IMBATTIBILI NEL BASKET I "MOSTRI,, RUSSI

IMBATTIBILI NEL BASKET I "MOSTRI,, RUSSI IMBATTIBILI NEL BASKET I "MOSTRI,, RUSSI L'Urss ha nuovamente conquistato il titolo europeo battendo la Jugoslavia (69-64) - I sovietici, in svantaggio all'inizio, hanno capovolto la partita nel secondo tempo - Un gioco all'americana dal nostro inviato Essen, lunedì mattina. I « mostri » non si battono. L'Urss gioca ancora un basket d'un altro pianeta per le squadre europee, i campionati conclusi ieri ad Essen hanno ripetuto il verdetto di Napoli. Prima Urss, seconda Jugoslavia, ovvero primo Merckx e secondo Gimondi, come si era detto nei pronostici della vigilia. I sovietici, cestisti di categoria super, hanno sconfitto ancora una volta tutte le compagini « normali », delle quali la più forte è risultata senza dubbio la Jugoslavia. Nella finalissima, gli slavi hanno pensato per venti minuti di riuscire a capovolgere quello che è ormai un rapporto di forze definito da tempo e di cogliere una vittoria clamorosa. Hanno chiuso il primo tempo in vantaggio per 37 a 33, dopo aver addirittura condotto con undici punti di margine, favoriti da ima lunga serie di errori di tiro degli avversari. Ma i russi, senza nemmeno spremersi troppo, hanno cambiato marcia nella ripresa: con la mira raddrizzata da parte di tutti, con due contropiedi di Sakandelidze, il risultato è stato ristabilito e al quinto si era sul 43 a 43. Poi, per tre minuti i « mostri » hanno giocato come sanno loro: dieci punti contro uno, e la Jugoslavia era inesorabilmente staccata. Costa, il suo uomo-guida, era bloccato, costretto per tutta la ripresa ad accontentarsi di qualche punterello segnato sui personali. La via del canestro era chiusa, per lui e pei- gli altri jugoslavi, dalla « muraglia » difensiva sovietica. Cosi l'Urss ha vinto il suo undicesimo titolo europeo. Ha dimostrato di essere forte come prima, più di prima. « Adesso i russi giocano quasi come gli americani », ha detto Giancarlo Primo, c. t. degli azzurri, sottolineando acutamente il processo di trasformazione psicologica fatto registrare dai sovietici. Prima giocavano soffrendo, con una rigidità da lavoratori specializzati, con schemi tipo catena di montaggio. Adesso, grazie al nuovo trainer Kondrashine, giocano più sciolti, con più ritmo. E forse a Monaco, nelle Olimpiadi del prossimo anno, potranno mettere nei guai i maestri americani che (lo si ricordi) non hanno mai perso una partita da quando il basket figura nel programma dei Giochi. La finale, molto combattuta, ha offerto fasi emozionanti e duelli spettacolari, ma il livello tecnico generale è stato un po' inferiore al previsto soprattutto a causa dei troppi errori di tiro commessi nel primo tempo, conseguenza delle difese accanitissime e di un po' di nervosismo. In compenso il livello atletico ed il ritmo di gioco si sono mantenuti sempre eccellenti. La percentuale complessiva di realizzazione assegna il 43 per cento ai russi contro il 36 dei jugoslavi. Però, nel primo tempo, la grande Urss ha avuto qualche minuto di autentica crisi con Belov, di solito precisissimo, che sbagliava sei tiri di fila, con Paulauskas che non riusciva a liberarsi. Per fortuna il lungo Zarmukamedov riusciva non solo ad annullare Cosic ma pure a recuperare rimbalzi in serie sostenendo la squadra e consentendo poi nella fase iniziale della ripresa il fantastico recupero.

Persone citate: Belov, Cosic, Giancarlo Primo, Gimondi, Merckx, Paulauskas