RIVA È TORNATO A SEGNARE MA DELUDONO GLI ESPERIMENTI

RIVA È TORNATO A SEGNARE MA DELUDONO GLI ESPERIMENTI Il Cagliari non va oltre il pari a Foggia (1-1) RIVA È TORNATO A SEGNARE MA DELUDONO GLI ESPERIMENTI Non convìnce la nuova formula di gioco adottata da Scopigno - I due gol in seguito ad azioni di I sardi, passati in vantaggio nel primo tempo, raggiunti nella ripresa da una rete di testa dell'ex calcio d'angolo granata Pavone dal nostro inviato Foggia, lunedi mattina. Il Foggia ha bloccato il Cagliari sul pareggio, e a dolersi del risultato (1-1) può essere solamente la squadra pugliese, che ha giocato di più e meglio dei quotati avversari. Ai rossoneri sarebbe bastata una maggior precisione nei tiri a rete, una maggiore convinzione nelle proprie possibilità e forse una minore paura dei grandi nomi elencati nella formazione sarda, per conquistare un risultato clamoroso. Invece si sono avuti solamente errori nei tiri a rete di Garzelli, di Pavone e di Bosdaves e alcune grandi parate di Albertosi. Poi il gol improvviso e fortunoso di Riva. Era il 18", quando Re Cecconi « svirgolava » in calcio d'angolo un pallone innocuo. Domenghini calciava a parabola alta, Pirazzini saltando fuori tempo sfiorava di testa la palla, che cadeva lentamente sulla sinistra di Riva, il quale non aveva difficoltà ad appoggiarla in rete. Pareva un colpo a tradimento, una ingiustizia. Il calcio è fatto 6i queste cose, ma i tecnici e i tifosi le giustificano con la classe di chi fa i gol e con l'incapacità di chi li sbaglia. Sarà tutto vero, ma a Foggia la classe del Cagliari non si era i vista prima della rete di Ri- va e non si è vista neppure dopo. Il Foggia non ha accusato il colpo. Ha continuato a giocare con la stessa leziosa eleganza, come se nulla fosse successo, mentre i sardi erano impegnati ad arrancare dietro ai più svelti avversari. Pareggiava Pavone in rovesciata al 38", ma l'arbitro giustamente annullava per fuori gioco dello stesso giocatore. Nella manovra del Cagliari non si vedeva nulla di particolarmente interessante. Le decisioni di Scopigno, che, rispolverando come terzino il vecchio Martiradonna aveva mandato Poletti nel ruolo di mediano, apparivano ingiustificate. Poletti può improvvisare qualche azione d'attacco, ma pretendere che riesca a trasformarsi di colpo in mediano di regìa è pretendere troppo. Così, i difetti del centrocampo cagliaritano, anziché diminuire, sono diventati addirittura più gravi. Nené, Domenghini e Poletti non riuscivano ad ostacolare le avanzate avversarie né a costruire un gioco utile per la loro squadra. Gori « spalla utilissima » di Riva è giusto sacrificarlo per avere un Gori centrocampista intelligente, mobile ma tutt'altro che pratico? E che si può dire del tandem d'attacco Vitali-Riva? Più volte Riva ha allargato le braccia sconsolato per l'incomprensione del compagno. L'accordo fra i due verrà, ma per ora è appena abbozzato. Né vale, per giustificare la mancata intesa, ricordare le deficienze del centrocampo. Queste debolezze esistono, ma esiste in eguale misura la scarsa vena dei due che erano preannunciati come « i più grandi goleadores dell'anno ». Contro un Cagliari forte in difesa per l'efficienza e la decisione dei vari Martiradonna, Manchi, Niccolai e Cera e con un grande Albertosi, il Foggia ha fatto una bella figura. II. pareggio realizzato da Pavone, con un azzeccato e potente colpo di testa, al 27" della ripresa su azione susseguente a calcio d'angolo, premia solo in parte la grande forza ed il bel gioco dei foggiani. La squadra di Puricelli ha una difesa solida, un centrocampo - forse troppo elegante per la Serie B, ma ha un attacco assolutamente evanescente. Ieri mancavano Mola e Saltutti, ma Bosdaves, Garzelli e Pavone sono apparsi insufficienti per recitare una parte importante al prossimo torneo dei cadetti. Al Foggia occorrono attaccanti veri. Basteranno i recuperi di Saltutti e di Mola a risolvere il grave problema? La squadra ha il suo idolo. E' Rognoni. Gioca mezz'ala, e gioca molto bene. E' stato qualche anno alla « corte » di Rivera, e dal grande campione alessandrino ha appreso l'arte del palleggio. Ma come Rivera ha « un tocco in più ». Rallenta il gioco con « a solo » inutili. Rognoni, vissuto per alcune stagioni all'ombra di Rivera, ora vuol essere il « Ri vera del Foggia ». Ma sbaglia. Il ragazzo ha classe per raggiungere traguardi importanti, ma deve dimenticare i «vecchi merletti», che non sono più di moda. Il Foggia è una bella realtà per la Serie B. Prevedere che possa superare le difficoltà di un campionato che dura da settembre a giugno — quasi dieci mesi — sarebbe volere fare gli indovini. Certo, la squadra vista ieri merita di tornare in Serie A al Diit presto. Il Cagliari ha i suqi problemi e occorre che Scopigno si accinga a risolverli al più presto. Si dice che Riva sia tornato in piena forma. A Foggia, però, si è vista un Riva in netto ritardo e insicuro nel tiro. Il centrocampo manca di ordine e di conseguenza la squadra non fa gioco. Non sono guai da po¬ co, specie perché non si intravedono soluzioni possibili. O Riva torna il formidabile goleador di alcuni anni fa, oppure per il Cagliari saranno guai. Ieri è stato fischiatissimo al termine della gara e solo la protezione della forza pubblica gli ha permesso di raggiungere gli spogliatoi. Il destino della squadra sarda nella Coppa Italia è compromesso. I sardi dovranno vincere a tutti i costi domenica a Firenze per sperare nella qualificazione. E' un traguardo difficile ma non irraggiungibile, sempre che Scopigno trovi in fretta le giuste soluzioni ai complessi problemi che lo assillano: dare ordine al centrocampo e ridare a Riva la forza d'un tempo. Non è un compito facile. Giulio Accatino Foggia: Trentini; Cimenti, Colla (Montepagani dal 77'); Pirazzini, Fagan, Re Cecconi; Bosdaves, Garzelli, Pavone, Rognoni, Maioli. Cagliari: Albertosi; Martiradonna, Mancin; Cera, Niccolai, Poletti (Brugnera dal 73'); Domenghini, Gori, Vitali (Greatti dal 69'), Nené, Riva. Arbitro: Mascali, di Desen- Foggia. Gigi Riva ha ritrovato la via del gol ma il Cagliari ha solo pareggiato