Il psi contro iI rincaro di treni, poste e telefoni di Alberto Rapisarda

Il psi contro iI rincaro di treni, poste e telefoni Mentre la de è scossa dalle polemiche Il psi contro iI rincaro di treni, poste e telefoni L'on. Bertoldi prevede che l'aumento del costo della vita provocherà nuove agitazioni - La sinistra del partito socialista ripropone il pei «come forza di governo» nostro servizio Roma, lunedì mattina. Le polemiche tra i partiti di governo e tra le correnti interne degli stessi partiti preannunciano un « autunno caldo » per la vita politica italiana. Nella democrazia cristiana continuano gli inviti da parte delle correnti di «centro-destra» a far eleggere con il sistema maggioritario (e non proporzionale) la nuova maggioranza che dovrà uscire dal prossimo consiglio nazionale convocato per il 16 settembre: lo scopo sarebbe di escludere dalla guida del partito le correnti di sinistra e quella dell'on. Moro. I socialisti preannunziano che si opporranno al rincaro dei servizi pubblici (telefoni, poste, ferrovie), mentre la sinistra del partito ripropone il pei come forza di governo. I socialdemocratici at¬ taccano la « politica del doppio binario » del psi e l'ala sinistra della de. Il pri invita esponenti politici, sindacalisti e membri del governo ad analizzare con maggiore serietà e onestà le attuali difficoltà del nostro paese. Il democristiano Marchiani, della corrente di Taviani, si è schierato con l'on. Ruffìni (considerato molto vicino a Piccoli) nel chiedere di fatto di non fare entrare le correnti di sinistra della de nella maggioranza che sarà eletta dal prossimo consiglio nazionale. Lo strumento per questa operazione dovrebbe essere appunto la riforma del metodo di elezione degli organi del partito che attualmente « non risponde alle esigenze di unità e governabilità ». I giovani democristiani, in una lettera aperta al segretario del partito, Forlani, lo accusano di essere in parte responsabile dell'attuale crisi politico-economica perché « alla guida di un partito di maggioranza relativa » ha « dato fiato alla strategia della tensione (campagna elettorale siciliana) anziché cercare, e al limite imporre, che iniziative e documenti, tipo quello dei "70" o "80". venissero evitati perché offendono i più alti valori che la Resistenza ci ha restituito ». Il capogruppo del psi alla Camera, Bertoldi, ha preannunciato che il partito socialista « sarà costretto ad opporsi decisamente al rincaro dei servizi pubblici elve, se accettato, concorrerebbe a determinare ulteriori rincari di tutte le merci e quindi ad aggravare il processo inflazionistico in atto ». L'on. Bertoldi prevede che l'aumento del costo della vita provocherà nuove agitazioni sindacali. Le entrate necessarie a coprire i passivi di alcune aziende pubbliche dovranno essere trovati con altri mezzi, razionalizzando le spese ed eliminando gli sperperi. Bertoldi ha concluso che la politica di Centro Sinistra rischia « ;/ più clamoroso fallimento se non sarà in grado, come temiamo », di realizzare la svolta politica che la situazione esige. Intanto, la sinistra del psi, attraverso Signorile, chiede di « superare schieramenti che ormai non hanno più dinamismo e creatività » e ripropone il pei « come forza di governo ». L'on. Preti, socialdemocratico, attacca il psi che « pretende di essere autorizzato alla politica del doppio binario con la motivazione che il suo elettorato confina con quello comunista e che in un certo modo deve reggere la concorrenza con il pei ». A proposito dello schieramento interno della de, Preti afferma che « la maggioranza che accetta l'attuale politica dell'on. Forlani rappresenta la quasi totalità dell'elettorato democristiano », mentre l'ala di sinistra di Donat-Cattin e chi condivide la sua politica « non rappresentano neppure l'uno per cento degli elettori dello scudo crociato ». L'on. Ferri, segretario del psdi, ha confermato l'appoggio del suo partito al Centro Sinistra. « L'unica formula possibile oggi in Italia », dove « sussistono sempre pericoli di avventure nostalgiche di destra ». L'on. Biasini, del pri, auspica « una saggia politica dei redditi » per arrivare alla ripresa dell'economia, invita i sindacati a collaborare « senza rinunciare alla loro autonomia » I comunisti, ritengono urgente la « formazione di una nuova maggioranza» di governo. L'on. Giorgio Amendola (fautore della collaborazione del pei con i cattolici) ha detto che « bisogna accelerare i tempi della costruzione di una alternativa democratica, bisogna aver fretta, perché se non si farà presto non sì potranno efficacemente ostacolare i tentativi di involuzione reazionaria ». Alberto Rapisarda

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