"Il 10 per cento dei preti non osserva la castità

"Il 10 per cento dei preti non osserva la castità Dura lettera dei sacerdoti contestatori alla gerarchia "Il 10 per cento dei preti non osserva la castità Ripropongono il problema del celibato sul quale il Sinodo è diviso - « Perché non dialogate con noi? » - Una richiesta accorata: « Reintegrateci nel nostro ministero » Mentre a Ramai il Sinodo discute sul celibato ecclesiastico, la figura del prete e la sua presenza nella realtà sociale di oggi, d sacerdoti piemontesi « che non possono o non vogliono più esercitare il sacerdozio ministeriale » hanno inviato una lettera aperta « ai cristiani, ai preti e al vescovo della comunità torinese». Quanti sono questi esclusi? Un centinaio, si dice, forse anche più. La maggior parte sono sposati, hanno figli, vivono del loro lavoro tra non poche difficoltà. Perché, pur ajvendo studiato, hanno a malapena la licenza ginnasiale, il liceo fatto in seminario non conta. Molti hanno chiesto la riduzione allo stato laicale, altri no, perché, pur sposati, si sentono ancora preti e celebrano messa « non in casa, a sfizio religioso di uiw. moglie con istinti patologici messianici, ma in una comunità che ci recepisca». Su questo argomento la polemica con la gerarchia ecclesiastica è accesa da anni, da quando cioè si sono verificati a Torino casi clamorosi di preti che si sono sposati senza aver richiesto la riduzione allo stato laicale (e alcuni di essi dopo le nozze civili hanno celebrato quelle religiose presso la comunità del Vandalino). L'accusa contro la gerarchia che li emargina è — in questa lettera — molto dura: « Dialogate con i musulmani e gli atei, avete tolto la scomunica agli ortodossi; vi invitiamo ad essere buoni anche con noi, vostri amici e vicini di casa. Non vi pare che ci sìa un sempre crescente numero di preti impegnati che desidera sposarsi e rimanere nel ministero attivo della Chiesa? Non è teologicamente impensabile che la comunità cristiana debba ormai mettere alla prova questi spiriti e vedere se sono autentici ». Il celibato rimane quindi il problema fondamentale. «Almeno il 10, 12 per cento dei preti, secondo le statistiche ufficiali — prosegue la lettera — non osserva la castità. Cioè, ci sono in Italia 4800 preti che conducono una doppia vita »; qualcuno ogni tanto « esce allo scoperto e si libera da un'ossessione». E immediatamente viene respinto, isolato. Questi « esclusi » invitano ora a discutere i loro problemi seriamente, sulla base di dati (reali. «Allora scoprirete — affermano — che ci sono preti che continuano a essere tali anche senza il dono del celibato, come potreste scoprire che molti divorziati, risposandosi, realizzano finalmente un'unione che era completamente rotta nel primo matrimonio ». E' un abbinamento ceh ha il suo significato. Che cosa accadrà di noi, si domandano questi 'preti che continuano a sentirsi tali anche se hanno moglie e figli, se al Sinodo prevarrà la tesi di consentire il sacerdozio a uomini sposati? « Carità e giustizia — ha detto un vescovo al consesso romano — imporrebbero la loro immediata reintegrazione nella società ecclesiale». E' un traguardo al quale puntano sia quelli « che hanno deciso di uscire allo scoperto» sia quelli che « sono costretti a condurre una vita doppia ».

Persone citate: Ramai

Luoghi citati: Italia, Torino