Mancini accusa nuovamente la procura - Domani rinchiesta di Guido Guidi

Mancini accusa nuovamente la procura - Domani rinchiesta Il "leader,, socialista ha parlato ieri a Cosenza Mancini accusa nuovamente la procura - Domani rinchiesta L'indagine del Consiglio superiore della Magistratura non si concluderà prima di gennaio - Il massimo organo giudiziario dovrà stabilire se le gravi affermazioni di Mancini e Jannuzzi sono fondate nostro servizio Roma, lunedì mattina. L'on. Giacomo Mancini Si è inserito nuovamente nella polemica fra parlamentari e magistratura, sul caso di cui è protagonista, per difendere il suo atteggiamento. Il segretario del psì. parlando a Cosenza durante il « Festival dM'Avanti'. ». ha sostenuto che i socialisti, con le critiche espresse in questi giorni, non hanno inteso offendere l'ordine giudiziario nel suo complesso, ma soltanto accusare « determinati settori che sfuggono ai controlli democratici ». « Non è nostro costume — ha osservato Mancini — fare ritorsioni o azioni intimidatrici. Però nessuno pensi che i processi in Italia, comuni e politici, si possano fare fuori delle forme' procedurali prescritte o con la " fuga " di notizie contro le quali è impossibile ogni difesa. Questo è avvenuto a Roma in diverse occasioni. Questo, a nostro giudizio, è avvenuto la settimana scorsa ». « Contro questi sistemi — ha sottolineato il segretario del psi insistendo nella sua critica.alla iniziativa del procuratore della Repubblica di Roma da lui accusato di avere compiuto un eccesso di potere effettuando una indagine sulla sua attività come ministro dei Lavori Pubblici — che non sono né possono essere quelli della magistratura italiana abbiamo reagito e reagiremo. Non abbiamo né intimidazioni da fare né prò- tezioni da chiedere giacché non temiamo confronti con nessuno, dentro e fuori dello schieramento politico, su qualsiasi questione. Vogliamo però che tutto si svolga alla luce del sole, in modo chiaro e non già attraverso canali oscuri o veline compiacenti ». « Da oltre quindici giorni, a Roma, si diceva in diversi ambienti — ha concluso l'on. Mancini, partendo dal presupposto che tutto quanto è avvenuto faccia parte di una vasta manovra delle forze moaerate, delle forze eversive di destra e del neofascismo — che qualche cosa di grosso sareooe scoppiata. Contro tutto ciò abbiamo reagito. Ci siamo collegati, muovendoci come ci siamo mossi, alla linea che ha sempre seguito il psi e alla quale si deve, è bene non dimenticarlo, la posizione di autonomia e di prestigio di cui gode nel nostro ordinamento costituzionale la magistratura. La -nostra,-azione è astata chiara, legittima, doverosa». La vicenda, " comunque, è ormai «sotto inchiesta». Il consiglio superiore della magistratura, ovvero una sua commissione referente, comincia domani (e non questa mattina come inizialmente era stato annunciato) ad indagare sulla attività della procura della Repubblica dt Roma per accertare se hanno qualche fondamento le proteste dell'on. Mancini e le accuse del sen. Jannuzzi. Intanto alle numerose iniziative sul « caso » che si sono avute in questi giorni, se ne , e aggiunta un altra, da parte I della maggioranza dei sosti luti procuratori In una lettera inviata al Presidente della Repubblica, come presidente del consiglio superiore della magistratura, una quarantina di sostituti procuratori su 54 (taluni sono in vacanza o fuori Roma per motivi dì lavoro, altri non hanno aderito alla iniziativa per questioni di principio) hanno chiesto all'organo che governa l'ordine giudiziario un intervento che tuteli il loro prestigio e la loro indipendenza. Nella let tera si sostiene che le critiche, quasi al limite dell'iati midazìone. espresse nei confronti della magistratura romana hanno creato fra i giudici uno stato di preoccupazione che sì riflette necessa¬ riamente sid lavoro e costituisce « un pericolo per una corretta amministrazione della giustizia ». La commissione che doma ni comincia l'indagine è composta da sei membri del Consiglio superiore, al quale do vrà poi riferire i risultati raggiunti. I sei « inquirenti » sono: il presidente di sezione della Cassazione. Arnaldo Maccarone, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Marcello Scardia, i consiglieri di Corte d'appello Giuseppe La Monaca e Salvatore Buffoni, il repubblicano prof. Pasquale Curatole, docente di diritto penale, e il socialproletario avv. Gaetano Franchina. Tutto lascia supporre che questa fase preliminare dell'indagine non sia destinata ad esaurirsi rapidamente. Infatti — si fa osservare — gli episodi da controllare sono numerosi e i problemi da affrontare sono parecchio delicati perché possono coinvolgere l'indipendenza del giudice nella sua funzione giu~ risdizionale. Il Consiglio è investito non soltanto dell'esposto-protesta dell'on. Mancini (il quale formula tre accuse: il dott. Plotino ha ecceduto nei suoi poteri perché ha compiuto un'indagine senza che la legge glielo consentis se; ha « calpestato le norme processuali »; ha violato il segreto istruttorio consentendo che la notizia relativa alla trasmissione degli atti al Parlamento venisse pubblicata da un giornale! ma dovrà in dagare anche sulle accuse del sen. Jannuzzi, secondo il qua le la Procura della Repubblica avrebbe strumentalizzato la funzione giudiziaria per fini politici facendo un'esplicita politica di destra. Lo conclusione dell'inchiesta — molto importante sia che il Consiglio concordi con le accuse degli uomini politici sia che le contesti — si avrà dunque non prima di gennaio. Nella polemica fra parlamentari e magistrati si era inserito ieri l'on. Scalfari (psi) per rimproverare in tono molto civile alla Pro cura di non avere assunto alcuna iniziativa in taluni episodi clamorosi. Negli ambienti della Procura della Repubblica, sia pure ufficiosamente, viene fatto rilevare che ogni qualvolta se ne è ravvisata la necessità sono stati iniziati procedimenti penali: così è avvenuto contro i fascisti (quelli di «Ordine Nuovo» e quelli del « colpo di Stato » organizzato da Valerio Borghese), contro le irregolarità negli ospedali Guido Guidi

Luoghi citati: Cosenza, Italia, Roma