato marche, Càn-Am. Poteva ottenere ancora molto da quel mestiere che aveva scelto per pura passione. Ora, non .ci rimane che un ordine di arrivo: Brands Hatch, « Rothmans World Championship Victory Race». 1) Gethin, BRM; 2) Fittipaldi, Lotus: 3) Stewart.. Tyrrell; 4) Siffert, BRM. Gara sospesa, piloti classificati secondo l'ordine in cui si trovavano in quel momento. Anche Siffert, perché aveva percorso i primi 15 giri della competizione. Siffert quarto. Lo dobbiamo salutare cosi. Che tristezza. Michele Fenu Pauroso elenco Con la morie di Siffert, si allunga l'elenco ilei pilliti caduti in corsa o in prova. Sarchile impossibile ricordare lutti i nomi. Citiamo i più impili ari degli ultimi cinque anni: niii7 . Bamliui. Ferrari, Montecarlo, in corsa; 19(18 - Clark. Lotus, llocki-lnliclin. in corsa; Scartinili, Porsche, Rossfeld, in prova: Schlcsser. Umida, Rniien, in corsa; 1969 - I,. Bianchi. Alfa Romeo, l,e Mans, in prova; Dawkins, Lola, Oultnn Park, in corsa: Miller, Bimv, Nuerburgrlng, in corsa: 1970 . McLaren, McLaren. Goodwoud, in prova; Piers Clourage. De Tomaso. Olanda. In corsa; Rludt, Lotus, Monza, in prova; 1971 - Giunti, Ferrari, Itucniis Aires, in corsa; Itnilrlgiicz. Ferrari, Norimberga, in corsa.