Due ore di strage e paura perché la donna lo tradiva di Marco Benedetto
Due ore di strage e paura perché la donna lo tradiva ANCORA GRAVE IL MURATORE FOLLE DI GENOVA Due ore di strage e paura perché la donna lo tradiva Ha ucciso l'amante (64 anni) perché si era «fidanzata» con un benzinaio - Vittima innocente un quindicenne, che voleva bloccare il pazzo - Ferito anche un passante - Quando si è accorto che stavano per catturarlo, il manovale omicida si è sparato al ventre dal corrispondente Genova, lunedi mattina. « Non poteva finire che in questo modo. Non mi andava di reggere la candela, ma lei ci si divertiva a farmi ingelosire ». Vittorio Bulfoni, il folle che sàbato sera ha ucciso una donna e un ragazzo, ha ferito un passante e ha tenuto a bada per due ore polizia e carabinieri, risponde con un distacco e una freddezza sconcertanti al magistrato che lo interroga, il dott. Franco Meloni. E' in un lettino del pronto soccorso, guardato a vista dai carabinieri. Il mezzogiorno della domenica è passato da poco; da alcune ore appena Bulfoni ha lasciato la sala operatoria, dove, in un lungo e difficile intervento, i chirurghi gli hanno ricucito l'intestino, perforato da una scarica di panettoni da volpe. Si è sparato al ventre, saba- i , o a to sera, « per farla finita », quando ha capito che lo avrebbero preso. Bulfoni ha 62 anni. E' un muratore in pensione, originario di Rivignano (Udine). La sua fibra è forte, i medici sperano che si salvi. Le vittime sono l'affittacamere Ida Gatti, di 64 aiti, amante del Bulfoni. che l'ha uccisa perché si era «fidanzata» con un benzinaio: e lo studente Massimo Garello, di 15 anni: ignaro della torbida vicenda, il ragazzo voleva solo aiutare la donna. In una corsia dell'ospedale è ricoverato invece l'ormeggiatore Silvano Tersino. di 53 anni. Passava per caso quando iuta fucilata del Bulfoni lo ha colpito alla schiena: la prognosi è riservata. L'omicida era da 16 anni inquilino e amante della Gatti, che affittava camere nel suo alloggio dì via Ausonia 5, una strada in salita di circonvallazione a monte. Oltre al Bulfoni aveva un altro ospite, l'elettricista Lorenzo Daneri. ma costui era fuori casa quando è scoppiato il dramma. Bulfoni si accorge, ai primi di agosto, che qualcosa è cambiato. E' la stessa Gatti a dirglielo: « C'è un ragazzo che lava le auto dal benzinaio qui sotto. Ha 27 anni. Lo amo perdutamente e mi sono fidanzata con lui ». « Veniva tutte le sere — racconta Bulfoni —. Lei si faceva trovare con la sola vestaglia indosso e se lo portava in camera, lasciandomi solo, in cucina, a cenare. Poi uscivano, fin a tarda notte ». Ida Gatti però non vuole rompere col vecchio amante: « Cerca un appartamentino, sarà il nostro nido », gli dice. Ma Bulfoni non accetta: «O lui o io». «Pazienta — risponde la donna — questo è solo un capriccio. Me lo tolgo e torno con te ». Ma la situazione si fa sempre più tesa. Venerdì sera il givanotto si presenta a casa della Gatti per ritirare un letto che lei gli ha regalato. FI muratore si oppone. Sabato, per tutta la giornanata, Ida Gatti tiene il muso e non rivolge una volta la parola al Bulfoni. L'uomo esce sul tardi e torna all'ora di cena. Trova l'amica seduta in cucina, ma il tavolo di marmo non é apparecchiato. Ci sono solo una pesca e un grappolo d'uva, avanzi di mezzogiorno. « Allora si mangia?, le chiede. « Stasera esco », replica seccamente la donna. Bulfoni la prende per un braccio: « Ma che ti metti a fare alla tua età? La ragazzina? Finiscila e fammi da mangiare ». Lei allora urla. « Mi è andato il sangue alla testa — ricorda l'omicida —. In camera avevo il mio fucile da caccia, ho anche una pistola, ma è una scacciacani, comprata qualche giorno fa: temevo che quel giovane mi picchiasse, l'ho caricato e sono tornato in cucina ». Un primo colpo va a vuoto. La Gatti corre alla finestra, la scavalca e resta in piedi su un piccolo cornicione. L'alloggio è al primo piano: è una donna energica, che dimostra meno dei suoi anni. Forse vuole gettarsi nel giardino per salvarsi. Intanto invoca aiuto. Appena uscito di casa per andare a prendere un gelato, Massimo Garella passa in quel momento sotto I la finestra. Noìi ci pensa un i minuto: sale a precipizio le scale seguito da un coetaneo, suo amico, Mauro Calcina. Sfondano la porta, Garella entra per primo. « Ho visto un'ombra nel vano — racconta l'omicida — erano venuti per picchiarmi: così ho sparato ». Probabilmente Bulfoni ha creduto che fosse il rivale: il colpo ha centrato al cuore il ragazzo. Il sangue , ha macchiato il battente, mentre Massimo si accasciava sullo zerbino. Bulloni fa fuoco ancora ima volta, ma il Calcina è già secso a precipizio per le scale. Intanto, l'omicida rinchiude la porta, torna in cucina e spara ancora contro la Gatti. La donna, ferita, cade nel giardino: l'autopsia, accerterà oggi se è stata uccisa dalla \ fucilata o se è morta battendo il capo su un sasso. Bulfoni va alla finestra. Vede che accorre gente e spara quattro, cinque colpi, per tenere tutti lontano: « Volevano prendermi e io glie l'ho impedito ». In breve la zona è co??u' in stato di assedio. L'omicida accende e spegne la luce, si teme che spari ancora. Arrivano i lacrimogeni e quattro candelotti vengono lanciati attraverso una finestra. Soffocalo dal fumo acre che rende l'aria irrespirabile, Vittorio Bulfoni preferisce spararsi. Spegne la luce e si stende sul letto, si punta la bocca della doppietta al ventre. Marco Benedetto L'omicida Vittorio Bulloni s, \ ragazzo ucciso. Il cap. Seno sta per stanare il folle
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